Don Verzè è morto al San Raffaele

E' mancato per una crisi cardiaca il fondatore del San Raffaele. Il successo e poi la crisi, i debiti e l'allontanamento dai vertici dell'opera.

La morte nel "suo" ospedale

31/12/2011
Don Verzè in una delle sue apparizioni pubbliche.
Don Verzè in una delle sue apparizioni pubbliche.

Non ce l'ha fatta a vedere l'anno nuovo. Lo hanno ricoverato nella notte per l’aggravarsi delle sue condizioni. Ma don Luigi Maria Verzé non è riuscito a superare la crisi. È morto alle 7,30 del 31 dicembre, all’età di 91 anni, presso l’unità coronarica dell’Ospedale San Raffaele di Milano. Lo stesso da lui fondato e diretto tra mille polemiche.

Sacerdote della diocesi di Verona, don Verzè era arrivato nel capoluogo lombardo negli anni del dopoguerra per laurearsi  in Lettere classiche e filosofia presso la Cattolica e per avviare, su mandato dell’allora cardinale Ildefonso Schuster e di don Giovanni Calabria, alcune scuole professionali per i ragazzi più svantaggiati, per gli orfani di guerra e per i giovani di periferia.

Successivamente aveva cominciato a fondare anche alcune case-albergo per anziani. La sua opera si era via via ingrandita fino ad arrivare alla fondazione del Centro San Raffaele del Monte Tabor, grande holding proprietaria dell'ospedale e dell'università che sarà poi fondata nel 1996.

«Non ha retto allo stress di questi giorni», è stato il commento lapidario dei suoi collaboratori. Eppure di stress, don Verzè ne aveva superati tanti. A cominciare dalla condanna, nel marzo del 1976, per tentata corruzione, a quelle nel 1998 per abusi edilizi, alle inchieste per istigazione alla corruzione, per truffa aggravata, per ricettazione.
Controversi i suoi rapporti con Silvio Berlusconi, insieme al quale sarebbe riuscito a far deviare le rotte aeree su Linate in modo che non passassero sopra Milano 2 e l’ospedale San Raffaele, e con alcuni agenti del Sismi, da Pio Pompa a Nicolò Pollari che lo avrebbero tenuto al corrente di ciò che avveniva in ambito economico politico così da sfruttare le informazioni per le proprie attività imprenditoriali.

Travolto dagli scandali sulla gestione dell’ospedale milanese, don Verzè aveva da poco fatto qualche passo indietro annunciando che, pur mantenendone la presidenza, non avrebbe più partecipato ai consigli di amministrazione della società Monte Tabor da cui dipende il San Raffaele. Un duro colpo, secondo i suoi collaboratori, era stato anche il suicidio del suo braccio destro e vicepresidente, Mario Cal, avvenuto lo scorso 18 luglio.
Don Verzè muore l’ultimo giorno dell’anno, ma anche il primo giorno di quello che dovrebbe essere il nuovo corso del San Raffaele. Proprio oggi, infatti, si dovrebbero aprire le buste di gara per l’acquisto della struttura ospedaliera che, sotto la gestione dell’anziano sacerdote, ha accumulato un miliardo e mezzo di debiti.

                                                                                                                Annachiara Valle

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Postato da Libero Leo il 11/01/2012 00:41

