Amica 1: È una festa fantastica, da paura!
Amica 2: Lui è Simone, il mio ragazzo.
Amica 1: Claude, piacere!
Amica 2 (rivolta ai ragazzi) Beh, adesso andate in piscina che devo dire una cosa alle mie amiche. Venite, venite.
Amica 1: Ma Dado scusa, che fine ha fatto?
Amica 2: Ma che, quel baro? Mi ha scocciata…
Amica 1: Eh?
Amica 2: Comunque siete pronte per la super notizia?... ho fatto l’amore con Simone!
Amiche 1 e 3 in coro: Cheeee??? …
Amica 2: È stato fighissimo, l’altra sera…
Amica 3: Davvero?
Amica 2: Giuro. Però vi devo chiedere una cosa: non ci sarà mai ne ragazzo ne scuola che ci potrà allontanare. Giuratemelo?
Amiche 1 e 3 in coro: Giuriamo! (si abbracciano euforiche)
Il dialogo è tratto dal film
Amore14 di Moccia. Quattordici come l’età delle protagoniste che frequentano la scuola media perché non se ne può fare a meno. I prof. in genere rompono, e studiare è out. Le passioni che accendono il protagonismo dei ragazzi tra i banchi sono nulle, se si esclude la libera iniziative di qualcuno intento a girare coi cellulari, video ridicoli da caricare su YouTube, (per chi vuole saperne di più, nel film è citato più volte un sito dai contenuti inquietanti). Nel tempo libero delle ragazze non è dedicato un singolo minuto allo studio.
Il regista, autore anche del romanzo da cui il film è tratto, padroneggia perfettamente i linguaggi dei giovani e orchestra alla perfezione tutti gli stereotipi sull’adolescenza. La narratrice è Carolina, una quattordicenne che ne dimostra diciotto sia nell’aspetto, sia nella libertà d’azione: esce senza problemi di giorno e di notte, con banali scuse che verrebbero scoperte anche dal genitore più sprovveduto. Moccia mette la videocamera all’altezza dei protagonisti. Rappresenta un universo di ragazzini dominato dagli ormoni e per diversi aspetti inverosimile. L’arrivo al ballo di Cenerentola con la zucca trasformata in carrozza è sostituito da una festa con passeggiata notturna di gruppo a cavallo (i cavalli sono di proprietà della festeggiata). Le attività quotidiane sono lo shopping selvaggio col bancomat di papà e le letture per scoprire dov’è il punto G. A condire il tutto, fa da padrone un placement di marchi e prodotti invadente, un film spot per la telefonia mobile.
Mi piacerebbe pensare che qualche quattordicenne presente nel 2009 alle proiezioni del film nelle sale, si sia alzato indignato per quella rappresentazione così di basso profilo. Almeno quelli che a scuola ci vanno con passione, quelli che praticano uno sport con impegno, quelli che fanno gli scout o fanno gli animatori… quel che so però è che il film ha incassato più di 3 milioni di euro e molti, usciti dal cinema, sono corsi a comprare il libro.
Io ho letto molti libri di Moccia, hanno il merito innegabile di farsi leggere da tutti, questo va riconosciuto. Sa essere accattivante e intrigante e sulla carta stampata confesso a volte di essere rimasta incuriosita dalle sue trame. Le storie mi lasciano però sempre un retrogusto amaro per tutto quello che è taciuto del crescere
Il film Amore 14 invece mi ha sconvolto. Moccia è un "serpente" tentatore moderno, sa essere molto convincente, capace di incantare Eva oggi come allora. La grande bugia è quella di illudere chi sta crescendo che per diventare adulti felici e realizzati bisogna essere alla moda, belle, magre e possibilmente ricche. Un "serpente "che parla come un quattordicenne con la scaltrezza di un cinquantenne che di vita ne ha già vissuta
parecchia.
Consiglierei il film a tutti i genitori per un’incursione in un mondo teen fatto di apparire, sesso e divertimento. Un’incursione per imparare la lingua del serpente e usarla per raccontare la verità. Pensando ai vostri figli, quali sono i serpenti che più vi preoccupano? Un caro saluto a tutti.
Pubblicato il 06 ottobre 2011 - Commenti (2)