Evasione fiscale: nel 2011 aumentata del 13,4%

Lo denuncia l’Associazione dei contribuenti Italiani, che identifica cinque aree: economia sommersa, economia criminale, società di capitali, grandi imprese, lavoro autonomo

10/01/2012

Secondo l'Associazione Contribuenti Italiani, nel 2011 l'imponibile evaso in Italia è cresciuto del 13,4% con punte record nel Nord dove ha raggiunto il 14,7%. Si tratterebbe di 180,7 miliardi di euro di imposte sottratte all’erario. Cinque sono le aree di evasione fiscale analizzate: l'economia sommersa, l'economia criminale, l'evasione delle società di capitali, l'evasione delle big company e quella dei lavoratori autonomi e piccole imprese.  

L'economia sommersa. L'esercito di lavoratori in nero è ormai di circa 2,9 milioni di persone, molti dei quali extracomunitari. In tale categoria sono stati ricompresi anche 850.000 lavoratori dipendenti che fanno il secondo o il terzo lavoro. Si stima un'evasione d'imposta pari a 34,3 miliardi di euro.  

L'economia criminale. La controllano le grandi organizzazioni mafiose italiane e straniere (russe e cinesi sopratutto) che nel Nord Italia è cresciuta nel 2011 del 18,7%. Si stima che il giro di affari non "contabilizzati" produca un'evasione d'imposta pari a 78,2 miliardi di euro.  

Le società di capitali, escluse le big company. Dall'incrocio dei dati è emerso che il 78% circa delle 800 mila società di capitali italiane dichiara redditi negativi o inferiori ai 10 mila euro e non versa le imposte. Molte di queste chiudono nel giro di 5 anni per evitare accertamenti fiscali o utilizzano "teste di legno" tra i soci o amministratori. L’Associazione contribuenti calcola un’evasione fiscale attorno ai 22,4 miliardi di euro l'anno.  

Le big company. Una su tre ha chiuso il bilancio in perdita e non pagando le tasse. Inoltre il 94% delle big company abusano del "transfer pricing" per spostare costi e ricavi tra le società del gruppo, trasferendo fittiziamente la tassazione nei Paesi dove di fatto non vi sono controlli. Nel 2011, le 100 maggiori compagnie del paese hanno ridotto del 14,2% le imposte dovute all'erario, sottraendo al fisco italiano 37,8 miliardi di euro.  

Lavoratori autonomi e piccole imprese. Con la mancata emissione di scontrini, di ricevute e di fatture fiscali sottraggono all'erario circa 8,2 miliardi di euro l'anno.  

Le Regioni.  Nel 2011 gli evasori sono aumentati numericamente soprattutto in Lombardia (+15,3%). Secondo e terzo posto spettano rispettivamente al Veneto (14,9%) e alla Valle d'Aosta (+13,6%). A seguire la Liguria con +13,5%, il Piemonte con 13,4%, il Trentino con 13,1%, il Lazio con +12,9%, l'Emilia Romagna con +12,8%, la Toscana con +12,6%, le Marche con +11,3%, la Puglia con +10,6%, alla Campania +8,0 %, la Sicilia con +7,6% e l'Umbria con +7,1%. La Lombardia, anche in valore assoluto, ha fatto registrare il maggior aumento dell'evasione fiscale. In Italia i principali evasori sono gli industriali (33,2%) seguiti da bancari e assicurativi (30,7%), commercianti (11,8%), artigiani (9,4%), professionisti (7,5%) e lavoratori dipendenti (7,4%).

Elena Zuccaro
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