Caro Fulvio Scaglione, su un fatto mi pare che siamo d’accordo: ci sono giornalisti che hanno accusato ingiustamente Famiglia Cristiana di non pagare l’ICI. Io cerco di non dare molto credito a costoro e di non adottare i loro metodi accusatori basati, come nel caso in questione, su falsità. A proposito di don Verzè, mi pare di capire che la mia aspettativa di leggere qualcosa di più cristiano su Famiglia Cristiana sia stata da lei interpretata come un’accusa. Cercherò di evitare malintesi ed accuse. Recentemente mi sono convinto che non è bene accusare (molti lo fanno, forse perché si sentono superiori agli altri), ma è bene cercare di capire, di comprendere e di dialogare per evitare le contrapposizioni preconcette. Per questo mi sono proposto di non accusare nessuno nè di sofismi, né di fanfaluche, nè di altro. Mi ha molto colpito quanto ha scritto recentemente Massimo Cacciari: “Questo Paese fa sempre il cumulo di tutto, nel bene e nel male, nell'esaltazione e nella maledizione. È un Paese che non riesce a crescere da questo punto di vista, a distinguere, ad analizzare.”. Mi sembra che siamo schiavi di schieramenti precostituiti: o si è sempre da una parte, o sempre dall'altra. Penso che, per dialogare costruttivamente alla ricerca della verità, dobbiamo liberarci da questa schiavitù e rimanere “politicamente equidistanti” (né berlusconiani né antiberlusconiani, né prodiani né antiprodiani, né montiani, né antimontiani), in conformità a quanto è scritto in "Identità e missione" di Famiglia Cristiana. Spero che lei possa essere d’accordo con questo metodo di ricerca della verità.

Postato da antonel il 08/01/2012 17:30

Giuro. poi non scrivo più. Non è giusto annoiare la gente, ma il suo spiritoso saluto, mi spinge a chiarire almeno un paio di punti. Le brutte frequentazioni non sono encomiabili, anche se andrebbe sempre fatto un distinguo sul come, il perché, il per che cosa. Così, per provocare, le ricordo la Maddalena, la Samaritana, il pubblicano e via esagerando... Invece sul "buco" non riusciremo mai ad andare d'accordo. Forse è stato crocifisso il superiore del Cottolengo di una quindicina di anni fa travolto dallo scandalo finanziario dei consulenti ai quali aveva affidato i soldi dell'Opera? Qualcuno ha "discusso" il Cottolengo? Guardi che ci sono fior di santi (e di laici "umanitari") coinvolti in situazioni economiche quantomeno disastrose, ma sono sempre stati giudicati per quello che volevano fare e hanno fatto, non per l'insuccesso finanziario. E' questo che cerca di dire - inutilmente - Massimo Cacciari. La verità, purtroppo, è che a don Verzé non si perdona nulla per via di Berlusconi (che ho definito "cialtrone"). Anche in voi scatta un pregiudizio. E questo non è giusto. Ora su questo argomento taccio, lo giuro. Però, come tutti i vecchietti irresistibili possiamo litigare su altro? Grazie Ps. Però non copiate più da Gabanelli e Travaglio...

Postato da antonel il 08/01/2012 10:32

Caro Scaglione (posso ancora dire "caro" anche se mi ha bastonata?), sulla censura ha ragione: ho sempre paura che chi può tolga la parola a chi non è della sua opinione. Una forma di insicurezza? Forse e me ne scuso. Non lo scriverò mai più. Però lei non mi definisca mai più "berlusconiana", mi sembra che lei veda berlusconiani dappertutto, basta non condividere le vostre opinioni. E' un modo di polemizzare che non le fa onore (mi censura questa frase? Scherzo!). E non prenda per sofismi quelli che non lo sono. Alcune precisazioni: non è un sofisma distinguere tra Fondazione e Ospedale, perché è stata la Fondazione, con altri investimenti, a fare il buco. C'è una bella e sostanziale differenza. E a proposito di Gabanelli e Travaglio sarò schietta: se clicca su Internet Pio Pompa e don Verzé salta fuori la precisazione che lei ha qui pubblicato di Annachiara Valle e sono tutti post del Fatto Quotidiano, di Report e dei blog che li hanno copiati. Ecco perché mi sono permessa di dire che le fonti sono sospette. Vada a leggere le lettere e le intercettazioni: tanta fuffa, sproloqui, ruffianerie disgustose del signor Pompa, linguaggio da boss di don Verzè, ma di sostanziale nulla. Sulla moralità, le rispondo ricordandole trave e pagliuzza, è sempre difficile giudicare. E per seguire la sua ipotetica di terzo grado le rispondo che se si scoprisse che don Sciortino ha frequentazioni discutibili (e non lo credo, ovviamente) non mi permetterei mai di definire Famiglia cristiana "un discusso impero dell'editoria". Parliamo di Berlusconi: con don Verzé si è comportato da cialtrone. Le basta? Siamo ancora amici? Posso continuare a dibattere con voi? Buon anno

