8 marzo: quando un papà scopre il peso psicologico (mental load) della gestione familiare

07/03/2023

Il mental load, ovvero il carico psicologico che una donna porta quando si occupa di casa e figli oltre al proprio lavoro, è una dimensione che pochi uomini sperimentano davvero. L'emittente SBS Australia ha realizzato un'intervista video allo scrittore Con Stamocostas, che ha trascorso per la prima volta 6 settimane a casa ad accudire la figlia neonata, e ha compreso davvero quanto fosse impegnativo il carico di lavoro e fatica psicologica della moglie [qui il video su YouTube - 2 min 46 sec]. Qui di seguito la traduzione integrale delle sue riflessioni: buon 8 marzo all'insegna della condivisione del lavoro di cura!

 

"Come ogni uomo, odio le faccende domestiche, ma è stato quando è nata mia figlia Sia e ho trascorso le prime sei settimane a casa che ho scoperto cosa siano i mestieri.

Ho iniziato come molti uomini che si trovano per la prima volta a casa soli e che come me stanno scoprendo il carico di lavoro casalingo.

 

Sono momenti di tensione poiché molte coppie scoprono il grande carico mentale (mental load) delle proprie compagne che si occupano delle faccende domestiche, anche quando entrambi lavorano.

 

Questo lavoro è spesso invisibile e sottovalutato e, credetemi, è molto più di ciò che uno possa pensare.

 

Molti dei miei amici (sussurra), cioè io, pensano che le faccende domestiche cominciano e finiscono con il portare fuori la spazzatura; tuttavia, grazie a mia moglie, ho anche compreso che giocare con mia figlia e portarla a fare una passeggiata, in realtà, non è “una faccenda domestica”.

 

Prima di questa rivelazione, anche io credevo che occuparsi delle stoviglie e cucinare fosse abbastanza.

 

Adempiendo a questi compiti banali ed aiutando con la bimba, mi sentivo bene con me stesso…anzi, per lo sforzo che facevo, credevo di essere un super papà ma, dopo aver smesso di “congratularmi con me stesso”, ho scoperto quanto mia moglie lavorasse in casa e, prima che mia figlia Sia nascesse, ero veramente pigro.

 

La realtà era che il carico di lavoro non era assolutamente suddiviso 50 e 50.

 

Sapete, fare le faccende domestiche significa molto più che contribuirvi quando si ha tempo.

 

La nascita di Sia ha significato prendersi cura della casa, e, perciò, farsi carico dei lavori domestici.

Innanzitutto, c’erano i bisogni di un neonato, come cambiare pannolini, cullarla per farla addormentare, portare Sia a fare passeggiate…ciò è incluso nelle faccende domestiche, vero? [Moglie: “no”].

 

Poi bisognava cucinare, senza dimenticare di lavare i panni, che sono infiniti.

 

Ho scoperto poi che c’erano le pulizie da fare e il problema è che devi sempre pulire perché niente può fermare la “marcia” della polvere.

 

Quindi amici, se la persona che ero vi rappresenta, e riuscite a comprendere quanto l’organizzazione familiare sia sbilanciata, non aspettate fino al litigio con vostra moglie per prendere l’iniziativa di pulire.

 

Aspettare la richiesta di aiuto dalla moglie non è una cosa che lei apprezza. Quindi, affrontate la sfida del lavoro domestico.

 

La frase “moglie felice, vita serena” (happy wife, happy life) …è vera".

 

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