Chiesa e ICI, facciamo chiarezza

Non è vero che la Chiesa "non paga l'Ici". Ma, come dice il cardinale Bagnasco, si possono rendere ancora più chiari i punti della normativa. Che riguarda tutti: laici e cattolici.

Bagnasco, nessuna preclusione a migliorare la legge

12/12/2011

Sull'ICI la chiesa è nel giusto (come abbiamo ampiamente dimostrato anche noi su questo sito). Ma non c'è nessuna pregiudiziale nell'effettuare puntualizzazioni sulla legge. Lo ha annunciato il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova."Come è noto", ha spiegato il cardinale Bagnasco, "la legge prevede un particolare riconoscimento e considerazione del valore sociale dell'attività degli enti non profit, tra cui la Chiesa cattolica e quindi anche di quegli ambienti che vengono utilizzati per specifiche attività di carattere sociale, culturale ed educativo. Bisogna aggiungere che laddove si verificasse qualche inadempienza si auspica un accertamento e la conseguente sanzione, come è giusto per tutti. Per quanto riguarda eventuali punti della legge che avessero bisogno di qualche puntualizzazione, non ci sono pregiudiziali da parte nostra a poter fare queste precisazioni nelle sedi opportune".

"In linea di principio - ha aggiunto il cardinale Bagnasco - la normativa vigente è giusta, in quanto riconosce ilvalore sociale delle attività svolte da una pluralità di enti non profit e, fra questi, degli enti ecclesiastici. Questo è il motivo che giustifica e al tempo stesso delimita la previsione di una norma di esenzione". Ma è altrettanto giusto "se vi sono dei casi concreti nei quali un tributo dovuto non è stato pagato, che l'abuso sia accertato e abbia fine". Insomma, se la legge consente in alcuni punti delle interpretazioni che permettono o fanno sì che venga eluso il pagamento dell'ICI per gli enti che  in realtà non effettuano attività non proft, allora se ne può discutere per migliorarla e rendere la normativa più chiara, senza lasciare spazio ad ambiguità.  

"In quest'ottica non vi sono da parte nostra preclusioni pregiudiziali circa eventuali approfondimenti volti a valutare la chiarezza delle formule normative vigenti, con riferimento a tutto il mondo dei soggetti non profit, oggetto dell'attuale esenzione". Il che significa che questa eventuale chiarificazione della legge riguarderebbe anche gli enti laici o di altre confessioni religiose. Perché lo sfondo della legge è la sussidiarità, la missione sociale che gli enti non profit svolgono in funzione dello Stato.

Francesco Anfossi

Preferiti
Condividi questo articolo:
Delicious MySpace

Tag correlati

I vostri commenti

Commenta

Per poter scrivere un'opinione è necessario effettuare il login

Se non sei registrato clicca qui

Postato da brunoi il 17/12/2011 17:59

come ha precisato il sottosegretario Polillo all'ultima puntata di Ballaro',sono esenti da Ici tutti gli enti no-profit compresi quelli della Chiesa. La maggioranza sono Ong.Onlus,circoli ricreativi,culturali e sportivi ecc ed é difficile verificare se l'attivita' commerciale e'prevalente o meno sulle altre attivita' assistenziali,culturali ricreative ecc. Il Card.Bagnasco ancora una volta ha detto che da parte della Chiesa c'é disponibilita'a rendere la legge piu' chiara da questo aspetto. Perche' la materia riguarda tutti. Se un circolo ricreativo gestisce un campo da tennis il cui ricavato serve a finanziare le altre attivita' va' bene.Se invece ci lucra é un discorso diverso. Quindi se un ente cattolico affitta della camere nella foresteria di un convento o un bar nell'oratorio e se serve per mantere le altre attivita' va' bene lo stesso.Perche'allora parlare e contestare solo la Chiesa? Sappiamo bene che per gli immobili affittati e per le attivita' puramente commerciali come librerie ecc l'Ici é sempre stato pagato.E se ci fosse qualche abuso andrebbe sanzionato come dice Bagnasco.Perche' non dicono la stessa cosa gli enti no profit di altra estrazione?

