A Milano si prega per non dimenticare la Siria

04/06/2013
Mar Gregorios Ibrahim, vescovo siro-ortodosso.
Mar Gregorios Ibrahim, vescovo siro-ortodosso.

Di fronte a una guerra che si stima abbia già fatto più di 70.000 vittime, domani i cristiani di Milano pregheranno, gli uni accanto agli altri, “per non dimenticare la Siria”. La Comunità di Sant’Egidio, da tempo impegnata per il dialogo tra cristiani e musulmani e per la pace in Medio Oriente, ha infatti promosso per mercoledì 5 giugno alle 20, presso la Chiesa di San Bernardino (via Lanzone 13), una veglia di preghiera ecumenica a cui parteciperanno alcuni rappresentanti delle chiese cristiane, Padre TraianValdman (Chiesa ortodossa romena), il Pastore Martin Ibarra (Chiesa evangelica battista), Padre Hayr Tovma Khachatryan (Chiesa apostolica armena), Padre Vladimir Khomenko (Chiesa ortodossa russa) e Abba Samuel Aregahegn (Chiesa ortodossa etiope).

Spiega Giorgio Del Zanna della Comunità di Sant’Egidio e vicepresidente del Consiglio delle Chiese Cristiane di Milano: “La proposta è nata all’interno del Consiglio, dall’esigenza comune di pregare insieme di fronte al dramma della guerra civile in Siria. Altrimenti, il rischio è di sapere molto, ma di rimanere distanti, magari rassegnandosi alla violenza della guerra”.

In pochi mesi, un paese caratterizzato da una lunga storia di coabitazione tra comunità e confessioni religiose diverse, è stato travolto da una violenza che non risparmia persone, abitazioni e luoghi di culto. Insieme con la popolazione musulmana, i cristiani siriani, che sono circa il 10 % della popolazione, sono tra le componenti che soffrono di più, a causa anche della loro condizione di minoranza.

Spesso si dimentica la presenza dei cristiani orientali, appartenenti alle diverse Chiese, che costituiscono un’importante componente e un fondamentale elemento di pluralismo nelle società mediorientali.

Monsignor Paul Yazigi, vescovo greco-ortodosso.
Monsignor Paul Yazigi, vescovo greco-ortodosso.

La preghiera di domani a Milano sarà segnata da due storie personali, di cui ha parlato anche Papa Francesco all’Angelus di domenica: quelle di Mar Gregorios Ibrahim, vescovo siro-ortodosso, e di monsignor Paul Yazigi, vescovo greco-ortodosso, entrambi di Aleppo, rapiti mentre erano insieme il 22 aprile e di cui non si hanno più notizie da tempo. Sono stati sequestrati, e il diacono che li accompagnava ucciso, mentre portavano aiuti umanitari nei pressi della loro città. Sono due grandi amici del dialogo interreligioso.
Mar Gregorios ha partecipato a tutti gli Incontri Internazionali per la Pace organizzati dalla Comunità di Sant’Egidio, dalla storica edizione della Preghiera internazionale di Assisi 1986 ad oggi. Proprio sabato, una delegazione della Comunità, che prega ogni giorno per la loro liberazione, ha incontrato in Libano i patriarchi delle Chiese dei due vescovi rapiti per esprimere solidarietà.

Secondo Giorgio Del Zanna, quest’amicizia e vicinanza, come la preghiera di domani, indicano una direzione per l’ecumenismo: “Sempre più i cristiani devono essere uniti nel pregare e operare per la pace e per gli altri. I cristiani devono essere coloro che si prendono cura del mondo, l’ecumenismo passa dall’impegno comune delle diverse Chiese per gli altri, i poveri, la pace, la salvaguardia del creato. Queste sono le strade per cui l’ecumenismo è una prospettiva per i cristiani del ventunesimo secolo”.


Stefano Pasta

a cura di Fulvio Scaglione
Preferiti
Condividi questo articolo:
Delicious MySpace

tag canale

MODA
Le tendenze, lo stile, gli accessori e tutte le novità
FONDATORI
Le grandi personalità della Chiesa e le loro opere
CARA FAMIGLIA
La vostre testimonianze pubblicate in diretta
I NOSTRI SOLDI
I risparmi, gli investimenti e le notizie per l'economia famigliare

Ultimi dossier pubblicati

%A
Periodici San Paolo S.r.l. Sede legale: Piazza San Paolo,14 - 12051 Alba (CN)
Cod. fisc./P.Iva e iscrizione al Registro Imprese di Cuneo n. 00980500045 Capitale sociale € 5.164.569,00 i.v.
Copyright © 2012 Periodici San Paolo S.r.l. - Tutti i diritti riservati