Stranieri: 20 mila no, 2 milioni sì

Il Rapporto del ministero del Lavoro: da qui al 2020 ci serviranno quasi 2 milioni di lavoratori stranieri. La crisi nel Mediterraneo e le realtà che non vogliamo affrontare.

04/04/2011

E' a tratti quasi grottesca l'incapacità dell'Europa (soprattutto) e dell'Italia  nell'affrontare una crisi migratoria che, dopo tutto, è causata da una guerra nel Mediterraneo, il mare italiano ed europeo per eccellenza. L'Unione Europea ha 500 milioni di abitanti, l'Italia da sola 60: eppure 20 mila profughi o immigrati sono finora bastati a gettare nel panico l'una e l'altra, a mettere i Paesi europei l'uno contro l'altro, a fare di un problema uno spauracchio continentale.

     Una questione pratica risolvibile con un po' di buona volontà e di collaborazione ristagna nella disorganizzazione, tra pulsioni umanitarie difficilmente realizzabili e velleitarie pulsioni "legge e ordine". Più che la crisi della Libia, però, incide su tutto questo la paralisi culturale dell'Europa e dell'Italia che, in quel senso, ben la rappresenta. Da anni, ormai, come europei e come italiani, abbiamo rinunciato a capire l'immigrazione e a tramutarla in politica. E con questo, abbiamo rinunciato a capire noi stessi e l'andamento della nostra società.

    Guerra o non guerra, le ondate migratorie non sono destinate a esaurirsi. lo ha spiegato bene, con poche e chiare parole, il cardinale Bagnasco nella sua ultima Prolusione al Consiglio permanente della Cei (CLICCA QUI per il testo completo): "È un’illusione pensare di vivere in pace, tenendo a distanza popoli giovani, stremati dalle privazioni, e in cerca di un soddisfacimento legittimo per la propria fame. Coinvolgerci, e sentirci in qualche modo parte, rientra nell’unica strategia plausibile dal punto di vista morale ma − riteniamo − anche sotto il profilo economico-politico. L’interdipendenza è condizione ormai fuori discussione ed essa si fa ancora più cruciale e ineluttabile in forza delle vicinanze geografiche".
   
  

Il crollo demografico in Italia

  Da un lato, quindi, il desiderio di una vita migliore per decine di milioni di persone a noi vicine. Ma dall'altro, la necessità di linfa nuova per una società, la nostra, inaridita dal punto di vista demografico ed economico.

     Lo dimostra bene (ed è curioso che molti ministri dello stesso Governo facciano finta di non saperlo) il Rapporto 2010 "L'immigrazione per lavoro in Italia" (CLICCA QUI per il testo completo) pochi giorni fa presentato dal ministero del Lavoro retto da Maurizio Sacconi. Pur notevole per dimensioni (280 pagine), il Rapporto è chiaro nell'analisi come nelle conclusioni.

     Negli ultimi decenni la popolazione italiana è invecchiata e i giovani italiani, complice l’alto tasso di scolarizzazione, hanno preso ad affacciarsi sul mercato del lavoro sempre più tardi. Fino al 2000, inoltre, i giovani (15-24 anni) che almeno in potenza si proponevano sul mercato del lavoro erano in numero superiore a coloro (55-64 anni) che ne stavano uscendo. Da quell’anno la situazione si è capnel 2004 il buco tra entranti e uscenti era già di 449 mila persone, nel 2008 ormai 1 milione. ovolta: Un buco che, sommato alle esigenze dell’industria e dei servizi, ha inevitabilmente attratto la manodopera straniera.     

    Ma non basta. Con buona pace di tutti coloro che vogliono fare gli struzzi, la tendenza è destinata ad accentuarsi. Da qui al 2020 (che è poi l’orizzonte del Rapporto), la popolazione italiana non più in età da lavoro (over 64 anni) sarà il 23,2% del totale, mentre i giovani saranno un misero 13%. La popolazione in età da lavoro (15-64 anni) si ridurrà al 63,8% del totale. Conclusione: ci serviranno più immigrati, se vorremo mantenere in funzione il sistema economico e pensionistico.     