Postato da folgore il 12/12/2011 10:26

Arridatece Ruini! Questo potrebbe essere il motto dei fedeli odierni, o magari solo di una parte. Quando il Premier Monti ebbe a presentare la sua manovra da lacrime e sangue cosa disse il cardinale Bertone, Segretario di Stato Vaticano, se non che ''I sacrifici fanno parte della vita. Avete visto i giudizi già espressi sulla manovra su Osservatore Romano e Avvenire''. Insomma si trattava di una "benedizione" della politica del Premier Monti. Poi aggiungeva che al Parlamento si ''prendano la loro quota di responsabilità per sostenere tutti i provvedimenti''. Ovviamente, ma lo avrebbe capito chiunque, quella stessa gente che colla prima casa oggetto di ICI (che poi è l'IMU, per la verità, la cui finalità non è - come sarebbe dalla denominazione - alle casse comunali ma in compartecipazione tra Comuni e Stato) avrebbe detto un "belle parole, ma cosa fate voi?" e avrebbe fatto deflagrare quella polemica, sempre rimasta sotto traccia, dei radicali sull'ICI e la Chiesa. Le famiglie, poi, si sarebbero chieste come mai ora tanta stampa cattolica ha abbandonato la situazione del quorum familiare per sostenere il governo Monti. Piccola nota: negli USA l'evasione fiscale è reato, ma nessuno dice che la pressione è al 24% e che il presidente Obama ha lo stipendio di un nostro Deputato (negli USA sono 350, mentre da noi superano i 900!). Ritornando alla Chiesa: "aaridatece Ruini" che di politica se ne intendeva molto bene e che, probabilmente, avrebbe aspettato prima di fare delle dichiarazioni tanto entusiaste della manovra. Magari pensando a quei fadeli che devono pagare quelle tasse, a cui parlare di sacrifici che "fanno parte della vita", dopo ce si spaccano la schiena per mandare avanti la famiglia, è veramente troppo.

Postato da Eldachi il 12/12/2011 10:19

Penso sia giusto che la Chiesa paghi l'Ici solo sulle attività commerciali, così come penso che sia in atto una campagna diffamatoria contro la Chiesa, ma penso anche che un problema ci sia e, come giustamente affermato dal Card. Bagnasco, si possa discutere per chiarire la situazione. Personalmente mi ha dato un po' di fastidio leggere: "Un pensionato per studenti fuori sede o per l’ospitalità di parenti di malati ricoverati in ospedali lontani dalla residenza, non è assimilabile a un albergo. E’ invece una struttura ricettiva complementare, di carattere sociale, che rientra nelle otto attività suddette." Chiarisco, non per la parte riguardante l'ospitalità ai parenti di malati, ma per il pensionato per studenti. Questi, almeno quelli conosciuti da me direttamente, o perché ospitanti miei amici, sono di fatto alberghi, tranne per il fatto che hanno orari di rientro piuttosto "ristretti", e anche piuttosto cari. Affittano le camere a prezzi che superano di molto gli affitti di privati (non economici neanch'essi!) con la differenza che non c'è neanche l'accesso alla cucina, così che gli studenti devono pranzare a mensa. Magari non sono tutti così, però penso che un cambiamento in questo settore gioverebbe.

Postato da A100 il 11/12/2011 21:32

In merito alla questione commenti, su 4 commenti scritti in questi 2 giorni, che non contenevano né insulti né accuse né polemica, ma solo argomentazioni, è stato pubblicato solo quello in cui lamentavo che il mio commento non era stato pubblicato... A questo punto, a che pro commentare?

