22
mar

Bimbi e sport: questione di tempo (e denaro!)

Linda farà un corso di nuoto a scuola: per dieci lezioni pagheremo euro 26,50, è in effetti un'ottima proposta. Così pure Giuseppe: quest'anno ha continuato il suo "Nuoto in cartella", un corso di nuoto che fanno a scuola e che finirà in quinta elementare - il prossimo anno. Oltre a questo, durante l'ora di attività motoria hanno “assaggiato” lezioni di basket e volley. E' ideale fare sport a scuola e costa poco, grazie anche all'intervento del comune. Viste tutte le ore passate a scuola se ne potrebbe fare anche di più, forse (per esempio come sarebbe bello fare atletica!).

Ci chiediamo se sia davvero indispensabile che i bambini pratichino anche altri sport. Alla fine si muovono tanto: vanno dappertutto a piedi o in bicicletta e stanno spesso a giocare a calcio, con lo skateboard o quant'altro con i bambini del quartiere. Per fortuna non viviamo in città... In ogni caso, ci informiamo: “Quanto costa?”. Intanto, per il secondo anno consecutivo, abbiamo optato per un decisamente comodo, divertente ed economico corso di pattinaggio: costa 100 euro per una stagione con sconto del 10% per i fratelli successivi e si svolge il sabato pomeriggio. Non ci sono impegni di gare o partite il fine settimana. I bambini ricevono maglietta e diploma della società sportiva e sono tutti orgogliosi.

Ecco l'aspetto che più mi spaventa: l'obbligo della partita e tutta la famiglia impegnata, mobilitata o dipendente da questo obbligo che deve coinvolgere anche i fratelli a cui non interessa e che se ne starebbero più volentieri a casa tranquilli a giocare o che preferirebbero andare a trovare i nonni, gli amichetti o i cuginetti. Le amiche mi dicono che la ginnastica artistica costa 110 euro per tre mesi. In alcune società si può arrivare anche a 220, poi c'è la tuta (40 euro). Per la ritmica il prezzo è un po' più alto (intorno alle 200), ma ragionevole. E' meglio poi non mettersi in mente di far praticare ai propri figli sport particolari, come l'ippica, la scherma o il canottaggio....Penso che costino molto, ma forse sbaglio!

Al contrario il classico calcio è sempre abbordabile per tutti, ma al momento non ci attira. Sarebbe sano andare in piscina per la schiena, la crescita, il fiato... Costi: dai 120-150 ai 220 euro, dipende dalla piscina (comunale, privata, ecc.) e dalla frequenza del corso (mono o bisettimanale).

Oltre al costo del corso, bisogna poi calcolare l'avanti-indietro (porta-vai a prendere/stai a guardare) e quindi il tempo della mamma! I nonni, ai quali si chiede un aiuto per le riunioni e i colloqui scolastici, le visite mediche e le emergenze "serie", non possono essere caricati anche di questi impegni. Come mamma, mi chiedo se posso permettermi di fare per tutti i figli questi spostamenti due o tre volte alla settimana, dal momento che papà rientra la sera - la risposta è no, perciò "per ora niente sport in più, fino a quando non ci andrete con le vostre gambe", cioè... Quando? Con quello che si sente oggi in TV, mi chiedo quando potrò lasciarli andare in giro da soli! Anche se i figli, crescendo, diventano più indipendenti, i pericoli non diminuiscono, anzi! Ci si metterà d'accordo con qualcuno a quel punto per scambiarsi un passaggio in macchina: una volta io, una volta tu... Almeno potrò farlo quando tutti saranno più grandi (al momento attuale l'operazione di carico o scarico figli dalla macchina richiede da sola un quarto d'ora!). Ma ancora di più spero che possano fare tutti lo stesso sport in orari uguali, essendo vicini d'età, così avremo il minimo sforzo con il massimo risultato (la legge dell'economia). Mi sa che sono un0inguaribile utopista!


Foto: Skyhawks

Pubblicato il 22 marzo 2011 - Commenti (0)
21
set

Vedi alla voce: a settembre si risparmia

Tornati dalle vacanze, con una mano sulla coscienza, mio marito ed io ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti: "Ok, da settembre si risparmia".

