Infanzia tra “benessere” e “bendiventare”

Definire il benessere dei bambini, gli studi dell'OCSE

13/07/2010

Ci sono grosso modo due approcci per definire e misurare il benessere infantile.
Il primo considera il benessere come un concetto multidimensionale.
I ricercatori decidono le dimensioni importante della vita e applicano degli indicatori a queste dimensioni.
Nel secondo approccio, viene chiesto direttamente al bambino come valuta la propria vita. (approccio che - anche se ben intenzionato - comporta molti limiti)

(Qui è riportata una sintesi dell’introduzione della ricerca: prospettive teoriche e rassegna della letteratura. Il testo integrale del capitolo del Rapporto OCSE: Comparative child well-being across the Oecd)

In una recente ricerca, il benessere infantile è stato definito “una costruzione multi dimensionale che incorpora dimensioni mentali/psicologiche, fisiche  e sociali”.
Questa definizione però lascia fuori l’aspetto materiale, che invece è importante secondo altri studi che prendono in considerazione maggiormente  la  povertà infantile oppure la deprivazione materiale.

Due altre principali prospettive  dividono la ricerca  sul benessere infantile.
La prima può essere chiamato una “prospettiva di sviluppo” (developmental) e l’altra la “prospettiva dei diritti dei bambini”.
La seconda è adottata da chi considera il benessere sociale e individuale come l’assenza di fattori indesiderati come la povertà, l’ignoranza, la malattia.

La prima prospettiva invece è di visione più positiva e focalizza sulla preparazione del capitale umano e delle capacità sociali per il domani.

Quest’ultima  è stata chiamata anche la prospettiva del “bendiventare” invece che del semplice benessere.
Naturalmente non va perso di vista il fatto che la qualità della vita del bambino è importante anche qui ed ora.
Ad esempio, il maltrattamento danneggia il bambino ora ma anche a lungo termine e da adulto.

E’evidente che quello che è importante per il bambino adesso può essere anche importante per il suo futuro..

Il rapporto OCSE mette un forte accento sul benessere futuro dei bambini:

Un focus sul futuro è ragionevole nelle politiche per l’infanzia, dato che i bambini hanno un futuro più lungo di qualsiasi altra fascia d’età. 

Nella definizione delle Nazioni Unite bambino è considerato una persona sotto i 18 anni, e di conseguenza in un ciclo d vita tipico, nei paesi OCSE le persone passano un quarto della loro vita in questa condizione.

Anche nella misurazione del benessere infantile si riconoscono due correnti di pensiero: l’approccio del deficit versus l’approccio basato sulle forze.

Storicamente, il primo approccio ha avuto più seguito,  e si è concentrato su problemi, quali il disadattamento, la disabilita, e il deficit in genere,  piuttosto che cercare un metodo che monitorizzasse un continuum nel benessere, nella “normalità”.

Dopo la ricca e suggestiva introduzione, gli autori della ricerca comparativa dell’OCSE distinguono 6 dimensioni: benessere materiale, abitazione e ambiente, educazione, salute, comportamenti a rischio e qualità della vita scolastica.
(Ogni dimensione si fonda sugli standard internazionali riconosciuti  dalle Nazioni Unite, UNCRC)


Well-being across the OECD

Preferiti
Condividi questo articolo:
Delicious MySpace

Pubblicita


Questo sito utilizza esclusivamente cookie tecnici o analytics anonimizzati, informativa cookie policy

Periodici San Paolo S.r.l. Sede legale: Piazza San Paolo, 14 - 12051 Alba (CN)
Cod. fisc./P.Iva e iscrizione al Registro Imprese di Cuneo n. 00980500045 Capitale sociale € 2.050.412,00 i.v.
Copyright © Periodici San Paolo S.r.l. - Tutti i diritti riservati