Postato da eugallesi il 11/12/2011 13:14

Altro che Vaticano. I sindacati vantano un patrimonio immobiliare immenso, ma non pagano un solo euro di Ici. Questo grazie ad una legge, la numero 504 del 30 dicembre 1992 (in pieno governo Amato), che di fatto impedisce allo Stato italiano di avanzare richieste ai sindacati. E i soldi sottratti, o meglio non percepiti, dalle casse statali sono davvero tanti: la Cgil, ad esempio, sostiene di avere circa 3mila sedi in tutta Italia, ma si tratta di una specie di autocertificazione, in quanto i sindacati non sono assolutamente tenuti a presentare i loro bilanci. Solo un altro dei tanti privilegi dell'"altra Casta", come è stata brillantemente definita dal giornalista dell'Espresso Stefano Liviadotti, che con tale formula ha dato il titolo al suo libro/inchiesta sulla Triplice. Se la Cgil dichiara 3mila sedi, la Cisl addirittura 5mila. E la Uil sarebbe in possesso di immobili per un valore di 35 milioni di euro. La legge, però, paragona in modo del tutto immotivato i sindacati alle Onlus, ossia alle organizzazioni di utilità sociale senza scopo di lucro. Senza scopo di lucro? Non c'è da stupirsi: soltanto nella scorsa legislatura, 53 deputati e 27 senatori, quindi 80 parlamentari in totale, provenivano dalla Triplice. Logico che in parlamento si facciano leggi "ad personam", o meglio a uso e consumo dei sindacati. I regali più importanti, inutile dirlo, arrivano però sempre quando al governo c'è una coalizione di centro-sinistra. Eccone alcuni: nel maggio 1997 il governo Prodi, per iniziativa del ministro della Funzione pubblica, Franco Bassanini, ha tirato fuori dal cilindro la legge 127, la quale grazie all'articolo 13 libera le associazioni dall'obbligo di autorizzazione nelle attività e nelle operazioni immobiliari. Con la finanziaria del 2000 vengono invece istituiti fondi per la formazione continua gestiti da sindacati e associazioni degli imprenditori. Ancora con il governo Amato, nel 2001 è fissato l'importo fisso per i patronati calcolato su tutti i contributi obbligatori versati da aziende e lavoratori agli enti. Attraverso i patronati, i Caf (Centri di assistenza fiscale) e le deleghe sindacali sulle pensioni giungono fiumi di denaro nelle casse dei sindacati. Un meccanismo infallibile: i patronati si occupano di previdenza, richieste di aumento e pratiche di invalidità. E per ogni pratica l'Inps rimborsa. L'assistito del patronato è però logicamente anche un potenziale cliente dei Caf: i Centri di assistenza fiscale, nati ovviamente con la sinistra al governo (Amato, anno 1992), compilano le dichiarazioni dei redditi e le spediscono via internet all'Inps. Ad ogni spedizione corrisponde un rimborso, anche se i costi sono pressoché azzerati. In soccorso dei Caf è arrivato persino il decreto legislativo 241 del 1997, governo D'Alema, che concedeva loro l'esclusiva sulla verifica dei dati inseriti sui 730. Costringendo il Ministero delle Finanze a elargire un rimborso per ogni 730 inviato dai Caf. Peccato che tale decreto sia stato severamente censurato nel 2006 dalla Corte di Giustizia Europea, senza che nessun quotidiano nazionale, sempre attento alle sanzioni europee, ne abbia dato notizia. Alla fine le entrate che derivano dai tesseramenti, la cui revoca è pressoché impossibile, sono quelle meno importanti. Allora, i sindacati davvero meritano agevolazioni fiscali?

Postato da brunoi il 10/12/2011 15:15

Il card.Bagnasco ha dichiarato che la Chiesa é disponibile a verifiche di eventuali inadempienze da parte di enti eccelsistici per quanto riguarda l'esenzione Ici,ma gli enti no-profit laici pure esentati da Ici ,che sono la stragrande maggioranza,diranno la stessa cosa? Siamo sicuri che i circoli Arci,le case del popolo e una miriade di associazion e sportive e ricreative esenti da Ici ,siano tutte in regola? Purtroppo é stata montata una campagna finalizzata a screditare l'immagine della Chiesa. Ieri un noto quotidiano,non nuovo a pubblicare notizie false sulla Chiesa,ha citato ,come notiza eclatante e esempio di come le attivita' commerciali degli enti ecclesiastici non pagano l'Ici,l'Hotel Giusti di Roma di proprieta'di un ordine religioso.Le Suore hanno mostrato ai giornalisti le ricevute di pagamento dell'Ici e altre tasse e precisato che il ricavato di tale attivita' viene utilizzato per sostenere una loro missione nel Terzo mondo. Ovviamente il suddetto giornale non ha smentito la notizia ne tantomeno chiesto scusa.E cosi molti lettori avranno in mente che quelle Suore evadono L'ici e fanno profitto . Cosi va' il mondo

Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 10/12/2011 13:00

Giusta tirata d'orecchi da partre di F. C.nei miei confronti. Mi pento e chiedo scusa della grave scorrettezza commessa che ,però, vorrei tenere lontana dai miei interventi critici nei confronti di certe posizioni della chiesa, che non ha dimostrato di avere il mio atteggiamento di riconoscere errori commessi, o giudizi-valutazioni non corrette. Concludo: su F.C. ho la massima stima, ricordo anche a F. C. che ... una quarantina (45 circa ) di anni fa, proprio come oggi, di sabato pomeriggio, dopo l'impegno a scuola, prendevo la mia biciclettina e andavo nelle famiglie della mia parrocchia a portare la BUONA STAMPA ( e mi è rimasta impressa la povertà di allora in certe case, ma soprattutto il sorriso di quelle vecchiette che ricevevano nella loro mano la rivista). Questo ricordo può consetirmi il perdono di F.C., oggi?

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice-direttore FC)

Caro Umberto,

quale tirata d'orecchi? Siamo, se posso permettermi, vecchi frequentatori di questo sito, quindi... Era solo per spiegare perché, alle volte, i commenti escono con un certo distacco dalla loro scrittura, niente di più.
Stia bene, buona domenica.

P.S.: grazie per le copie distribuite in bicicletta. Senza quelle non ci sarebbe questo.

Postato da luciocroce il 10/12/2011 12:35

Le recenti aperture dei cardd. Bertone e Bagnasco - che fanno seguito alle chiare parole di Mons. Bettazzi di qualche settimana fa - potrebbero finalmente avviare a soluzione questa sgradevole vicenda; se ci sono zone d'ombra, queste devono essere chiarite, innanzitutto nell'interesse del Vangelo. A prescindere da eventuali, altre considerazioni che potrebbero avere una loro ragion d'essere in determinati contesti storici e territoriali, noi cristiani, proprio perchè cristiani, dovremmo evitare di addurre a nostra giustificazione eventuali, analoghi comportamenti di altri soggetti; noi, infatti, siamo cristiani, gli "altri" sono altri, quale sarebbe allora la differenza tra noi e loro se poi, alla fine, ci comportiamo nella stessa maniera? Se gli “altri” hanno una visione del mondo limitata a questa terra, noi ne abbiamo una che la trascende. Non a caso Gesù ci dice che il nostro parlare sia “si si, no no”; il Signore ci invita ad essere limpidi, cavilli e scappatoie non dovrebbero far parte del nostro modo di essere, anche se questo ci dovesse costare in termini materiali. Se abbiamo a cuore l'avvenire del Vangelo dovremmo, forse, tenere maggiormente presente che comportamenti coerenti con la nostra Fede si possono tradurre in significative testimonianze del nostro essere cristiani, e nel mondo di oggi la catachesi veramente efficace è proprio la testimonianza. Saluti lucio

Postato da vdiste1939 il 10/12/2011 11:47

ho sempre pensato che non ha alcun senso pagare l'ici per i locali attinenti alla parocchia e all'oratorio, menttre invec debba essere versata per tutti i locali dove cè un lucro nascente, questo deve valere per tutti chiesa cattolica e altre onlus. tutte le organizzazioni che sostengono le necesssità sociali che l'organizzazione statale non può o non vuole sostenere dovrebbero fruire dell'esenzione. quanto alla querelle messa in atto dai radicali, la trovo solamente patetica, poveracci pensano solo alla morte, mai alla vita.

