06
mar
Ho settant’anni, leggo da sempre e con piacere il suo
settimanale, cerco di tenermi informata su ciò che
accade nel mondo. Vorrei esprimere il mio pensiero
su un tema molto attuale: i matrimoni omosessuali e le
adozioni. Ascolto con tristezza le opinioni dei cosiddetti
esperti che vogliono a tutti i costi far passare per bene
ciò che è male, chiamando amore ciò che è egoismo.
Che pena! Ritengo che il rispetto sia dovuto a tutti,
ma è dovere dei credenti, ma anche dei laici, alzare la
voce per affermare chiaramente che, fin dalle origini,
Dio ha creato l’uomo e la donna. Solo la loro unione
ha riempito la terra, dove siamo ospiti. Non possiamo,
quindi, cambiare “l’ordine” creato e approvare il
“disordine”. Le conseguenze sarebbero una sciagura
per tutti. Che futuro ci potrà essere senza la “vera”
famiglia? I bambini, piccoli innocenti nel caos totale,
rischiano di dimenticare come si pronunciano i nomi
più dolci: mamma e papà. L’uomo d’oggi, caro padre,
è vittima della propria superbia, e non è più capace di
discernere.
Maddalena
A gennaio c’è stata a Parigi una grande manifestazione
di quasi un milione di persone scese in piazza a manifestare
contro i matrimoni omosessuali e la possibilità di
adozione da parte di coppie gay. Non si è trattato del pallino
fisso dei cattolici, ma tantissimi laici e rappresentanti
di altre religioni hanno ribadito la loro convinzione che il
matrimonio è solo tra un uomo e una donna. E che i bambini
hanno diritto a un padre e a una madre. Se si chiama
famiglia ciò che non lo è, si fa un torto a tutti.
Pubblicato il
06 marzo 2013 - Commenti
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28
feb
Ho letto, con disappunto, le critiche
che le hanno rivolto per la pubblicità
contro l’omofobia. È assurdo che
l’abbiano accusata di propagandare
l’ideologia gay. Combattere l’omofobia
non vuol dire favorirne l’ideologia.
Insomma, non sono anch’essi nostri
fratelli? Gesù non ci ha insegnato
ad amare tutti, e a non discriminare
nessuno? Ci tengo a sottolineare che
non sono a favore dei matrimoni e delle
adozioni gay. Qualche anno fa, per il mio
compleanno, diedi una festa. Tra gli
invitati c’era un mio amico gay. Quando
si avvicinava al tavolo per servirsi, un
altro invitato omofobo si scansava
e non prendeva più cibo dallo stesso vassoio.
Quel ragazzo gay si è sentito discriminato
per tutta la serata.
M.A.
Solo chi non ci legge o chi è davvero in malafede
– e ce ne sono tanti – può accusarci di propagandare
l’ideologia gay. E scambiare la condanna
dell’omofobia, che dovrebbe essere un sentimento
da tutti condiviso, soprattutto dai cristiani,
come un cedimento alla morale e alla dottrina
della Chiesa. Nessuno può essere fatto oggetto di
intolleranza, fino alla violenza fisica e psicologica
per la sua tendenza. Il rispetto incondizionato
alla persona, etero o omosessuale, è un punto da
cui non si può prescindere. Ciò non vuol dire che
«l’omosessualità non è altro che una modalità
sessuale tra le tante», come ha scritto il teologo Lorenzetti,
o riconoscere il diritto di sposarsi e adottare
bambini da parte degli omosessuali.
Pubblicato il
28 febbraio 2013 - Commenti
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