30
gen

Perturbazione da record sopra l'Europa

Una perturbazione da record è quella che sta attraversando l’Europa

In questo inizio di settimana l’Italia è stata investita da una nuova perturbazione, la numero 10 di gennaio.
In realtà le nubi, le piogge e le nevicate che hanno raggiunto la nostra Penisola sono solo la retrovia di una perturbazione decisamente più intensa che, proveniente dall’Atlantico, sta attraversando il nostro continente.
La perturbazione, ribattezzata Jolle dall’Istituto Meteorologico di Berlino, fotografata (nell’immagine) anche dai satelliti dell’EUMETSAT, mentre si avvicinava al nostro continente ha acquistato un’enorme potenza e tra venerdì e sabato scorsi la pressione al suo interno è crollata fino a 930 millibar, paragonabile cioè a quella che si osserva all’interno dei cicloni tropicali.
In effetti nei giorni scorsi Jolle ha prodotto venti di tempesta a circa 100 chilometri orari, ma con raffiche a oltre 120 chilometri, e quindi venti a forza uragano. Grazie a queste eccezionali caratteristiche Jolle è diventata una delle perturbazioni atlantiche più potenti dell’era moderna.
Nel corso degli ultimi due secoli infatti solo in sei occasioni si sono formate perturbazioni atlantiche più potenti, ovvero caratterizzate da minimi di pressione ancor più basse: la più intensa in assoluto è quella che nel gennaio del 1993 fu accompagnata da un minimo di pressione di 913 millibar, seguita da quella che nel dicembre 1986 vide la pressione scendere fino a 920,2 millibar, mentre bisogna tornare indietro fino al febbraio del 1870 per trovare la terza perturbazione più potente di sempre, con un minimo di pressione di 921 millibar.

Pubblicato il 30 gennaio 2013 - Commenti (0)
08
giu

Previsioni dall'8 all'11 giugno

Oggi, venerdì 8, un nuovo ammasso nuvoloso atlantico, in arrivo dalla Francia, raggiungerà il Nord Italia con la sua parte più avanzata . La perturbazione insisterà sul Nord Italia fino a lunedì  con rovesci  e temporali diffusi, limitati però per lo più alle regioni alpine e alla pianura padana a Nord del Po. Invece basso Piemonte, Liguria e, soprattutto, Emilia e Romagna non dovrebbero essere raggiunti dalle piogge.

 

Sul Centrosud della penisola e sulle Isole maggiori, prevarrà il sereno ma farà molto caldo per la presenza dell’alta pressione Nord africana. In particolare nel fine settimana le temperature massime raggiungeranno valori di 33 gradi sulla Puglia; 32 su Isole, Lucania, Campania, Abruzzo, Molise, Umbria, Lazio; 30 su Emilia-Romagna. Valori tra 24 e 27 gradi sul resto del Nord Italia.

Ma ecco in dettaglio il tempo per il fine settimana, secondo le proiezioni del Centro www.meteogiuliacci.it

Venerdì 8: nubi su Alpi e regioni di Nordovest. Al mattino rovesci e qualche temporale su Alpi centro-occidentali. Al pomeriggio rovesci e temporali sparsi su Alpi, Verbano e laghi lombardi.

Sabato 9: molte nubi su quasi tutto il Nord Italia; un po’ di nubi anche al Centro. Al mattino rovesci qua e là su Verbano, Ovest Lombardia, Alessandrino e Piacentino. Al pomeriggio migliora su regioni di Nordovest; molti rovesci e temporali su Alpi centro-orientali, Est Lombardia, Veronese, Trevigiano, Venezia Giulia e rilievi romagnoli. Nella sera ancora rovesci sulle Alpi.

Domenica 10: nubi su Toscana, Umbria e al Nord; sereno sul resto d’Italia. Al mattino rovesci sparsi su Alpi, Milanese, Pavese. Al pomeriggio molti temporali su Alpi, Friuli, Venezia Giulia, Trevigiano, alta pianura lombarda e piemontese, laghi lombardi. Nella sera ancora rovesci su Lombardia, Trentino e Veneto.

Lunedì 11: ancora rovesci, specie al pomeriggio, su Trentino, Alto Adige e Veneto; sereno sul resto d’Italia.

Pubblicato il 08 giugno 2012 - Commenti (0)
07
feb

Un’ondata di gelo e neve da record


L'ondata di gelo e neve è paragonabile a quelle storiche del 1929, 1956 e 1985.