Postato da Europio il 10/12/2011 10:49

non mi sembra giusto che alla disponibilità dichiarata dal Card. Bagnasco si risponda in malo modo, come mi è capitato di leggere in vari forum, giornali o vederere in tv, spesso con qualche caduta di stile. Non era tenuto a fare nulla. Probabilmente se non fosse intervenuto nulla sarebbe cambiato. Mi sembra un gesto di grande diponibilità e di coraggio, anche ad esporsi a quanto gli tocca subire in termini di attacchi mediatici e a mio parere ormai diventati un vuoto luogo comune, ma ai quali nella rete e nei media si dà sempre maggiore spazio. Mi auguro che questa disponibilità non venga snobbata e che si coinvolga gente seria e perbene come il Card. Bagnasco nello studio serio ed obiettivo del problema, in modo che si possano ben discernere aspetti caritativi e pastorali da aspetti commerciali, arrivando in tempi rapidi anche a proposte concrete.

Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 10/12/2011 09:56

DATO che il mio primo intervento di ieri non viene pubblicato, aggiungo una seconda osservazione ( e se anche questo intervento non apparirà sarà chiaro IL CONCETTO DI … “GIUSTO” che anche F.C. ha). 1) Primo concetto di giustizia : l’inizio. (***“Sull'ICI la chiesa è nel giusto”. +++Usiamo correttamente le parole: la Chiesa segue la legge vigente, che poi sia … “giusta” è da discutere; la legge è emanata da persone in carne ed ossa , dai nostri parlamentari oppure - vedi in caso di decreti- dalle persone del governo: apriamo gli occhi … se non hanno secondi fini. E la Chiesa su questo dev’essere trasparente, perché l’accusa di Nostro Signore sugli ipocriti ,vale anche … dopo duemila anni). 2) Tesi centrale: *** "In linea di principio - ha aggiunto il cardinale Bagnasco - la normativa vigente è giusta, in quanto riconosce il valore sociale delle attività svolte da una pluralità di enti non profit e, fra questi, degli enti ecclesiastici. Questo è il motivo che giustifica e al tempo stesso delimita la previsione di una norma di esenzione".+++ CHIEDIAMOCI: non c’è un “ valore sociale” ANCHE per le FAMIGLIE ( Visto che qualcuno tra uomini di chiesa non essendo sposato e non avendo figli da mantenere certe cose forse non le percepisce,anche se la Chiesa difende sempre il concetto-valore di FAMIGLIA,giustamente. Utilizziamo il linguaggio del Vangelo:parabola.+++” Un uomo LAVORAVA sodo, lottando contro il pericolo di facile licenziamento; aveva messo al mondo, come insegna Santa Madre Chiesa, dei figli, finalità primaria della Sacra Unione del Matrimonio; li amava tanto,come amava tanto sua moglie che doveva fare la CASALINGA ( senza remunerazione come invece le badanti odierne), per seguire i figli. Risparmiando su tutto, metteva da parte, come operaio, alcuni soldini; aveva costruito una casetta, di sua proprietà. Quell’uomo, dato che la società che gli sta attorno è in profonda crisi, fa fatica ad arrivare a fine mese; ora deve, all’improvviso, pagare l’ICI (IMU). Quell’uomo viene RICONOSCIUTO DALLO STATO come VALORE SOCIALE per l’attività svolta e che svolge? ***IL card. Bagnasco risponda, dopo aver aperto il Vangelo ed essersi messo davanti a quella pagina. Il discorso che stiamo facendo ora sull’ICI e la sua esenzione ( ripetiamo: non solo per la Chiesa, ma per TUTTI I NO-PROFIT, è questo. POST SCRIPTUM : quell’uomo della parabola esiste; io lo so perché esisteva quand’ero ragazzino: era MIO PADRE che ora sono certo è nei cieli ( in quella terra NUOVA che non è la nostra quaggiù, miserevole, dove continuano ad esistere tanti LAZZARO): mio padre, che era di un’onestà oggi inimmaginabile, AMICISSIMO della Chiesa, privo di istruzione ma che ha permesso con quei suoi sacrifici che io l’avessi (conquistata con la mia fatica). “Quell’uomo”,mio padre, non parlava contro le ingiustizie, anche nella chiesa: non ne aveva la capacità e … forse il coraggio. “Quell’uomo” di OGGI che, come mio padre non sa parlare … mi spinge a parlare io,oggi, al suo posto : oggi, seconda domenica di Avvento (romano) mentre sto preparando la mia strada in questo deserto di in-giustizia. 3) Nella mia vita ho fatto due soli giuramenti ( lo Stato non me l’ha più imposto come insegnante, nel passato) : a) giuramento da “aspirante” (e non dubito che il card. Bagnasco sappia chi erano gli aspiranti) b) giuramento all’inizio del servizio militare di leva,allora obbligatorio. // NON RICORDO la formula del secondo giuramento; ricordo benissimo ( non l’ho mai dimenticato per tutta la vita) quella del primo, pronunciata in Chiesa (edificio) : “ Sarò primo perché l’esempio trascina,seguirò Gesù in ogni aspirante”. Perché la Chiesa ( autorità ecclesiali, partendo da Sua Eminenza ) non fa sua,oggi, di fronte a tanti altri sacrifici, di altre persone, la prima parte – primo periodo con un tempo futuro modo imperativo - di quel giuramento? Non sarebbe un aiuto alla propria santificazione? 4) Non solo Giusto, ma Giusto santificato, dal sacrificio, buon esempio.