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice-direttore FC)

Cara Antonel,

chiedo scusa ma invece penso proprio che si tratti di inutili sofismi, o quasi. tutta questa mole di parole e di distinguo serve solo a far sparire nella confusione un fatto incontrovertibile: c'è una persona che ha fatto 1,5 miliardo di debiti. I debitori insolventi sono quelli che non "pagano la giusta mercede", il che vuol dire: imprenditori che vedono messa a rischio l'attività, lavoratori che rischiano di perdere il posto, magari gente che si ammazza, come il povero Cal o come tanti altri che in questi mesi soccombono così alla crisi.
Su questo, che è il dato essenziale della faccenda, non uno dei fan di don Verzé spende una parola. Perché? Perché per voi (scusi ma Lei non è l'unica) questo è meno importante di Travaglio e della Gabanelli?
Quanto al resto, lo ribadisco: ci sono cose che non si fanno e persone che non si frequentano non perché lo proibisce il codice penale ma perché sono indegne di un certo ruolo, sono brutte, sono maleducate, sono vergognose. La scomparsa di questo semplice criterio è, appunto, uno dei lasciti del berlusconismo.
Quanto a ciò che (non so Lei, ma altri di sicuro) direbbero se don Sciortino avesse certe frequentazioni, sono sicuro che sarebbe molto, molto più pesante di "un discusso impero editoriale". 
Stia con noi, vede che ormai discutiamo come si fa nelle vecchie coppie affiatate? :-)
Saluti

Postato da Libero Leo il 07/01/2012 19:34

Caro Fulvio Scaglione, la prego di non farmi dire ciò che non ho detto. Ho scritto: "Mi aspettavo di leggere qualcosa di più cristiano su Famiglia Cristiana in occasione della morte di don Verzè.". Lei mi fa dire: "ci accusava di non essere stati abbastanza "cristiani" con don Verzè". Mi pare che ci sia una grande differenza tra una aspettativa ed una accusa. Con ciò mi pare che sia lei, non io, a fare sofismi. A proposito del miliardo di debiti non so nulla di certo. Non sono portato a dare molto credito a quei giornali che ne parlano molto, e che hanno anche accusato ingiustamente Famiglia Cristiana di non pagare l'ICI. Se lei conosce bene le cause dei debiti, perchè non le documenta (possibilmente senza fare riferimento a ciò che scrivono coloro che hanno accusato ingiustamente Famiglia Cristiana di non pagare l'ICI), invece di parlarne in modo da indurre chi legge a pensare male?

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice-direttore FC)

Caro LiberoLeo,

appunto: inutili sofismi. Non ho detto proprio questo, ho detto in realtà così. La sostanza è quella. Quanto al debito di don Verzé: intanto è di 1,5 miliardi, non di uno soltanto; e poi è certo che esiste. Proprio come, al contrario, non è vero che Famiglia Cristiana non paga l'Ici. C'è stato anche un suicidio, se non l'avesse notato. E poi se c'è un debito ci saranno pure, da qualche parte, dei creditori, che forse hanno famiglia, forse aspettano quei soldi per non chiudere un'azienda che offre lavoro ad altri. Pensi alle Sue, di parole cristiane. una cosa gliela prometto: non perderò più tempo con le Sue fanfaluche.
Stia bene.

Postato da Libero Leo il 06/01/2012 20:29

Caro Fulvio Scaglione, nella risposta ad Antonel Lei mi coinvolge in una polemica che non mi riguarda. Si tratta di una sterile polemica con schieramenti precostituiti, assolutamente sordi a voci diverse dalle loro stesse. Mi costringe e citare nuovamente Massimo Cacciari: "Questo Paese fa sempre il cumulo di tutto, nel bene e nel male, nell'esaltazione e nella maledizione. È un Paese che non riesce a crescere da questo punto di vista, a distinguere, ad analizzare. In questi ultimi giorni gli attacchi a don Verzè hanno mostrato la natura pessima di questo Paese". Aggiungerei che è un paese schiavo degli schieramenti precostituiti: o si è sempre da una parte, o sempre dall'altra; di una persona si pensa che sia santo o diavolo, a seconda dello schieramento a cui sembra appartenere. Mi pare che Lei dia prova di quanto sia vero ciò che scrive Cacciari.