Gli scontrini delle vacanze hanno sostato, a mo' di memento solenne, sul tavolo del soggiorno per 15 giorni circa, a ricordare la nostra precaria situazione finanziaria e le incerte prospettive per il futuro. E a ricordarci il nostro buon proposito post-vacanziero.

Nel frattempo, senza che ce ne accorgessimo, siamo stati risucchiati nel vortice di inizio-scuola: penne cancellabili (3 € l'una, ok, ma sono ricaricabili e "Mamma, queste penne scrivono molto meglio, e poi tutti i miei compagni le hanno"), materiale per la scuola (niente per cui strapparsi i capelli, lo ammetto, a parte un rotolo per ricoprire i libri al modico prezzo di 5 €), pantaloni e scarpe diventati improvvisamente di una taglia in meno ("Mamma, ma i vestiti rimangono sempre uguali?" "Eh sì, voi crescete ma i vestiti rimangono sempre quelli (SIC)" ed inadatti al clima "cosa-cavolo-mi-metto-oggi" di Milano.

Ma è quello che non ti aspetti, che ti frega. E cioè.

Iscrizione del primogenito al corso di scherma, che finalmente abbiamo trovato uno sport che gli piace, inclusa settimana di campus sportivo (perché tre mesi di vacanze sono un salasso per l'anima, ma anche per il portafoglio dei genitori, e dove lo piazzi un ragazzino di 8 anni per una settimana dal 6 al 13 settembre?): 340 €.

Iscrizione della piccoletta a danza (perché è lo stesso gruppo dell'anno scorso, sono tutte amiche, l'insegnante è dolcissima e vuoi mettere quanto è importante che queste bimbe imparino divertendosi?): 200 €.

Iscrizione del primogenito alla Scuola Calcio (perché son due anni che lo chiede, e quest'anno si è iscritto anche il suo amico, ed è all'oratorio e vuoi mettere l'importanza dell'ambiente educativo?): 190 €.

Poi senti di mamme che hanno iscritto il pargolo al corso di nuoto alla modica cifra di 500 €, al corso di tennis per "soli" 460 €, alla scuola di inglese per 590 € (poche le mamme che hanno scelto il corso d'inglese, in effetti, e si capisce il perché).

Siete tramortiti dalle cifre? Lo confesso, anche io.

Mi sono chiesta se fare sport è sempre stato così costoso (risposta: no, non credo) e se è giusto che sia così (risposta: no, non è giusto).

Le spese sportive per i figli sopra i 5 anni sono detraibili (detrazione d'imposta al 19%) fino ad un tetto massimo di 210,00 per figlio (diciamo che siamo a buon punto, ecco). Qui ho trovato tutte le informazioni per sapere come farsi fare ricevute valide per la detrazione (facciamo attenzione!).

Nel frattempo, gli scontrini delle vacanze sono stati religiosamente nascosti nella rubrica del telefono, pronti a trovare la strada della pattumiera (per Natale la loro fine è assicurata) e abbiamo deciso che, forse, ad Ottobre sì che riusciremo ad iniziare a risparmare.

Pubblicato il 21 settembre 2010 - Commenti (0)

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Il costo dei figli

Esther Banfi

Siamo Augusto e Esther, abbiamo 5 figli: Giuseppe (9 anni), Linda (8), Francesco (7), Pietro (3) e Giovanni (5 mesi). Abbiamo anche una figlia in cielo, la piccola Maria Regien.

Augusto lavora come impiegato in un’azienda elettronica e io, Esther, che scrivo sul blog, sono mamma a tempo pieno.

La nostra, pur essendo un po’ più numerosa rispetto allo standard comune, è una famiglia come tante, alle prese con la gestione quotidiana della spesa, della scuola, del lavoro, dei trasporti e anche (per fortuna!) con la gestione delle occasioni speciali e dei momenti di festa, del tempo libero e delle vacanze.

Questo blog è il luogo dove raccontiamo come tentiamo, ogni giorno, di far quadrare il nostro bilancio familiare.

Il Blog è promosso in collaborazione con l'Associazione Nazionale Famiglie Numerose

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