    Quanti? Il Rapporto del ministero del Lavoro fa queste cifre: 100 mila l’anno da qui al 2015 e 260 mila l’anno dal 2015 al 2020. Totale: almeno 1 milione e 800 mila, immigrato più, immigrato meno.Succede così che l'immigrazione ci dica molto non solo delle difficoltà altrui, ma anche delle nostre cecità, di una società vecchia che, nel culto del benessere, non ha fatto altro che erigere muri: contro la maternità e contro i giovani, per esempio. E che il muro contro gli immigrati lo alza soprattutto per non dover parlare di sé.

Fulvio Scaglione
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Postato da c.pacchioni il 13/04/2011 09:46

Quasi tutti i tunisini arrivati in queste settimane vogliono andare in Francia. Questo dibattito, scusatemi, mi pare un po' surreale. Stamattina in una radio nazionale un deputato tedesco di nome Kolbe, che pure ha speso parole molto forti sull'importanza e l'autorevolezza dell'Italia in Europa, ha fornito questi dati riferiti al 2010: 42mila profughi accolti dalla Germania, 41mila dalla Francia, 20mila dal Belgio e solo 8mila in Italia. Detto così sempre che noi siamo il fanalino di coda della solidarietà. Ma è solo un abile espediente dialettico. I profungi vanno a chiedere asilo DOVE VOGLIONO e la Germania ha avuto un 2010 di forte espansione, Francia e Belgio sono scelte per la lingua, mentre l'Italia è meno ambita. E allora bisogna essere chiari: se l'Europa vuole che noi li identifichiamo e li rispediamo a casa, bene, ci dia un supporto politico (bene Barroso a Tunisi) e finanziario per farlo, altrimenti li lasci andare dove vogliono e poi ciascun Paese si regoli come crede. Ci dicono che sono pochi? E allora perché Sarkozy non si prende quei "pochi" che vogliono la Francia? In tutta questa vicenda ognuno tira l'acqua al suo mulino e si può capire, ma quello che è indecente è la cagnara della nostra opposizione che solo per antiuberlusconismo viscerale accoltella alle spalle il Governo del suo Paese. Come dice il vicedirettore, molti sono retti dal centrodestra però la loro opposizione interna di sinistra non li smentisce.

Postato da frassinello il 06/04/2011 09:18

@Franco Salis...Qualche volta bisognerebbe imparare a stare zitti.

Postato da frassinello il 05/04/2011 18:06

Non metto in dubbio che ci occorrano 100mila posti all'anno da coprire. Segnalo, però, che per il 2011 non ce ne sono più, dato che vivono in questo momento in Italia 109mila disoccupati extracomunitari, persone che hanno perso il lavoro nel 2010. Non sarebbe il caso, prima, di occuparsi di loro invece di farne arrivare degli altri?

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice direttore FC)

Caro Sig. Frassinello,
    Lei solleva in effetti un punto molto interessante. Le rubo in proposito un po' di tempo. Nella Sua affermazione c'è del "vero" e c'è del "falso". E' vero che dovremmo occuparci di chi è già in Italia e magari non ha lavoro. E' falso che di posti da coprire "non ce ne sono più": perché, altrimenti, il Governo avrebbe approvato in gennaio un decreto flussi per 100 mila nuovi immigrati? In più, come Lei sa, pochi giorni fa è stato approvato un nuovo "decreto flussi" per 60 mila lavoratori stagionali.
     La distonia tra la realtà (quella appunto che segnala Lei: tanti immigrati che con la crisi hanno perso il lavoro) e la legge deriva da una situazione di fatto che non si vuol riconoscere: i 100 + 60 mila nuovi permessi previsti dai decreti andranno solo a sanare situazioni preesistenti, di persone cioè che già sono in Italia. E non persone che devono ancora entrare in Italia.
     Tutto questo ha due cause principali: la mancanza storica di una vera politica dell'immigrazione (siamo passati dalle sanatorie a Gheddafi); la legge Bossi-Fini, intervenuta ad aggravare la lacuna precedente.
     Come tutti sanno, la bossi-fini prevede che il lavoratore straniero si metta d'accordo con il datore di lavoro italiano PRIMA di venire in Italia. E che venga in Italia solo  DOPO aver trovato il lavoro, anzi, solo grazie al fatto di averlo trovato. Ovviamente questo non succede mai: conosce una famiglia che abbia trovato la badante in Ucraina o in Moldavia e poi (solo poi) l'abbia fatta venire qui? O un muratore romeno che da Bucarest abbia trovato lavoro in Italia e poi abbia ottenuto il permesso di soggiorno?
     Risultato: oltre alla sanatoria iniziale prevista dalla legge Bossi-Fini (la più grande della nostra storia: circa 700 mila persone, più di tutte le precedenti sanatorie messe insieme), quella demenziale disposizione ha prodotto un incremento dell'immigrazione clandestina e un analogo incremento delle infrazioni e dei reati legati al mercato del lavoro. Perché gran parte dei clandestini (e dei disoccupati che Lei segnala), visto che non sono partiti e non sono morti di fame, hanno lavorato e lavorano in nero. Tra l'altro: a Lei risultano molte denunce e processi a carico di imprenditori che impiegano lavoratori in nero?
     Per questo, quando mi capito, insisto sul fatto culturale: finché negheremo che l'immigrazione in una certa misura ci serve, non riusciremo a formulare i provvedimenti adatti a regolarla e, nel caso, a contenerla.
Scusi la lunghezza, grazie
 