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice-direttore FC)

Caro LiberoLeo,

io ricordo un post in cui Lei ci accusava di non essere stati abbastanza "cristiani" con don Verzè, che non è poco. Quindi prenda la citazione nel dialogo con Antonel come una risposta a scoppio ritardato. Inoltre, in tutta franchezza: comincio a essere stanco di essere cortese con i Suoi inutili sofismi. Nei nostri articoli abbiamo sottolineato quanto di buono fatto da don Verzè anche prima del San Raffaele, e abbiamo intervistato un suo estimatore come Cacciari. che dovevamo fare di più? Ci dica qualcosa Lei, invece, che è così equanime, di quel miliardo e mezzo di debiti.
Saluti

Postato da antonel il 05/01/2012 18:38

Caro dottor Scaglione, adesso la metto alla prova. Se non censura questa mia risposta siete veramente un palmo meglio degli altri. Dunque, definire "discusso" il San Raffaele è e resta una carognata, magari commessa senza malafede, ma carognata. Il San Raffaele non solo non è mai stato "discusso", ma casomai incensato. E' uno dei migliori ospedali e centri di ricerca d'Europa, credo del mondo. A essere "discussa" è la Fondazione Monte Tabor, che ha commesso i pasticci amministrativi che hanno portato al grande buco da 1,5 miliardi. Va detto, però, che a parte qualche spesa "stravagante" e qualche megalomania personale (comunque lo 0,0 qualcosa dei debiti) la voragine è dovuta a investimenti sbagliati in opere che volevano essere umanitarie e scientifiche. Certo che, se per infangare don Verzé lo si mostra in una piscina in Brasile... Ve lo dico con estrema sincerità: mettere le mani nella poltiglia del Fatto Quotidiano o di Report non vi fa onore. La Gabanelli è una cronista d'assalto che ha fatto qualche scoop, ma ha commesso anche un sacco di porcherie. Si ricorda il caso della Villa di Antigua che Berlusconi avrebbe comprato con esportazione clandestina di capitali? Nemmeno era andata a vedere la dichiarazione dei redditi del Cav. dove la villa era regolarmente denunciata (dichiarazione che chiunque può chiedere alla Camera dei deputati). So che va per la maggiore, ma non fidatevi di quella fonte. Per tralasciare Marco Travaglio il "pregiudicato" più "pregiudicato" d'Italia con 17 o 18 condanne per diffamazione (controlli, è un’affermazione a prova di qualsiasi smentita). E veniamo ai servizi segreti. Pio Pompa NON è stato condannato per aver favorito don Verzé. Può essere un personaggio sgradevole, sicuramente ruffianesco, ma – a quanto mi risulta - non c'è nessun legame penale, finora, tra lui e don Verzé. Su Niccolò Pollari sarei stata molto più prudente. Vi ricordo che il Tribunale ha dichiarato il non luogo a procedere nei suoi confronti sulla base di due testimonianze segrete in suo favore di Romano Prodi e Silvio Berlusconi. Un servitore dello Stato che ha servito lo Stato forse borderline, come si dice, ma sicuramente facendo il suo dovere. Almeno a quanto dicono Prodi e Berlusconi, che non mi pare siano compagni di merende. Grazie, se mi pubblica. e grazie comunque per l'attenzione. PS. A proposito di amici di don Verzè, non dimenticatevi di Massimo Cacciari (che avete intervistato) e anche - proprio secondo le fonti che voi citate - Nichi Vendola.

