Grignani, viaggio intorno all'uomo

Sta per uscire come singolo "Natura Umana", il brano che ha dato il titolo al più recente album di Gianluca Grignani. Una riflessione sulla vita e sui sentimenti.

12/11/2011
La copertina dell'ultimo album di Gianluca Grignani.
La copertina dell'ultimo album di Gianluca Grignani.

È la canzone che più canticchia la piccola Ginevra tra tutte quelle contenute nell’ultimo album di papà Gianluca  e ancora non sa che Natura Umana sarà, agli inizi di dicembre, anche il secondo singolo dell’album omonimo di Grignani dopo Un ciao dentro un addio. Un cd che arriva dopo solo un anno e mezzo dal fortunato Romantico Rock Show come un bimbo inaspettato ma accolto con amore perché alla base c’è l’esigenza, l’urgenza di lanciare un messaggio attraverso le note.


     Un invito a non nascondere debolezze e fragilità in un momento economico-politico di grande incertezza ma a cercare con forza e determinazione un proprio posto nel mondo, dal quale poter ammirare il panorama della meraviglia che ci circonda sapendo che non sarà sempre così.
                                                                                                                                  
- Natura Umana vorrebbe insegnare l’arte del vivere senza aver paura di sbagliare?                              
     "Io non sono nella condizione di poter insegnare qualcosa. Posso solo raccontare in musica l’unicità e la complessità dell’essere umano".

- L’uomo e le sue contraddizioni sono argomenti che ti sono sempre stati a cuore.

     "Certo, l’uomo è da sempre in eterno contrasto con se stesso. La sua è una natura “binaria”, fatta di forza e debolezza contemporaneamente".

- Questo è anche il significato della foto sulla copertina del cd, tu in versione sia ordinata sia spettinata mentre sembri urlare?                                                                                                                                                 
     "Esatto, rappresenta il nostro dualismo, l’uomo contro se stesso".                                                                      
–Sei in un momento di grande creatività artistica e lo dimostra il fatto questo album sia nato in così poco tempo.                                                                                                                        
     "Sì, ammetto che fare musica per me in questi anni è molto facile, anche se abbiamo sostenuto ritmi serrati per far uscire il disco prima di Natale. Io e i miei musicisti lavoravamo giorno e notte e la produzione si è divisa tra il mio studio in Italia e New York".     
                                                                                                                                              – Sei andato negli Stati Uniti?      

     "No, ho fatto tutto da casa, praticamente, tramite il computer. Oggi, grazie a Internet, puoi raggiungere qualsiasi parte del mondo. Il disco è stato masterizzato in America per imprimere al  suono un’ impronta internazionale, pur essendo musica italiana".

- Puoi dire che questo è un lavoro 100% Grignani?

     "Dicono così ma io sono sempre lo stesso. Forse è il pubblico che mi accetta di più per quello sono. Non ho un’anima rock e un’anima pop che si alternano. È semplicemente la mia musica".

- In questi anni hai anche messo su famiglia con Francesca. Dal vostro amore  sono nati tre splendidi bimbi. Questa stabilità affettiva ti ha aiutato professionalmente?

     "In tutti i sensi. I figli mi hanno cambiato priorità e responsabilità. Da quando sono nati, sono loro il mio primo pensiero. Vedo il mondo sotto un altro punto di vista. Sono meno concentrato sul mio ego e questo, paradossalmente, mi ha permesso di  lavorare meglio, sia con le mani sia con il cuore".

– All’inizio della tua carriera, all’epoca di La Fabbrica di Plastica, ti accusavano di essere troppo avanti  rispetto alla musica che si suonava nel 1995. Oggi come ti posizioni?

     "In quegli anni trovavo molte difficoltà a fare un certo tipo di musica in Italia. Determinati risultati si potevano ottenere solo a Los Angeles, ad Abbey Road Studios a Londra. La Fabbrica di Plastica era molto attuale ma per l’estero. L’idea di lavorare la musica italiana a livello internazionale è sempre stato il mio punto d’interesse. Non per screditare le competenze del nostro Paese ma per valorizzare ciò che di bello abbiamo già. Oggi mi ritengo al passo con i tempi grazie a tutto ciò che ti può offrire Internet".

- La musica in Tv funziona?

     "Certo, di musica ci sarà sempre bisogno anche se è quasi scomparsa dal piccolo schermo ed è sempre più difficile far sapere al pubblico che hai fatto un disco nuovo. Meno male che ci sono  i Talent. Per i giovani, rimangono un mezzo importantissimo per farsi conoscere". 

- Se dico Sanremo?
                                                                                                                                                   "Rispondo che è un bel posto per andarci in vacanza! Scherzo.  Mi piacerebbe andarci  come ospite ma non mi hanno mai invitato.  Eppure al Festival della canzone italiana ho regalato pezzi che saranno ricordati a lungo, credo. Da La mia storia tra le dita a Destinazione Paradiso".
                                                     
– E’ più difficile guardare indietro o avanti? 

     "Indietro non guardo mai. A volte, però, ho l’impressione di non fare parte neanche del passato. Appartengo, in un certo senso, a una generazione between. Ho quasi 40anni e non mi sento partecipe di quello che è successo, perché ancora troppo giovane, e nello stesso tempo temo di non avere il tempo necessario per fare qualcosa per il futuro. Ecco allora che, come un fiume in piena, è arrivato il cd Natura Umana. Un disco che si ribella e che vuole far riflettere".

- C’è una frase, quasi una poesia, riportata nella copertina dell’album che vorrei mi commentassi e che trovo profondamente vera. “Prima che il nostro tempo sia finito, selvaggio il vento soffia sulle spalle dei puri, giusti, innocenti, ingenui e quindi soli…”. Triste ma vera.

     "No, non la definirei triste ma cinica. È un invito a trasformare la nostra rabbia in positività. Parole che nascono solo da chi nutre ancora tanta speranza nell’umanità. Non conosco la Bibbia a memoria, come Benigni recita Dante, ma la leggo spesso. Mi ha aiutato a capire tante cose e superare momenti difficili".

-Ora sono ancora piccoli ma cosa ti auguri per  i tuoi figli?                                                                           
"Farò tutto il possibile, nel mio piccolo, per lasciare loro un futuro migliore del presente".

Il prossimo Tour di Gianluca Grignani partirà nel marzo del 2012. Le prevendite si apriranno il prossimo dicembre.

 Tracklist “Natura Umana” (Sony Music) 

 Un ciao dentro un addio
 Natura Umana
 Sguardi
 Che cosa importa se
 Mondo libero
 Miliardi di mani
 Io per te
 Finchè ti dimentico
 Le scimmie parlanti
 Lontano da te (l’Europa dall’America) 
 Se l’amore c’è ancora          

Monica Sala
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