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Pubblicato il 05/12/2012

Albania - Italia, andata e ritorno

Focsiv ha assegnato a Mauro Platè il premio del volontariato 2012: nel video di Laura Malandrino e Barbara Ghiringhelli, in collaborazione con il Segreteriato sociale Rai la sua storia

«Quest’anno, nel 40° della Fondazione della FOCSIV, vi siete soffermati a riflettere sulle vostre radici cristiane, dedicando una riflessione particolare all’enciclica Caritas in veritate. Sono certo che le parole illuminate di Benedetto XVI vi hanno aiutato ad intravedere un futuro nuovo, richiamandovi a riscoprire quella visione solidale e il dono della gratuità che sono alla base delle tante vostre iniziative. Con il premio che vi accingete a consegnare in questa giornata che una solenne risoluzione delle Nazioni Unite ha voluto dedicare a chi si prodiga gratuitamente per gli altri, intendere incoraggiare tanti giovani ad unirsi a voi a sostegno del progresso e del benessere dell’umanità»: l'intervento è del ministro Riccardi che ha accettato l'invito a partecipare alla grande "festa" del volontariato organizzata da Focsiv. Ovviamente, la storia del vincitore del Premio 2012, Mauro Platè, che è possibile seguire nel video realizzato in partnership con il segreteriato sociale Rai, è solo il momento culminante di una giornata di riflessioni approfondite sul significato del volontariato oggi in Italia e, più nello specifico, sui nuovi obiettivi che si deve dare l'intera comunità cristiana. Obiettivi ben definiti dal presidente Focsiv Gianfranco Cattai che, a tal proposito, ha fatto esplicito riferimento alle nuove frontiere del volontariato internazionale: «In questo senso, una delle nuove frontiere che secondo noi interpella il volontariato e la cooperazione internazionale è la questione dei migranti, per lo più, purtroppo, non tutelati, a cui difficilmente vengono riconosciuti i diritti fondamentali e di partecipazione alla vita collettiva. Un fenomeno che ci sta particolarmente a cuore come dimostrano anche la scelta di Mauro Platè quale volontario dell’anno FOCSIV per il 2012, e la presenza a questa Tavola di qualificati ospiti che oggi contribuiranno alla riflessione federativa su questa tematica». E ancora: «Chi ha radici sia là che qua, come i nostri volontari, sa invece che il mito dell’Europa rischia di essere per molti una grande delusione. Ed abbiamo anche la perfetta consapevolezza di quanto si potrebbe fare per evitare queste delusioni, se la nostra comunità italiana ed europea investissero di più in questo patrimonio di relazioni che caratterizza e contraddistingue il rapporto tra i volontari internazionali e gli aspiranti migranti nei loro Paesi di origine. Siamo “interlocutori di frontiera”, e in quanto tali potremmo offrire, in modo sistematico ed organizzato, importanti contributi per la diffusione di una cultura della migrazione consapevole». Per chiudere, le parole di Andrea Olivero, presidente nazionale Acli: «Non si sceglie di "fare il volontario". Si sceglie di "essere un volontario". E che si passi all'estero una settimana o degli anni, che si valorizzino le proprie disponibilità umane o le proprie competenze professionali alla base c'è sempre una scelta. Che non è scelta di mestiere o occupazione. E' scelta di vita, come ha detto anche Rossella Urru nel Forum della Cooperazione. E' la scelta di non voltarsi dall'altra parte di fronte alle ingiustizie, alla mancanza di diritti e alle diseguaglianze. E' la scelta di non soffocare la passione umana, civica e politica di provare a costruire un mondo migliore. E' la scelta di difendere la nostra stessa umanità. Volontariato e cooperazione internazionale rappresentano il migliore contributo che possiamo offrire sul piano educativo, sociale e in qualche modo anche politico alla riduzione delle disuguaglianze e delle ingiustizie nel mondo, alla crescita dei diritti e della democrazia».
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