Furie Rosse, vincere per Di Stefano

Compie 84 anni l'ex stella del Real Madrid e in regalo chiede la Coppa del mondo per la sua Spagna. Un gesto di affetto dal giocatore forse più grande di sempre.

05/07/2010
Il grande Alfredo Di Stefano, che con Puskas e Gento ha formato uno dei più forti trii d'attacco nella storia del Real Madrid e del calcio.
Il grande Alfredo Di Stefano, che con Puskas e Gento ha formato uno dei più forti trii d'attacco nella storia del Real Madrid e del calcio.

Soffia sulle candeline, il grande vecchio del calcio che fu. Dicono quelli che ricordano che forse Alfredo Di Stefano era il più grande di sempre. Se la gioca con Pelé e Maradona. A differenza degli altri (Beckenbauer, Pelé, Cruyff) che sono in Sudafrica e criticano a più non posso, Di Stefano dalla Spagna cerca il fiato per soffiare un desiderio sulle sue 84 primavere e nel farlo allunga una carezza sulle Furie Rosse, che contro il Paraguay sono state poco furiose: «Che regalo vorrei? La Spagna campione del mondo».

    E' una delle poche carezze dei vecchi ai giovani in questo Mondiale. Prediligono gli scappellotti. Ha cominciato Cruyff, dicendo che per non avrebbe pagato il biglietto per il Brasile di Dunga. Ha continuato Beckenbauer non risparmiando nessuna critica a Maradona, ha rincarato Pelé aggiungendo che non solo il Pibe de oro non ci ha saputo fare da Ct, ma anche da giocatore aveva solo il piede sinistro.

    C'è chi ancora discute di chi avrebbe vinto tra Pelé e Maradona il Pallone d'oro alla storia, quando ancora da extraeuropei non potevano concorrere al prestigioso premio che proprio quest'anno va in pensione, fuso con il premio Fifa. Ecco, il fair play da vecchi non funziona più, zero indulgenza per i giovani che vanno in campo, neppure per i brasiliani che fin lì non avevano fatto così male. Sembra rabbia per la gioventù perduta.

Hanno regalato gioia con il pallone, con le parole preferiscono il fiele ed è strano. O forse no, è la ragione per cui raramente i grandissimi giocatori diventano straordinari allenatori: pretendono dagli altri quello che a loro veniva facile e non si rassegnano a passare la mano, a cedere la ribalta a chi viene dopo. Peccato, sarebbe bello che criticassero di meno e tifassero di più: comunque vada dovrebbero sapere che certi nomi dalla storia, una volta entrati, non escono. Sarebbe meglio non profanarli, mostrando facce meno nobili.

Auguri Di Stefano, grazie per l'eleganza a nome della Spagna e degli altri che corrono sui prati. Magari vorrebbero essere Di Stefano, i più non lo saranno, ma è bello che a soffiare vento sulla vela dei loro sogni ci sia chi ha vinto tutto e più niente da perdere.

Elisa Chiari
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