Nell’ultima settimana all’improvviso l’inverno ha alzato prepotentemente la voce e l’Italia è piombata in un’ondata di gelo e neve che si può tranquillamente considerare fra le più intense degli ultimi 100 anni, paragonabile a quelle del 1929, 1956 e 1985. La neve è caduta abbondante in molte zone dell’Italia, specie nel versante adriatico della penisola: numerosi paesi nell’entroterra di Romagna, Marche, Abruzzo e Molise risultano difatti bloccati da oltre un metro di neve, ma la neve sta creando grandi disagi anche in altre regioni del Paese mentre Roma, con la copiosa nevicata di venerdì 4 febbraio, ha dovuto far fronte a un’emergenza assai insolita per una città che anche in inverno gode normalmente di un clima relativamente mite. Insomma, tanta neve già dagli inizi della settimana passata.

Il gelo invece ha raggiunto l’apice nel fine settimana, con le temperature che hanno toccato valori anche di oltre 10 gradi sotto zero e che in molte zone del Centro nord son rimaste negative per tutto il giorno. L’ondata di forte maltempo invernale, oltre all’Italia, in realtà ha interessato anche buona parte dell’Europa Orientale e Centrale, ed è stata scatenata dalle gelide correnti siberiane provenienti dai confini più orientali del continente. L’immagine, che descrive le analisi degli studiosi della NOAA, mostra in particolare come nella settimana tra il 29 gennaio e il 4 febbraio quasi tutta l’Europa abbia dovuto sopportare temperature inferiori alla norma, in alcuni casi anche di 9-10 gradi (tonalità del blu scuro), mentre in Italia a battere i denti dal freddo sono state soprattutto le regioni del Centro nord.

Pubblicato il 07 febbraio 2012 - Commenti (0)
26
gen

Freddo e neve al Nord, piogge al Sud

Un fine settimana che minaccia di essere all’insegna del maltempo con freddo intenso al Nord, neve anche in pianura su Piemonte e Ovest Lombardia, piogge su Liguria, Medio Adriatico, Isole e al Sud. Il ritorno di una fase di tempo prettamente invernale è collegata all’arrivo di un vortice di bassa pressione, ora sulle Isole britanniche ma che, sabato 28, raggiungerà il Sud della Francia, per poi sfociare nel Mediterraneo Nord occidentale, ad Ovest della Corsica. Il freddo intenso entro la fine del mese si propagherà a tutta l’Italia ove insisterà fino a tutta la prima settimana di febbraio. Per di più è probabile, intorno al 31 gennaio, un secondo episodio nevoso che, questa volta, dovrebbe coinvolgere non solo il Piemonte e la Lombardia ma anche l’Emilia e la Toscana. Insomma quest’anno la tradizione popolare dei “giorni della merla” è stata pienamente rispettata.

Ma ecco in dettaglio il tempo per il fine settimana.

Venerdì 27: nubi su Alpi, regioni di Nordovest, Isole maggiori, deboli nevicate in Val d’Aosta; sereno sul resto d’Italia; gelate nelle zone interne del Centro; freddo su Puglia, Calabria ionica;

Sabato 28: cielo molto nuvoloso o coperto su tutte l’Italia; piogge in Liguria, Sudest Sardegna;; nevicate moderate su Val d’Aosta e anche in pianura dal pomeriggio sul Piemonte e dalla sera anche sulla Lombardia occidentale; nevicate fino a bassa quota anche sui rilievi liguri. Freddo su tutto il Nord Italia.

Domenica 29: coperto su regioni di Nordovest; sereno su Toscana e Lazio; nuvoloso sul resto d’Italia; piogge sul Ponente ligure, Marche, Abruzzo Molise e su tutto il Meridione (tranne la Campania); temporali sulle Isole; neve su Val d’Aosta e al mattino ancora anche sul Piemonte; neve anche sui rilievi emiliani e vicine zone pedemontane. freddo su tutto il Nord Italia.

Lunedì 30: nuvoloso o molto nuvoloso su tutta l’Italia; piogge su Lazio e coste abruzzesi; temporali sulle Isole; neve oltre 300 metri su Abruzzo e Molise; freddo su tutta l’Italia per gelidi e intensi venti orientali dai Balcani.

