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Parlare della morte con i figli

Qualche giorno fa è morta un’anziana vicina di casa. Ai miei figli era molto simpatica. Sapeva cucire, un’arte misteriosa, di cui in casa nostra non c’è traccia, e poi prestava loro libri splendidi: Rodari, Ende, manuali per i lavoretti… In pochi giorni è caduta, è andata in ospedale e non è più rientrata a casa.

Pietro (4 anni), quando torna dalla scuola materna e passa davanti alla sua finestra mi chiede spesso: “La Emma è morta?”

Io sono in imbarazzo, lui lo chiede forte. I vicini sentono. “Dov’è adesso?” “Torna?”

Sempre gli stessi interrogativi. Mi ricorda quello che è successo. Lo ricorda a tutti.

Quando Jacopo aveva la sua età, mi faceva un sacco di domande: “Mamma ma se tu muori non torni più? E il papà?”

Io avrei voluto regalargli la spensieratezza: “Stai tranquillo bambino mio, mamma e papà staranno sempre con te fino a cent’anni”, ma con quale verità potevo mantenere la promessa?

Bambino mio, i genitori si prendono cura dei loro bambini, in genere li vedono crescere e muoiono quando sono anziani. Ma nessuno sa il momento della propria morte. Una cosa certa è che noi possiamo rendere speciale ogni giorno che viviamo insieme. Io e te stasera ci possiamo coccolare e farci compagnia di fronte a una paura così grande, che hanno tutti. Possiamo dire una preghiera a Gesù perché ci protegga a lungo e ci aiuti a volerci bene. Lui ha detto che dopo la morte ci ritroveremo tutti insieme in cielo. Noi saremo mamma e figlio per sempre”.

Lui ha continuato a piangere. La fede è un passo faticoso. Io l’ho abbracciato e per molti giorni abbiamo continuato a parlare di questa sua paura, finché gli è venuta voglia di parlare di altro.

Il silenzio e la superstizione non tengono lontano la paura.

Ringrazio tutti i lettori di questo blog e le mamme che hanno scritto: la loro testimonianza mi commuove e mi riempie di nuovo slancio. Continuate a raccontarvi (aspettiamo anche qualche papà).

Pubblicato il 15 giugno 2010 - Commenti (1)

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Postato da Molly il 16/06/2010 15:07

Ad ottobre e' morta la mia cara zia Anna. Ho spiegato a Sofia (oggi ha 5 anni) che questa mia zia e' andata da Gesù, che l'ha chiamata a sé e lei ha risposto di si ... In paradiso c'è sempre molto da fare! Può sembrare ingenuo quello che ho spiegato ma NON HO UN MANUELE DELLE RISPOSTE ADATTE A TUTTI I TIPI DI DOMANDE e SITUAZIONI. Lì per lì mi sembrava una cosa dolce da dire... Ho accudito questa zia tutta l'estate ma il tumore che l'ha colpita l'ha portata via comunque e la tristezza era molto profonda sul mio viso! Poi ho cercato di tranquillizzarmi e di ritornare al mio solito sorriso. Sofia mi dice: mamma a me Gesù sta un po' antipatico! La curiosità per questa affermazione ha preso il sopravvento e ho chiesto: perché dici questo? Bhe in cielo c'è nonno Renato e poi quelle persone che conosci tu, poi ci sono i tuoi nonni, insomma non mi piace che Gesù chiami le persone, poi qui non ci rimane nessuno! Così mi ha detto e se ne è andata. A voi immaginare il resto!

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Barbara Tamborini

Barbara Tamborini, psicopedagogista, autrice di libri sull'educazione. Ha 4 figli.

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