Postato da Franco Salis il 04/04/2011 19:56

Il Presidente del consiglio dice di avera stipulato un accordo con la Tunisia (blocco forzoso dei migranti). La Tunisia dice che questo accordo non c’è mai stato. Il Nostro Amato Presidente ribadisce invece di si. Mi chiedo chi avrà ragione? Prima di tutto il nostro amato avrebbe potuto esibire l’accordo, immagino scritto, e sbugiardare il collega tunisino. Secondo l’accordo non è stato raggiunto neppure oggi, ma allora non c’era neppure ieri, ma il Nostro non si perde d’animo ritornerà domani. L’accordo mai contratto era gradito alla Lega e allora il Presidente (quello migliore degli ultimi 150 anni) ha spudoratamente mentito. Adesso, mi chiedo può un cittadino riporre fiducia in una persona che mente in continuazione senza alcun pudore? Hiiiiiii per una bugietta!!!! E tutto il resto allora? Si fanno previsioni per un pianeta sovra popolato con densità diverse a secondo dei continenti. Può darsi che gli studi siano stati condotti con metodo scientifico. Ma le previsioni sono fatte sulla base di assenza di eventi straordinari al momento dello studio non quantificabili. Ma noi abbiamo visto che col crescere del benessere, decresce la natalità. Quindi possiamo già da ora prevedere che l’aumento non seguirà il trend attuale.Si può anche presumere,e speriamo, che il trend di denatalità in Italia cambi direzione.presa d'atto delle contraddizioni del figlio unico e della riscoperta di certi valori.Buona sera.

Postato da ironyman il 04/04/2011 19:32

Aggiungerei a quanto precisato da Scaglione che i clandestini di Lampedusa, tutti giovani e in buona parte anche istruiti, se non tutti, almeno in parte, potrebbero anche essere regolarizzati ed inseriti, ove possibile, nel mondo del lavoro, visto che le richieste non mancano. Se ne occorrono 100.000 all’anno e la stima è attendibile ( considerata la fonte non vi sarebbe ragione di dubitarne) ma perché i 20.000 arrivati a Lampedusa devono essere rispediti senza prima verificare se non sia possibile tenerne conto per soddisfare le richieste di manodopera straniera?. Confesso di non conoscere bene la problematica anche dal punto di vista giuridico per cui è anche possibile che sia necessario apportare qualche modifica al decreto flussi, o forse alla legge sulla immigrazione.. non saprei. So solo che in questo Paese per tenere al riparo dalla giustizia il Capo del Governo, i suoi nominati sarebbero capaci di tenere impegnato il Parlamento anche di notte, se necessario; ma quando sono in gioco le sorti di magliaia di disperati questa maggioranza si liquefa. D’altronde le condizioni in cui sono stai tenuti per settimane la dice lunga sulla capacità di capire il problema e di programmare il futuro da parte dei nostri governanti.

