Elezioni 2013: l'Italia senza...

Senza maggioranza, senza programmi, senza stabilità e con i cattolici relegati ancora in un ruolo marginale. Ecco il risultato del voto.

Un'Italia senza maggioranza

25/02/2013
Il presidente Napolitano (Reuters).
Il presidente Napolitano (Reuters).

Che Italia esce dalle urne? Un’Italia frammentata. Senza identità, l’un contro l’altra armata, incerta, smarrita, confusa. Discordante come i dati dei sondaggi in chiusura delle urne. In una parola: spaesata. Le principali coalizioni si fronteggiano in un acceso testa a testa sui voti, come nel miglior bipolarismo della Seconda Repubblica. Mentre il “terzo incomodo” Beppe Grillo spariglia tutto, arrivando a contendere al Pd lo scettro di primo partito con percentuali di consenso vicine al 25 per cento, con la “novità” Monti che si affievolisce anche per via di una campagna elettorale agguerrita, gridata, fatta più di promesse che di programmi. Se è questa la Terza Repubblica stiamo freschi.

Molti esponenti politici del Centrosinistra, a cominciare da Enrico Letta, hanno già parlato di ingovernabilità. «Si farà subito una nuova legge elettorale e si tornerà a votare», ha detto. Al momento sembra questo lo scenario possibile. Una Camera, grazie al premio di maggioranza, in mano al centrosinistra. L’altra, il Senato, simile più a uno spezzatino che a qualcosa dipoliticamente visibile, con un maggioranza e una minoranza. Merito del “Porcellum” una delle peggiori leggi elettorali della storia di tutti i tempi, una legge che sembra essere stata concepita da Arlecchino, più che da dei legislatori.

A questo punto lo scenario potrebbe essere il seguente: una pace (armata) tra Centrosinistra e Centrodestra per eleggere il nuovo Capo dello Stato (a maggio) e votare una legge elettorale degna di questo nome. Dopo di che, il ritorno alle urne, sotto gli occhi del mondo, sperando che lo spread non torni ali livelli di un anno fa. Sapranno i mercati essere pazienti? La Terza Repubblica è stata rimandata a data da destinarsi.

Francesco Anfossi

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Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 26/02/2013 10:44

The day after. Ora rileggo,con una stretta al cuore, le parole del card. Bagnasco nella sua ultima prolusione (con una riconferma ancor maggiore della mia cocciutaggine). Servirà? Dai valori non negoziabili ( mancherebbe altro, per un cattolico!) all'Italia non governabile. Quante righe, anzi pagine, sui primi, ... quante sul secondo? *** ( cit. dal §6): "Guardare con sufficienza, o peggio ironizzare sull'afasia dei cattolici e dei Pastori, è quanto meno ingiusto come è stato anche recentemente riconosciuto." ( passim). E NO: i cattolici ed i Pastori dovevano gridare sui tetti, allora, ed i richiami di qualche cattolico su come la Chiesa abbia le sue responsabilità non è “ meno ingiusto”, ma “più che giusto”. Un augurio: nella prossima prolusione abbia il coraggio sua eminenza ( se si vuole fare riferimento alla crisi del nostro paese) di una certa analisi degli ultimi vent’anni, per definire chiaramente la dottrina sociale ( e politica) cristiana (ibid.), e “vedere” come i politici cristiani l’hanno attuata nelle aule parlamentari , sedi di partito , di fronte ai leader carismatici. La crisi ha origine da QUESTI “profili antropologici”( ib.).

Postato da galeno il 26/02/2013 00:21

Parole così di buon senso da essere ovvie per tutti tranne che, anche oggi, per certi Politici, se dicenti "Giusti" o "Martiri" o semplicemente depositari di Verità a loro solo date, che ben farebbero a ristudiare la tragedia greca. Potrebbero cosi avere ancora una possibilità di apprendere l'esistenza della HYBRIS e delle sue infelici conseguenze. Spero che anche Famiglia Cristiana continui a insistere nell'aiutarLi in questo per Loro a quanto pare incomprensibile compito. Grazie

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