Il federalismo fa bene all'Emilia

I Comuni della Regione otterranno 73 euro pro capite di entrate fiscali in più all’anno

23/02/2011
Al Senato via libera al federalismo municipale
Al Senato via libera al federalismo municipale

Il federalismo municipale ha incassato il via libera definitvo dal Senato. Fra pochi giorni toccherà alla Camera, ma non si prevedono colpi di scena. Secondo il Centro studi della Cgia di Mestre, a guadagnarci, almeno per il momento, saranno i Comuni del Centro Nord. Lo si evince dalla differenza tra le imposte che saranno lasciate ai Comuni  e i trasferimenti  che, invece, saranno soppressi. Secondo i  dati, allo stato attuale, i Comuni dell’Emilia Romagna sarebbero i maggiori beneficiari: il vantaggio fiscale pro-capite è di +73 euro rispetto al 2010, seguono i veneti, con +52 euro, i liguri, con +51 euro, i toscani con +49 euro, i lombardi con +39, i laziali con +31 euro, i piemontesi con +10 euro e i marchigiani con +8 euro.

Di segno negativo, invece, il risultato che emerge per il Sud
. I più penalizzati –  sempre momentaneamente – risultano essere i lucani, con -155 euro pro capite rispetto al 2010. Male anche per i campani, con -134 euro, i calabresi con -132 euro e di seguito tutte le altre realtà del Sud. Oltre a queste, ci rimette anche l’Umbria con -34 euro pro-capite.

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Postato da Andrea Annibale il 24/02/2011 00:03

Penso che le imposte relative alla seconda casa dovrebbero andare al Comune di residenza del proprietario e non al Comune dove si trova l’immobile. Per fare un esempio, se un milanese ha una casa ad Alassio, in Liguria, quella ricchezza è ricchezza milanese e non ligure. Inoltre, penso che le imposte servano a fare una politica di redistribuzione a favore dei più deboli, mentre mi sembra che con questo federalismo si premiano i più ricchi in danno dei poveri. Resta il fatto che i comuni con un elevato tasso di abusivismo edilizio vengono segnati da una sorta di contrappasso per cui incasseranno meno tasse. Teoricamente questo dovrebbe contrastare l’abusivismo, ma in concreto molto dipenderà dalla effettiva capacità dei Comuni poveri del sud di lottare contro l’abusivismo stesso, aspetto su cui sono pessimista. Non è infine chiaro se il federalismo municipale lasci invariata la pressione fiscale a livello generale. Aspetto di capire meglio. Come voteranno i milioni di cittadini del sud penalizzati dalla riforma alle prossime elezioni? Forse si sposteranno a sinistra o al centro. Penso che la riforma sarebbe dovuta essere concordata con i moderati, come ha sostenuto De Poli dell’UDC. Forse, però, non si sarebbe mai arrivati ad una riforma così epocale se si fosse allargata la ricerca del consenso in Parlamento. Sono d’accordo che ci dovrebbero essere costi standard per i Comuni, che si debba porre un freno alle assunzioni indiscriminate e all’indebitamento altrettanto indiscriminato dei Comuni. Ci vorrebbe infine uno standard uniforme di diritti del cittadino per il principio di eguaglianza sostanziale sociale ed economica che non penalizzi i servizi sociali erogati dai Comuni più poveri. Ciao.

Postato da RT57 il 23/02/2011 21:06

Il federalismo fiscale di cui si parla è una piccola costola del federalismo in senso stretto. Siccome la Lega ha fallito nel secondo punto (per fortuna dico io) ora cerca di spacciare come grande conquista le tasse federali. E' ovvio che le regioni che producono più PIL avranno più entrate e questo aumenterà ulteriormente la ricchezza di chi è già ricco. Ma doetro vi è un grande inganno perchè le Entrate saranno le stesse e le Uscite pure; non vi è dunque un aumento della ricchezza ma solo un giro di partite ovvero soggetti avranno di più al peri di quelli che avranno di meno. Dunque non vi sarà alcun miracolo economico. Il Sud sarà maggiormente svantaggiato, perchè dunque i loro onorevoli e senatori appoggiano questa politica ? Semplice essi si sono venduti ai loro capi e delle lora gente non gli importa sotanzialmente poco: la loro carriera politica e i loro interessi personali prevalgono rispetto alla loro rappresentatività politica. Il loro capo premier promette qualche grande opera e chissà ancora cosa illudendo che alla fine lo stato gli aiuterà. Ma le disdparità aumenteranno anche tra comuni e provincie con meno PIL e quelle con più PIL. Potrebbe capitare che nascoano movimenti migratori verso i comuni più ricchi e sarebbe un fenomeno unco al mondo. In realtà aumenterà la burocrazie e le spese ed aumenterà il clientelismo dove maggiori saranno i flussi delle Entrate/Uscite con infiltrazioni delle cricche e del crimine. Inltre dato che i nostri amministratoro sono quelli che sono, di medio bassa preparazione, arriveremo ad un potere come al medio evo con Vassalli, Valvassori e Valvassini. Infine conviene ricordare che ormai il mondo va verso la globalizzazione delle politiche e quidi le risposte localisitche sono destinate a fallire rispetto alla dimensione delle forze che agiscono su ambiti più estesi. Mi fermo qui e credo basti ed avanzi per dire che la miopia è totale. Senza Euro, moneta sovranazionale, ore l'Italia sarebbe come la Grecia. E' bene ricordare che tutte le forze che ora governano erano contro l'Euro stesso.

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