Postato da e.milli il 04/04/2011 19:32

Caro vicedirettore, non vorrei che Lei scambiasse per dabbenaggine o superficialità quella che io considero una cortesia: se ritengo di non essere stata chiara, non vado a dire agli altri che non hanno capito niente. Tutto qui. E sempre per non essere fraintesa, vorrei solo che capisse che mi piace mettere i puntini sulle "i", il che non signifca darLe torto del tutto. Rilegga la sua prima risposta e vedrà che anche Lei poteva...essere frainteso. Mi ero permessa solo di considerare "demagogico" il titolo del Suo articolo, poi mi è sembrato ingiusto non dare anche a Zapatero quello che è di Zapatero. Capisco il suo ragionamento sul centrodestra, ma mi permetta di ribadire che anche se è il solo importante esponente al governo di centrosinistra, Bambi Zapatero si comporta come i suoi colleghi di destra. Questa come direbbe Lei, non è una tesi, è solo cronaca. Guardi che sto sorridendo, spero di non averLa offesa.

Postato da ironyman il 04/04/2011 17:27

Aggiungerei a quanto precisato da Scaglione che i clandestini di Lampedusa, tutti giovani e in buona parte anche istruiti, se non tutti, almeno in parte, potrebbero anche essere regolarizzati ed inseriti, ove possibile, nel mondo del lavoro, visto che le richieste non mancano. Se ne occorrono 100.000 all’anno e la stima è attendibile (considerata la fonte non vi sarebbe ragione di dubitarne) ma perché i 20.000 arrivati a Lampedusa devono essere rispediti senza prima verificare se non sia possibile tenerne conto per soddisfare le richieste di manodopera straniera? Confesso di non conoscere bene la problematica anche dal punto di vista giuridico per cui è anche possibile che sia necessario apportare qualche modifica al decreto flussi, o forse alla legge sulla immigrazione... non saprei. So solo che in questo Paese per tenere al riparo dalla giustizia il Capo del Governo, i suoi nominati sarebbero capaci di tenere impegnato il Parlamento anche di notte, se necessario; ma quando sono in gioco le sorti di magliaia di disperati questa maggioranza si liquefa. D’altronde le condizioni in cui sono stai tenuti per settimane la dice lunga sulla capacità di capire il problema e di programmare il futuro da parte dei nostri governanti.

Postato da e.milli il 04/04/2011 16:21

Gentile Vice direttore, forse mi ha frainteso: sono perfettamente d'accordo con la sua, se mi permette, lapalissiana dissertazione sugli andamenti dell'economia. Anche se c'è una bella differenza tra la ripresa (speriamo) e il crollo demografico (sicuro). Non è questo il problema, ma il titolo del suo articolo. Sono assolutamente convinta che facciamo bene "a dire no ai 20mila e sì ai due milioni". Giocarci sopra è - questa sì - demagogia. I clandestini di oggi vanno rimpatriati, gli stranieri che vengono a lavorare accolti con il tappeto rosso. Non credo che Lei sostenga che le maglie vanno allargate per poi scegliere tra chi arriva allo sbaraglio i dipendenti che ci mancano. Però è meglio essere molto chiari: chi non ha un lavoro torna a casa. Ovviamente con tutti i tempi necessari per passare da un posto all'altro e magari con un periodo di "sanatoria temporanea" per chi viene a cercarlo. Temporanea! Un'ultima annotazione: alle destre europee bisognerebbe anche aggiungere "Bambi" Zapatero, che si prende i suoi sudamericani e che spara ai marocchini (con un bel trattato firmato con il re del Marocco, modello Italia-Libia).

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice direttore FC)

Carissima,
vedo che ogni risposta Lei sostiene di essere fraintesa e non compresa. Può darsi che siamo tutti duri d'orecchi. Resta il fatto, anche dalle Sue parole incontrovertibile, che questa Europa (e questa Italia, ovvio) non sono riuscite a elaborare altra soluzione che non fosse pagare questo o quell'autocrate per fare il lavoro sporco, cioè rastrellare i migranti e carcerarli (nella migliore delle ipotesi). Questa non è una politica, è una disumana vergogna. E come tale, che la applichi Berlusconi o Zapatero non mi fa alcuna differenza. Faccio peraltro rispettosamente notare che Zapatero è uno mentre  i Paesi della Ue sono 27 e che sono quasi tutti governati dalla destra o dal centrodestra (in Portogallo, è vero, c'è o c'era un socialista). Di destra o centrodestra, inoltre, sono da anni tutti i dirigenti della Ue, da Barroso a Van Rompuy alla Ashton. Questa non è una tesi ma solo cronaca.
A presto

