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Mamme in attesa

Quando una donna diventa mamma? È una questione d’istinto o di abitudine? Roberta qualche tempo fa ha scritto nel blog di aspettare un bimbo. Ho stampato nel cuore la gioia davanti ai test di gravidanza positivi… a essere sinceri davanti al quarto la gioia è stata preceduta dalla meraviglia… va beh diciamo anche da un vertiginoso panico.

Il messaggio di oggi è dedicato a tutte quelle donne che stanno diventando mamme per la prima volta, che si apprestano a quel passo di non ritorno, a un cambiamento di stato, a una rivoluzione. Le emozioni dell’attesa sono moltissime, la natura ha pensato bene di darci nove mesi per prepararci al meglio a questa trasformazione. Da principio ci sono le ecografie (accompagnate da una serie di compagni di viaggio più o meno invadenti: nausee, sonnolenza, etc); poi la possibilità di scegliere i colori per ricamare lenzuola e bavagli. I suoi primi movimenti, all’inizio così difficili da distinguere. Poi lo sentiamo chiaramente, per un po’ è un’emozione solo nostra, fino a che, un giorno chiamiamo tutti e proviamo a condividerla.

Il papà avvia il primo gioco con suo figlio: il campo è la pancia della mamma e loro si inseguono, si spiano fino a incontrarsi e intuirsi. Tra i tre e i sette mesi in genere ci si sente pieni di energie, ci si prepara per il grande incontro. E poi gli ultimi mesi, quelli in cui la pancia è enorme, che cammini per strada e tutti ti guardano e ti chiedono quando nascerà. E tu provi a rispondere e ti godi le piccole attenzioni che molte persone, anche sconosciute ti regalano: un posto sul tram, saltare la coda alla cassa del supermercato (questo io non l’ho mai provato), etc.

E quando è tutto pronto, iniziano le gite ai monitoraggi: sei lì che senti il suo cuore galoppare e speri che qualche contrazione faccia capolino. Uno, due, tre monitoraggi e poi, all’improvviso succede, capisci che sta accadendo qualcosa di importante e devi correre, per quanto ti è possibile. Per chi deve affrontare un cesareo l’appuntamento è dato ma l’emozione non è certo di meno. A me hanno sempre indotto il parto, nessuno dei miei figli si è deciso ad uscire da solo… sognavo di avere le contrazioni mentre ero in fila in posta… Raccontateci le vostre emozioni dell’attesa, le paure e le gioie. Auguri a Roberta e a tutte le mamme in attesa. Ringrazio di cuore tutti quelli che continuano a condividere le proprie storie. Grazie a Lelli83… tieni duro, le cure che regali ai tuoi figli sono un Inno gradito a Dio.

Pubblicato il 07 agosto 2010 - Commenti (0)

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Barbara Tamborini

Barbara Tamborini, psicopedagogista, autrice di libri sull'educazione. Ha 4 figli.

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