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice-direttore FC)

Cara Antonel,

non capisco perché proprio Lei, affezionata presenza di queste rubriche, infili tanto spesso la parola "censura" nei suoi post. Dev'essersi proprio male abituata, altrove...
Comunque: non troverà una parola, nei nostri pezzi, che critichi la qualità medica e scientifica del San Raffaele. Quindi, perché ci ripete che è un buon ospedale? vogliamo fare dei sofismi su Fondazione Monte Tabor e San Raffaele? Facciamoli pure, la sostanza non cambia, così come non cambia la cifra del debito accumulato da don Verzè.
I servizi segreti: è straordinario come voi "berlusconiani" siate pronti a condannare tutti per una miseria e ad assolvere i vostri beniamini, sempre e comunque, magari usando la scusa del "non reato" nel determinato fatto. Per giudicare certe condotte, in certe posizioni, non esiste solo il codice penale. ci sono anche l'opportunità, la dignità, il buon gusto.
Che cosa direste Lei, LiberoLeo, Degrel, tanto per fare qualche nome di altri lettori, se saltasse fuori che don Sciortino intrattiene fitti rapporti con i servizi segreti? Non vi chiedereste che ci fa un prete, responsabile di un'iniziativa importante, in certa compagnia? 
Quanto a Gabanelli e Travaglio: non capisco perché li cita in questo contesto, noi con loro non abbiamo nulla a che spartire, considerata anche la disinformazione che hanno fatto sulla questione Ici e Chiesa. E infine: non mi censuri e non SI censuri, provi a dire che è una cosa un po' vergognosa che Berlusconi sia andato alla festa dei 90 anni di don Verzè, accogliendo pure gli ospiti sulla soglia, e non si sia fatto vedere al funerale, non essendo tra l'altro nemmeno primo ministro. Provi, vedrà, è liberatorio.
Stia bene, a presto

Postato da antonel il 04/01/2012 10:39

Caro dottor Scaglione, chiedo scusa per il maiuscolo (problemi di Pc) e ringrazio per la pubblicazione dei miei commenti. Però, a questo punto sarebbe il caso che Famiglia cristiana facesse sentire di nuovo la sua voce e ci dicesse, per esempio, se davvero crede che il San Raffaele sia "un discusso impero della salute" (nessuno è arrivato a tanto) o che il successo mondiale dei suoi centri di ricerca sia dovuto ai servizi segreti deviati come avete (a mio giudizio, purtroppo) scritto. Ha ragione LiberoLeo quando dice di far attenzione a chi accusa don Verzè e - quando gli fa comodo - anche Famiglia cristiana. Grazie

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice direttore FC)

Cara Antonel,
sono un po' stupito... del Suo stupore. Andiamo per ordine: che il San Raffaele sia "un impero della salute" e che sia un po' "discusso", almeno ultimamente, mi pare così evidente da non meritare discussione.
Quanto ai rapporti con certi esponenti dei "servizi" ("deviati" lo dice Lei), Le propongo un breve memo preparato dalla collega Annachiara Valle:

I rapporti tra don Verzé e Pio Pompa sono stati accertati durante le indagini giudiziarie che hanno coinvolto sia Pompa che Pollari. Negli uffici di via Nazionale i magistrati hanno rinvenuto, tra le altre cose, anche una lettera che Pompa ha indirizzato a don Verzé e nella quale gli dice: “Caro presidente, la direzione dell’importante Organismo per noi Raffaeliani consiste nella possibilità di sostenere adeguatamente i progetti di consolidamento economico e sviluppo futuro attraverso interventi che potranno assumere la seguente articolazione”.
Pompa indica sette punti. Il terzo recita: «Costituzione di un ‘centro studi’ utilizzando in affitto la villa limitrofa al Parco biomedico. Da tale struttura sarà anche possibile dare un forte impulso allo sviluppo delle attività di ricerca e del business complessivo del Parco… in considerazione soprattutto delle prospettive e della mission sottese a Castel Romano. In tal senso abbiamo la possibilità di avvalerci degli ottimi rapporti di amicizia resi disponibili dall’amico N. con i vertici del Polo tecnologico, il presidente Geronzi e i responsabili degli organismi deputati al finanziamento dei progetti di ricerca ». N. è stato identificato dai magistrati come Pollari.  
E questo è il testo del fax che Pompa invia a Palazzo Grazioli nel 2001 per ringraziare Berlusconi di averlo inserito nel Sismi: “Signor Presidente, sul foglio che ho davanti stento ad affidarmi a frasi di rito per esprimerLe la mia gratitudine nell’aver approvato oggi il mio inserimento, quale consulente, nello staff del Direttore del Sismi… In due occasioni, prima a Milano e successivamente a Roma, ho colto il Suo sguardo indagatore mentre Le stringevo la mano. Uno sguardo poi divenuto dolce conoscendomi come uomo fedele e leale di don Luigi Verzé. Sarò, se Lei vorrà, anche il Suo uomo fedele e leale… Mio padre contadino, don Luigi e Lei possedete la forza e la volontà di seminare per il futuro, oltre la Vostra esistenza. Desidero, dunque, averLa come riferimento e esempio ponendomi da subito al lavoro. Un lavoro che vorrei, come mi ha suggerito don Luigi, concordare con Lei quando potrò, se lo riterrà opportuno, nuovamente incontrarLa”.