Postato da Franco Salis il 04/04/2011 11:50

Le affermazioni sono tutte condivisibili. I documenti citati sono di elevato spessore culturale:per me su questo non ci piove. Ma questo buon inizio è estremamente facile. Ovviamente io non sarei stato capace, ma se lo avessi voluto fare, avrei affidato il compito a tre o quattro specialisti indiscipline umanistiche della materia,dando loro le coordinate,e il gioco è fatto. Con questo non voglio dire che il cardinale Bagnasco non si sia servito invece esclusivamente della sua penna. Ma in passato, io non sono più giovane, si è fatto ricorso a questa strategia. Dico che la prolusione è di un certo spessore anche perché serve, come del resto il progetto educativo 2010-2020 a stabilire o meglio a ribadire il primato della cultura sulla politica. E non è cosa di poco conto, perché si è tracciato un quadro chiaro e non contradditorio in cui intervenire. Ecco il problema: come realizzare il progetto. Comincio con una osservazione: pur trovando non adeguato il progetto Sacconi(ho letto solo quello di 8 pagine), ma è in pieno contrasto con la politica generale del governo, non dimentichiamoci il “a fora…” del ministro della repubblica non di un semplice deputato. Ho detto “non adeguato” perché sempre che io non abbia capito,si parla di interventi e di relative spese. Ma che stiamo a dire se uno lavora anche se “clandestino” produce ricchezza alla nazione che lo ospita, se viene assicurato, se in nero arricchisce chi lo sfrutta. Non per niente a Milano di giorno li fanno lavorare e di notte danno la caccia al clandestino con tanto di vigili (in)urbani e polizia con i pulmini per il trasporto. Insomma una specie di accalappia cani. Se poi durante il lavoro capita l’infortunio mortale, chi non se ne frega, di clandestini ne avremo quanti ne vogliamo. In questo stesso modo si ragionava in Germania quando gli immigrati italiani chiedevano miglioramenti:badate che c’è una lunga fila di slavi e spagnoli. Mi apparivano argomentazioni molto, ma molto convincenti. Ecco perché ho detto validissimo il progetto educativo, perché punta ai valori. Perché questi siano trasmissibili è necessario che la persona che li propone sia credibile. La credibilità non deriva dalla pomposità come deto da “sua santità “ “sua eminenza reverendissima” sua eccellenza reverendissima,ma piuttosto dalla umiltà; e il progetto è intriso di umiltà , sin dal titolo “prolusione del cardinale presidente”: per questo è validissimo. Buona giornata.

Postato da e.milli il 04/04/2011 09:23

Il Rapporto prevede 100mila posti di lavoro all'anno PRESUMIBILMENTE coperti da immigrati fino al 2015 e 250mila dal 2016 al 2020. Come tutte le proiezioni, dipendono dall'andamento dell'economia. Comunque, vi prego, non intorbidite le acque: c'è una bella differenza tra i disperati di Lampedusa e i lavoratori regolarmente assunti e integrati nella vita del Paese. Il fatto che il calo demografico renda necessaria manodopera straniera non significa accettare l'arrivo massiccio di clandestini che - poveretti - diventano vittime dei criminali del lavoro nero creando una grossa distorsione nel mercato a danno deli italiani e degli immigrati regolari. Ripeto, non fate della facile demagogia.

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice direttore FC)

Caro (cara?) E.Milli,

demagogia è far dire ad altri ciò che quegli altri non hanno mai detto. Nello specifico, non ho mai detto che "lavoratori stranieri" e "clandestini" siano la stessa cosa. Ho solo detto (e qui lo dico in modo ancora più esplicito, non si sa mai) che da anni le destre europee fanno una campagna anti-immigrazione sapendo benissimo che
1. il fenomeno non è destinato ad esaurirsi (vedi Bagnasco)
2. di immigrati abbiamo bisogno (vedi rapporto del Ministero del Lavoro).
Se per anni e anni tratti l'immigrazione solo come una seccatura e rifiuti di ammettere che è anche una risorsa, il risultato è questo: nessuna vera politica per gestire i flussi.  
Quanto all'andamento dell'economia: non diciamo sciocchezze, per favore. Se l'economia riprende a tirare (come tutti speriamo) e il decremento demografico continua (come tutto lascia credere), l'Italia e l'Europa avranno ancor più bisogno di lavoratori stranieri. Ne abbiamo avuto meno bisogno (e infatti ne sono arrivati di meno) solo in questi due anni di crisi economica mai vista prima.
Saluti

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