Risposta di: f

Caro Umberto,

Lei è un fedele partecipante ai nostri forum, quindi mi permetta di sfruttare questo suo commento per chiarire la questione dei post pubblicati o non pubblicati.
Tutti i commenti inviati a Famigliacristiana.it vengono da noi (più spesso da me) letti da cima a fondo prima di andare in pagina. Censura? No, giusta cura. Qui, come a tutti i siti internet, arriva di tutto: pareri onesti e sensati ma anche oscenità, insulti, calunnie, scemenze. Dovremmo forse far passare tutto acriticamente? Se crede Le mando privatamente alcuni messaggi spediti dai fan di Fiorello, e poi vediamo.
Poiché i commenti sono moltissimi, per pubblicarli occorre tempo e lavoro. Anche di sabato, come vede, o di domenica. Quindi, per favore, un po' di pazienza.
E smettiamola di parlare di censura. Andata a vedere sui siti degli altri giornali e vedete un po' se i critici e i dissenzienti hanno lo stesso spazio che trovano da noi.
Saluti

Postato da ludovicodedominicis il 09/12/2011 22:21

C'è poco da discutere, pagate l'ICI!

Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 09/12/2011 21:15

Facciamo un altro tipo di discorso,egregio sig.Cardinale,presidente della CEI. La legge ammettiamo TUTTI che sia giusta; ma in una SITUAZIONE DI EMERGENZA come l'attuale ( sull'orlo del precipizio) non è ANCOR PIU' GIUSTO che la legge venga abolita ( come hanno fatto con le pensioni) ,e la Chiesa, le sedi di partito e dei sindacati, le onlus PAGHINO? IO dsico di sì : come vede c'è un diverso senso di giustizia tra me ( e sono sicuro per tutti i cittadini tartassati) e LEI,Eminenza. Altro discorso? Facciamolo; ma quello che diciamo ci qualifica, anche come buoni cristiani ( date a Cesare ... che ripetiamo,magari nelle letture della celebrazione eucaristica, ma che non seguiamo,dal lato concreto). La vecchietta che ha dato con la monetina tutto quello che aveva ... non sono le famiglie povere di oggi tartassate?. Io sto col Vangelo, da questa parte, non con le Eminenze del 2011. Col massimo rispetto.

tag canale

MODA
Le tendenze, lo stile, gli accessori e tutte le novità
FONDATORI
Le grandi personalità della Chiesa e le loro opere
CARA FAMIGLIA
La vostre testimonianze pubblicate in diretta
I NOSTRI SOLDI
I risparmi, gli investimenti e le notizie per l'economia famigliare

Ultimi dossier pubblicati

%A
Periodici San Paolo S.r.l. Sede legale: Piazza San Paolo,14 - 12051 Alba (CN)
Cod. fisc./P.Iva e iscrizione al Registro Imprese di Cuneo n. 00980500045 Capitale sociale € 5.164.569,00 i.v.
Copyright © 2012 Periodici San Paolo S.r.l. - Tutti i diritti riservati