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lug
Giustizia o ingiustizia?
Nei "Fatti del giorno" (Famiglia Cristiana n. 26/2012) ho letto un trafiletto dal titolo: "Sotto processo per un furto da 1 euro". Un giovane rischia qualche mese di carcere per il furto di un misero pezzo di cioccolato. Quel che mi lascia esterrefatto è che avvocati, pubblici ministeri e cancellieri dovranno occuparsi del "caso" per una vicenda di un misero euro. Ma quanto costerà smuovere i principi del foro? A quanto ammonteranno le spese processuali? Se, oggi, fosse vivo Cesare Beccaria, l'autore di Dei delitti e delle pene, sono sicuro che scenderebbe in piazza contro la pena che verrà inflitta a chi si è macchiato di un veniale peccato di gola. Mentre i "mariuoli" di alto livello, che hanno frodato centinaia di migliaia di euro, non subiscono nessun processo né rischiano il carcere. Quella "bella signora" con la bilancia in mano che rappresenta la giustizia, non dovrebbe dare a ciascuno secondo il suo comportamento?
Aldo B.
L'eccesso è sempre deplorevole. Anche nel campo della giustizia. I giudici hanno un margine di discrezionalità per decidere se, in qualche caso, il buonsenso debba prevalere sul rigore eccessivo, che rischia di tramutarsi in ingiustizia. Purtroppo, capita che si è severi con i deboli e tolleranti con i potenti. Rischia più chi, per fame, ruba qualcosa da mangiare in un supermercato rispetto a chi froda allo Stato cifre enormi. D'altronde, evasione e corruzione sono la più pesante tassa che i cittadini subiscono. Con grave danno dei poveri e dei più bisognosi.
Pubblicato il 12 luglio 2012 - Commenti (1)