Come vede, tutto questo è cronaca. E non coinvolge in alcun modo la qualità delle cure offerte dal San Raffaele né il suo prestigio medico-scientifico. Se permette, a Lei e a Libro Leo dico una cosa: noi facciamo i giornalisti e diamo le notizie; gli amici di professione di don Verzé erano altri, quelli che lo esaltavano da vivo ma non hanno avuto la dignità di presenziare al suo funerale.
Cordialmente

Postato da Franco Salis il 03/01/2012 09:05

@ DOR1955 il 02/01/2012 19.54 Assolutamente no! Non esistono compartimenti stagni nella psiche umana,uno non può essere bravo(nel senso etico) e cattivo ( captivus diaboli = prigioniero del diavolo) in un altro. D’accordo che non si possa giudicare l’uomo,ma attenzione…non buttiamo l’acqua sporca col bambino,ciò che ha fatto si può e si deve giudicare. La sua personalità è impregnata di superbia. Egli non ha,come dice mons. Zenti (l’Avvenire 02.01.12) e non solo lui , amato Cristo nel malato,egli ha amato la sua superbia e si è servito della cura dei malati per manifestare tale superbia. Mons. Zenti, quando l’agire umano è costellato di atti con i quali sfida Dio,non sono inviati da Dio ma da chi invano lo sfida. Quanto al fango, che gli è stato gettato addosso,è solo parte di quello che lui ha creato.

Postato da DOR1955 il 02/01/2012 19:54

Penso sia doverosa una netta separazione fra l'uomo-imprenditore, l'uomo-sacerdote e l'istituzione che ha fondato. L'uomo-imprenditore ha fallito su tutta la linea (anche mio zio, come dice Bonanni, è capace di fare un miliardo e mezzo di Euro di debiti nel gestire un ospedale) - l'uomo-sacerdote lo giudicherà Dio - l'Ospedale è una eccellenza. Di sicuro il miliardo e mezzo di Euro qualcuno (o più di qualcuno) li ha intascati!

Postato da martinporres il 02/01/2012 17:47

Sig. giorgio traverso, ho l'impressione che Lei abbia la fissa di Don Verzè; attenzione potrebbe essere una fobia!!!!

Postato da degrel0 il 02/01/2012 17:23

Quanto squallore c'è nei cristiani che giudicano e condannano,tanta è la loro lontananza dalla parola del Redentore!prego Don Verzè che interceda per loro.

