Al Nord gli strozzini preferiscono il Piemonte

L’allarme lanciato dalla “Scialuppa Onlus” della Cassa di Risparmio di Torino. Seguono Emilia e Toscana, ma il record italiano è della Calabria

08/08/2011

Dietro la cessione del quinto dello stipendio si può nascondere l’usura. La denuncia è partita dal Comitato Torino Finanza assieme alla Fondazione Antiusura della Cassa di Risparmio di Torino chiamata “La Scialuppa Onlus”. Vladimiro Rambaldi, Responsabile nord Ovest di Unicredit e presidente di Torino Finanza dichiara che di per sé la cessione del quinto dello stipendio può essere una soluzione adatta alle famiglie che devono affrontare delle spese. Purtroppo, però, nelle pieghe di questa formula si possono nascondere vere e proprie condizioni di usura. Tra spese di istruttoria, assicurazioni e commissioni, c’è chi arriva a pagare interessi fino al 70% della cifra ottenuta. «Bisogna assolutamente discutere con il contraente dei costi accessori della pratica, prima di firmare i documenti», dice Rambaldi. Torino Finanza e Fondazione Antiusura hanno pubblicato un opuscolo di orientamento. Sullo sfondo una crisi che erode sempre piu' i risparmi accumulati dalle famiglie italiane. A questo si aggiunga l’esplodere di giochi d’azzardo e lotterie che hanno raggiunto in Italia il fatturato di 40 miliardi di euro all’anno. la Provincia di Torino è la terza in Italia (quarta per popolazione) in cui vengono spesi più soldi per le slotmachines (1.266.998.326 € all’anno); prima è Milano, seconda Roma. Il confronto tra i redditi pro capite e i soldi spesi per il gioco in Piemonte, con dati incrociati tra Unioncamere e Agicos, evidenzia che le province a più alto reddito medio (Biella, Cuneo e Vercelli) sono anche le province dove si gioca di meno. Novara, Alessandria, Verbano, le province al confine con la Lombardia sono le più colpite dal fenomeno in percentuale sul reddito pro capite. Il Piemonte nella classifica delle regioni italiane piu' vulnerabili agli strozzini è la prima del Nord Italia, seguito da  Emilia Romagna e Toscana. L' indice di rischio e' del 39.8 in una graduatoria che va dal 28 del Trentino Alto Adige, dove il fenomeno e' molto limitato alla gravissimasituazione calbrese che tocca il 97,1. Nella classifica provinciale il Verbano è al 41esimo posto (50,9 l' indice di rischio usura), seguito da Asti (50), Vercelli (51) e Biella (52). Cuneo e Torino sono al 59esimo e al 62 esimo posto con indici di rischio del 33,7 e del 31,1 piu' alti comunque di citta' come Roma, Milano, Firenze, Bologna, Genova. Secondo un sondaggio tra gli abitanti del Nord Ovest la fiducia nel sostegno delle banche è molto bassa: per il 45,7 % del campione il sistema bancario “non si fa carico per niente” dei problemi e delle necessità delle famiglie, per il 39,2 per cento a disponibilità del credito è poca. Circa la meta' ritiene alti i tassi di interesse bancari. Il 25 per cento dichiara per conoscenza diretta che si ricorre agli usurai per sostenere il tenore di vita e soprattutto far fronte a spese per beni necessari e per il pagamento di servizi.

P.M.G.
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