Papa Francesco tra i giovani detenuti di Casal del Marmo

28/03/2013
Foto di Stefano G. Pavesi/Contrasto
Foto di Stefano G. Pavesi/Contrasto

Il 28 marzo, Giovedì Santo, con la visita, la Messa e la lavanda dei piedi nell’Istituto penale per i minori di Casal del Marmo, papa Francesco ha seguito non solo le orme dei suoi predecessori (Giovanni Paolo II vi andò l’Epifania del 1980 e Benedetto XVI nella Quaresima del 2007), ma anche quelle di altri illustri prelati.

Un legame fortissimo con i giovani reclusi del carcere minorile romano lo ebbe, infatti, il cardinale Agostino Casaroli, segretario di Stato Vaticano dal 1979 al 1990. Pare che l’attenzione di Casaroli verso i giovani detenuti sia maturato quando era un giovane prete a Roma. Passando spesso davanti al grande complesso del San Michele (l’edificio sul Lungotevere che per molti anni fu il carcere minorile di Roma), Casaroli osservava i ragazzi del carcere mentre si divertivano a prendere in giro i passanti. Così si chiese: che cosa posso fare per questi giovani? Rispose alla domanda dedicando il suo tempo ai giovani reclusi, peri quali fu sempre “padre Agostino”.

Benedetto XVI nel carcere minorile di Casal del Marmo il 18 marzo 2007. Foto Agf.
Benedetto XVI nel carcere minorile di Casal del Marmo il 18 marzo 2007. Foto Agf.

L’Istituto penale minorile di Casal del Marmo si trova nella periferia nordoccidentale della città, nella zona di Ottavia. Il carcere è strutturato in un complesso architettonico molto ampio, di circa 12 mila metri quadrati. I detenuti maschi sono alloggiati in due palazzine di 24 posti ciascuna; una terza palazzina ospita la sezione femminile, composta da altri 24 posti. È molto elevata la percentuale di detenuti extracomunitari, spesso di religione musulmana, perciò nella struttura si ricorre ai mediatori culturali. La difficile situazione che a volte si vive all’interno del carcere di Casal del Marmo è testimoniata da alcuni recenti fatti di cronaca:ad esempio, lo scorso 29 gennaio due giovani romeni, entrambi maggiorenni, sono evasi dopo aver colpito un volontario in testa con un martello, ma sono stati bloccati poco dopo dalla polizia penitenziaria.

Nell’istituto sono organizzate attività scolastiche e, per gli analfabeti,prescolastiche. Sono previste anche attività di formazione lavoro, promosse dalla Caritas diocesana, con laboratori di falegnameria, tappezzeria e pizzeria. Per le ragazze, invece, è in funzione un laboratorio di sartoria. Lo scorso ottobre, proprio a Casal del Marmo, i ministri della Giustizia, Paola Severino, e dell’Istruzione, università e ricerca, Francesco Profumo, hanno sottoscritto un programma speciale per assicurare l’istruzione e la formazione all’interno degli istituti penitenziari, quale elemento fondamentale del trattamento dei condannati e internati. Il protocollo punta a promuovere e sostenere lo sviluppo di un sistema integrato di istruzione e formazione professionale, favorendo l’acquisizione e il recupero di abilità e competenze individuali dei giovani reclusi. È anche previsto l’aggiornamento di insegnanti ed educatori che prestano servizio negli istituti penitenziari. L’intesa, che avrà la durata di tre anni, sarà realizzata in collaborazione con le Regioni e gli enti locali e il coinvolgimento di enti, fondazioni e associazioni di volontariato.

Roberto Zichittella

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