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La furbizia, massima virtù nazionale
Perdoni questo mio sfogo: è di oggi la notizia che il vertice di una nota azienda è stato arrestato. Sono disgustato. Ma com’è possibile che, ogni giorno, riceviamo notizie di truffe, evasione fiscale, comportamenti illeciti. Ci mancava solo il calcio scommesse! Ai tempi di mio padre l’onestà era un valore. La Chiesa deve ribadire che il denaro non è l’unico scopo della vita. Ovunque mi giro, non sento altro che parlare di soldi e consumi.
La frode è all’ordine del giorno. Mia figlia lavora per cinquecento euro al mese. Non parliamo poi dell’esempio dei politici. Io non sono un santo, ma rispetto tutti. Bisogna lottare per cambiare questo sistema e per dare spazio alle persone oneste.
Carlo
Quando la furbizia è la massima virtù nazionale vuol dire che il Paese è malato. Ci vorrebbe una “cura da cavallo” perché si riprenda subito. Prima che corruzione, evasione fiscale e comportamenti illeciti si trasformino in una via senza ritorno.
L’onestà è ancora una virtù. Non certo delle persone deboli, ma di quelle forti. Come dovrebbero essere, più degli altri, gli “eletti” a rappresentarci e a gestire la “cosa pubblica”. Purtroppo, la realtà ci porta coi piedi per terra. Perché assistiamo a una classe politica poco credibile.
Qualsiasi riforma che richieda ancora sacrifici ai cittadini, se non tocca prima i privilegi e le laute prebende dei nostri parlamentari, non è credibile. È triste constatare come in momenti di ristrettezze e sacrifici per tutti, chi non tira mai la cinghia è la “casta”. Lo spropositato costo della politica, che toglie risorse alle famiglie e al sociale, non è più tollerabile.
Pubblicato il 29 giugno 2011 - Commenti (6)