Postato da Libero Leo il 02/01/2012 16:28

Mi aspettavo di leggere qualcosa di più cristiano su Famiglia Cristiana in occasione della morte di don Verzè. Invece ho letto soprattutto l’eco di ciò che dicono certi giornali, che sono poi quelli che hanno ingiustamente accusato Famiglia Cristiana di non pagare l’ICI. Forse le uniche parole cristiane sono quelle del filosofo Massimo Cacciari che conclude: “Questo Paese fa sempre il cumulo di tutto, nel bene e nel male, nell’esaltazione e nella maledizione. È un Paese che non riesce a crescere da questo punto di vista, a distinguere, ad analizzare. In questi ultimi giorni gli attacchi a don Verzè hanno mostrato la natura pessima di questo Paese”. Aggiungerei che è un paese schiavo degli schieramenti precostituiti: o si è sempre da una parte, o sempre dall’altra; di una persona si pensa che sia santo o diavolo, a seconda dello schieramento a cui sembra appartenere. Non ci sono vie di mezzo. Ma la verità spesso sta in mezzo. E ciò che è più triste è che molti lo sanno bene che la verità raramente è agli estremi. Però tacciono, si autocensurano per essere sempre dalla parte del politicamente corretto, per non rischiare e per avere sempre un facile successo. Che abbia ragione Vittorio Sgarbi quando scrive: “Vorrei concludere: nell'elenco sopracitato (Don Gelmini, Fede, Papa, Mora, Bertolaso, Don Verzè) delle vittime della diffamazione giudiziaria, sistematica, implacabile, orientata, non sarà che il reato innominabile che le accomuna, laici o preti che siano, è l'amicizia con Silvio Berlusconi?”. Per concludere mi sembra doveroso ricordare la risposta che molti anni fa don Verzè diede a chi lo intervistava: "Pietà, comprensione, amore, ecco la predica del cristiano vero. Non la giustizia.”. Penso che sia vero e saggio questo insegnamento di don Verzè, perchè la giustizia non è di questo mondo. Chi predica equità e giustizia, ed incita alla indignazione, forse manca di umiltà e con le sue parole forse cerca di ergersi aldisopra degli altri per nasconderci qualcosa. Invece, don Verzè sembra che ci dica: “La pietà, la comprensione e l’amore devono essere le linee-giuda degli uomini. La vera giustizia è solo di Dio.”.

Postato da antonel il 02/01/2012 16:02

TROVO ASSOLUTAMENTE ABERRANTI CERTI INTERVENTI. A CHI DICE CHE ERA FACILE QUELLO CHE HA FATTO DON VERZE', BASTAVA FARE DEBITO, RISPONDO CHE NON E' MAI STATO COSI'. CON LE GIUSTE E RISPETTOSE PROPORZIONI RICORDO IL "MIRACOLO" DEL COTTOLENGO, CHE AL MATTINO NON SA MAI CHE COSA PUO' SUCCEDERE LA SERA E SI AFFIDA ALLA DIVINA PROVVIDENZA. EPPURE ANCHE LO STRAORDINARIO COTTOLENGO E' INCAPPATO IN PASSATO IN GUAI GIUDIZIARI DI ORIGINE FINANZIARIA. E NESSUNO SI E' SOGNATO DI DIRE CHE ERA UNA BANDA DI DELINQUENTI. RICORDO A UN ALTRI ISTERICO LETTORE CHE DON VERZE' NON E' MAI STATO SOSPESO A DIVINIS E CHE LO HANNO APPOGGIATO FIOR DI ARCIVESCOVI COME I CARDINALI MARTINI E TETTAMANZI. SE I SOLDI SPRECATI FOSSERO STATI "PER PIACERE PERSONALI" NON CI SAREBBE STATO UN BUCO DI 1,5 MILIARDI. LA VERITA' E' CHE I PASSIVI SONO DOVUTI A IMPRESE CHE NON SONO RIUSCITE. MA TUTTE A FIN DI BENE. VI PREGO NON CENSURATEMI.

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice direttore FC)

Antonel,

Lei lo sa, qui non si censura nessuno. Pero', per favore, smetta di scrivere tutto maiuscolo, è un po' fastidioso da leggere.
Grazie

Postato da giorgio traverso il 01/01/2012 17:44

Come,al solito,ci sarà qualcuno,che santificherà quest'uomo.Io non lo considero neanche un prete,per me,è stato,un mercenario e un mistificatore.Dietro il nome di Dio,ha sprecato un sacco di soldi,per i suoi piaceri personali,e per le sue manie di grandezza.Ultimamente si è voluto paragonare a Gesù Cristo,come verrà giudicato da noi importa poco,il giudizio definitivo lo darà il Padreterno giorgio traverso

Postato da martinporres il 01/01/2012 08:05

Concordo pienamente con quello che il filosofo Massimo Cacciari ha dichiarato nell'intevista e aggiungo: speriamo che l'intera struttura rimanga alla cordata che fa capo al Vaticano.

