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Pubblicato il 29/11/2011

Morti sul lavoro, non dimenticare

Questo video è stato proiettato il 25 novembre 2011 per la presentazione del libro "Tornare a casa dal lavoro", a Campello sul Clitunno, in Umbria (a cura di Pino Pignatta).


È un 2011 drammatico quello conta i morti sul lavoro. Dal 16 novembre al 22 novembre, secondo le ultime stime diffuse dall'Osservatorio indipendente di Bologna, hanno perso la vita 22 lavoratori. E dall'inizio del 2011 sono 607 le vittime, con un aumento del 13 %. L'Italia ha superato del 2% i morti dell'intero 2010. Marco Bazzoni, operaio metalmeccanico, rappresentate dei lavoratori per la sicurezza a Firenze - che presentando un'istanza a Bruxelles e denunciando il nostro Paese all'Europa, è riuscito a far aprire una procedura d'infrazione contro l'Italia per palese inadempienza nelle norme di sicurezza - ci ha inviato questo video che è stato diffuso lo scorso 25 novembre a Campello sul Clitunno, in Umbria, dove è stato presentato il libro "Tornare a casa dal lavoro", in occasione del quinto anniversario dell'incidente avvenuto all'Umbria Olii, l'oleificio in cui morirono 4 persone di una ditta a cui era stato appaltato un lavoro di manutenzione. Una storia controversa, raccontata attraverso i fotoreporter e gli articoli dei giornali che, in questi 5 anni, non hanno mai abbassato lo sguardo e hanno continuato a rivelare fatti e retroscena con coraggio. FamigliaCristiana.it ripropone integralmente il video come contributo a tenere alta l'attenzione sulle statistiche che riguardano i morti sul lavoro (a cura di Pino Pignatta).
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Postato da giorgio traverso il 29/11/2011 18:05

mi fà piacere che fcne parli.l'unica cosa,che vorrei dire è questa.se muore un operaio sul lavoro,e ne muoiono parrecchi,viene data la notizia,tutto finisce li.quando muore,o viene ferito un soldato,in missione di pace,si fà per dire,è tutto un susseguirsi di onori e gloria,da parte di tutte le autorità.a me sembra che quello del soldato è un mestiere,che comporta dei pericoli come molti mestieri manuali.la differrenza sostanziale,sta nel fatto,che l'operaio guadagna 1200 euro al mese,il soldato 10.000. giorgio traverso

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