                                                                                                             www.meteogiuliacci.it

Pubblicato il 26 gennaio 2012 - Commenti (0)
26
ott

Roma colpita da un nubifragio

Dal cielo più acqua di quanta ne cada normalmente nell’intero mese di ottobre

A metà della passata settimana un’intensa perturbazione proveniente dal Nord Europa ha investito la nostra Penisola e, soprattutto nelle giornata di giovedì 20, ha portato forte maltempo su molte zone dell’Italia. In particolare durante la mattinata di giovedì, come testimoniato anche dall’immagine del satellite Meteosat, abbondanti piogge sono cadute su molte zone del Centro Italia e un violento nubifragio ha colpito la città di Roma, causando vasti allagamenti e inondazioni che hanno praticamente paralizzato la città bloccando per ore la circolazione e causando tra l’altro anche una vittima, un uomo annegato nel suo scantinato sommerso dalle acque.

In effetti le piogge che hanno flagellato la Capitale in tale occasione sono state davvero eccezionali: in alcuni quartieri difatti in poche ore sono caduti oltre 130 millimetri di pioggia, ovvero una quantità di acqua maggiore a quella che normalmente cade durante l’intero mese di ottobre sulla città (a ottobre mediamente sulla Capitale cadono infatti circa 100 millimetri di pioggia). A causare piogge tanto violente ha sicuramente contribuito il forte contrasto termico tra le fredde correnti nord-atlantiche che hanno investito il nostro Paese e le acque ancora piuttosto calde del Mediterraneo: raggiunti i mari attorno alla Penisola difatti la massa d’aria atlantica si è caricata di grandi quantità di umidità (più il mare è caldo maggiore è la quantità di umidità che riesce a trasferire all’atmosfera) che poi ha scaricato sotto forma di piogge torrenziali sul nostro territorio.

Pubblicato il 26 ottobre 2011 - Commenti (0)
06
lug

La fobia da maltempo, una recente sindrome

Clima e salute

Nell'ultimo decennio i meteorologi hanno sempre più spesso messo in guardia contro il rischio che i fenomeni atmosferici violenti (uragani, alluvioni, tornado, trombe d’aria, temporali, grandinate, fulmini, Niño) potessero diventare via via più intensi e più frequenti, un fenomeno noto come “estremizzazione del clima”.
Un timore motivato dal crescente surplus di calore immesso nell’atmosfera dal vertiginoso aumento dei gas-serra. Purtroppo oggigiorno il timore sembra ormai diventato realtà, alla luce delle ricorrenti follie stagionali del tempo.
Ecco perché ormai i più hanno la sensazione, in parte a ragione, che l’Italia non sia più il Bengodi del clima, essendo diventato un paese a rischio quasi come gli USA, dove i fenomeni atmosferici violenti ed estremi sono esistiti da sempre. Tale diffuso senso di insicurezza nei confronti delle vicende del tempo spiega in parte anche il boom di audience dei bollettini meteorologici perché quasi tutti vogliono sapere se per caso non siano in arrivo tempestose perturbazioni.

Il maltempo è spesso causa di malumore.
Il maltempo è spesso causa di malumore.

Il generale timore nei confronti delle vicende atmosferiche però ha fatto comparire una nuova meteoropatia, la “Severe Weather Phobia”, così denominata dallo psicologo John Westefeld dell’Università dell’Iowa che per primo l’ha studiata. Insomma sono ormai molti coloro che, non appena i meteorologi annunciano cattivo tempo, vengono assaliti dal terrore di dover fare presto i conti con forti temporali, nubifragi, grandinate e venti catastrofici.

Ma le conclusioni a cui sono approdati gli studi di Westfeld possono essere utili anche per chi ha il timore dei temporali nostrani. Infatti lo psicologo USA ha creato un centro ove chi soffre di questa sindrome ansiosa viene aiutato da un team composto da uno psicologo e un meteorologo.
Lo psicologo aiuta le persone ad affrontare l’ansia mentre il meteorologo risponde alle domande sulle caratteristiche dei fenomeni violenti.
In tal modo che soffre da fobia da maltempo sembra che acquisti un maggiore controllo nei confronti dell’oggetto delle proprie paure.

Pubblicato il 06 luglio 2011 - Commenti (0)

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Autore del blog

Il meteo di Giuliacci

Col. Mario Giuliacci

Mario Giuliacci è un meteorologo, personaggio televisivo e colonnello italiano. È laureato all'Università La Sapienza di Roma. È autore di diversi libri sulla meteorologia. Attualmente cura su LA7 la rubrica del meteo per il fine settimana.

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