Postato da giorgio traverso il 31/12/2011 18:03

La morte esige rispetto,però non vorrei che qualcuno,volesse santificare Don Verzè.Anche se era un prete era un... faccendiere,che nel nome di Dio,ha sperperato un mucchio di soldi. giorgio traverso

Postato da Franco Salis il 31/12/2011 17:58

@ Cacciari- Con il resto intende le inchieste giudiziarie? «Io francamente di quello non so nulla come nulla sapevano e nulla sanno i miei colleghi.” SU QUESTO TI POSSO DIRE BUGIARDO, sul resto è opinione. La mia :le cose vanno male in Italia per la presenza di persone come te.Ciao

Postato da giggio il 31/12/2011 15:02

che Dio lo abbia in gloria. per il resto una misera fine. voleva vivere sino a 120 anni ma lassù esiste Dio che scombina i nostri piani e ci fa comprebdere che noi siamo un nulla. per la a sua vita come prete ho molti dubbi sulla persona molti di più. ma poi questo don non era stato sospeso a divinis dal card. Colombo?

Postato da enribea62 il 31/12/2011 14:01

Certo dispiace sempre l'evento della morte, anche se come cristiano ora Don Verzè vivrà la vita eterna. Ma leggere quello che dichiara il filosofo Cacciari sul San Raffaele fa cadere le braccia; egli afferma: "Con i soldi don Verzè non ha fatto buche per terra o comprato navi, yacht e aerei". Ne è così sicuro Cacciari che il miliardo e mezzo di euro!!!! di passivo non siano dovuti ad affari che con la ricerca scientifica avevavo poco a che fare (pare infatti che affari sbagliati riguardassero proprio l'acquisto di jet privati)? E come non dimenticare le parole del Verzè durante la laurea breve di Barbara Berlusconi, che di fronte al padre e al suo relatore Prof. Mordacci, disse di volerla incaricare ipso facto di una cattedra di filosofia!! (pensate, al confronto, a tutti i ricercatori universitari ridotti ormai in brache di tela). E poi perchè non dire una banale verità: forse anche qualche altro centro universitario sarebbe diventato un centro di eccellenza se avesse avuto la possibilità di spendere facendo debiti per un miliardo e mezzo di euro!!! No???

Postato da antonel il 31/12/2011 12:34

SONO ASSOLUTAMENTE INDIGNATA. Il SAN RAFFAELE NON E' UN DISCUSSO IMPERO DEL MALE. COME SCRIVE ANCHE OGGI IL CORRIERE, A PROPOSITO DELLE INDAGINI, E' UN CENTRO OSPEDALIERO E DI RICERCA AL TOP IN EUROPA. E SE DON VERZE' HA FATTO PASTICCI AMMINISTRATIVI, HA FATTO ANCHE COSE MERAVIGLIOSE. ECCO UNA TESTIMONIANZA DI OGGI. MASSIMO CACCIARI: «HA FATTO SOLO DEL BENE. IL TEMPO DIMOSTRERÀ CHE NON C'È STATA MALVERSAZIONE". INFANGARE DON VERZE' PERCHE' ERA "ANCHE" AMICO DI BERLUSCONI E' INACCETTABILE. ADDIRITTURA FAR CREDERE CHE I SUOI SUCCESSI INNEGABILI FOSSERO DOVUTI AI SERVIZI SEGRETI DEVIATI...NON POSSO CREDERCI!!!

Postato da martinporres il 31/12/2011 12:06

Ora Don Verzè ha bisogno delle nostre preghiere più che dei nostri commenti e ci uniamo ai suoi amici e parenti nelle preghiere di suffragio, che per tradizione del suo ministero devono esere davvero 'abbondanti', a vantaggio dell'anima di Luigi Maria Verzè

Postato da degrel0 il 31/12/2011 11:58

Ho avuto la fortuna i essere curato con una degenza di due mesi presso l'ospedale San Raffaele. Non finirò mai di ringraziare tutto il personale medico e paramedico ma soprattutto Don Verzè. Che il Signore lo accolga e gli dia finalmente la strameritata pace.

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