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Bossi, clic su un leader sconfitto

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Postato da Celso Vassalini il 03/07/2012 17:07

Caro Rodolfo Vialba, devo ricredermi.... Cara Famiglia Cristiana, le cose notevoli che accadono al nord e che la Lega non intercetta più. “Per andare dove dobbiamo andare, dove dobbiamo andare?”, chiedeva Totò al vigile milanese. Il paradosso di Bobo Maroni, eletto all’unanimità e con qualche amarezza di troppo segretario della Lega, somiglia molto a quello di Totò. Scusi, dov’è il nord? Cioè la difficoltà di rimettere insieme i cocci della Lega in un momento che in teoria – dovrebbe favorirla perché fra il rigore montiano e crisi economica, crescono le pulsioni da secessione fiscale degli imprenditori, tutti col passaporto in mano per spostarsi più a nord oltre le Alpi, o più a est verso la Serbia o la Slovenia. E invece non può più, per ora, capitalizzare il disagio delle regioni settentrionali. La verità l’ha detta un delegato al congresso federale di Assago: “Se ora chiedo i voti alla gente, mi ridono in faccia”. Eppure, l’elenco di tutte le cose notevoli che stanno accadendo al nord e che la Lega 2.0 di Maroni non è più in grado di intercettare è lungo. Aumentano ad esempio i comuni del Veneto (pure saldamente in mano alla Lega) che hanno smesso di credere che qualcuno possa difendere i loro interessi e indicono referendum per staccarsi e trovare rifugio nelle regioni a statuto speciale. Nel frattempo la tanto agognata “Europa dei popoli” sognata dalla Lega si materializza (ma solo sulla carta). Comunque con una spinta molto relativa del sacro vento leghista. Infine, a fare da corollario agli imprenditori che se la battono per manifesta sfiducia nel federalismo che non verrà, c’è il flop della giornata di protesta contro l’Imu, indetta dala Lega quando oramai tutti gli italiani avevano già ricevuto il modulo della prima tranche dei pagamenti e i sindaci più pragmatici, come lo stesso Flavio Tosi, avevano già scontato l’impossibilità di una rivolta fiscale. C’è molto scetticismo verso chi incarna oggi il simbolo fallimentare del federalismo mancato. Insomma sul futuro della Lega 2.0 pesa l’ombra del lato oscuro della questione settentrionale. Ora infatti il tema centrale del dibattito è il seguente: “Chi può salvare il nord anche da se stesso?”. Se lo chiedono in molti, imprenditori, politologi. E se Flavio Tosi ha driblato il mito della Padania perduta, limitandosi a citare un nord federalista, prima che la nuova generazione la e la nuova dirigenza “bambinopoli” si assesti ci vorrà tempo. Nel suo discorso di insediamento Maroni ha usato toni forti per ribadire l’obiettivo di diventare “sindacato del nord”, annunciando addirittura un ritiro da Roma per concentrarsi nuovamente sul radicamento territoriale. Ma il suo tentativo può risultare tardivo, e poco credibile. O forse è solo consapevole che alle prossime elezioni la Lega dovrà chinare la testa per dire finalmente, come molti già fanno da tempo: “Scusate il ritardo”. Commovente scena, al termine dell’intervento di Roberto Maroni. Umberto Bossi e’ salito nuovamente sul palco e ha raccontato la storia di Re Salomone, che sottopose a due madri il bambino conteso. Per riconoscere chi fosse la madre vera, propose di “tagliare in due parti” il piccolino. Una di loro si oppose e Salomone capi’ che era la vera madre. Forse non era il caso di fare citazioni, perché il brano biblico dice che il Re Salomone ha dato il figlio alla vera madre e se oggi la lega è andata con Maroni vuol dire che la vera madre è Bossi e non Maroni! Quindi Bossi finge di aver ceduto un figlio per amore..? Celso VassaliniBrescia

Postato da Rodolfo Vialba il 20/04/2012 23:05

Caro Celso Vassalini, nella cultura cinese c’è questo detto: quando il saggio con il dito indica la luna lo sciocco guarda il dito. Io non sono un saggio e lei sicuramente non è uno sciocco ma questa è la sensazione che ho provato dopo aver letto la sua risposta al mio commento. Prendo atto che non ha risposto ad alcuna delle domande che ho posto, soffermandosi invece a disquisire su argomenti che nulla hanno a che fare con l’oggetto del contendere che aveva motivato il mio commento: il ruolo della Lega in tutti gli anni che è stata al Governo. Le confido che sono abbastanza esperto di dibattiti, confronti, discussioni, anche scontri di idee e valutazioni, quando ciò è necessario, al punto di considerare la sua una tecnica che taluni usata per evitare di rispondere, mentre sarebbe opportuno tacessero, su domande che li mettono in difficoltà. Mi scusi ancora Sig. Vassalini, ma non capisco cosa intende dire quando scrive: ….la nominerò e la chiamerò Barabba… Ciò non mi preoccupa affatto, ma per necessità di mia comprensione, sarebbe tanto gentile da spiegarmelo compreso il contesto della frase in cui sono inserite queste parole? Da sempre cittadino della Provincia di Milano, dunque lombardo del nord, ma anzitutto cittadino italiano che considera la Costituzione della Repubblica come l’insieme delle migliori regole possibili del vivere e convivere in libertà, dignità, democrazia e solidarietà in questo meraviglioso Paese che si chiama Italia, la saluto e la compiango per tanta fiducia sprecata, degna di cause migliori.

Postato da Celso Vassalini il 19/04/2012 14:40

Oggi si parla tranquillamente e impunemente di mercato del lavoro". Neppure i sindacati si scandalizzano e a quanto pare anche Lei Rodolfo Vialba, che l’uomo (le sue energie, fisiche e intellettuali) sia considerato una merce. Ma prima della Rivoluzione industriale, nella società contadina e artigiana, l’uomo non era mai stato una merce. È il diverso modo di pensare, di concepire e di sentire il lavoratore che fa la differenza fra le società cosiddette "tradizionali" e quella che si afferma con la Rivoluzione industriale. Il signore, il maestro artigiano, il padrone della bottega non considerano i propri dipendenti una merce nè essi si sentono tali. I rapporti sono talmente intrecciati, complessi e personali che il valore economico delle reciproche prestazioni ne rimane inglobato e non può essere enucleato. Il feudatario può considerare il servo casato addirittura una sua proprietà, ma sempre come persona, non come cosa, oggetto, merce. L’attività del dipendente è incorporata nella sua persona. Quando con la Rivoluzione indu- striale, si stacca concettualmente e fittiziamente il lavoro (cioè l’energia umana) dalla persona che lo compie e lo si oggettivizza, allora, il lavoro diventa effettivamente una merce che può essere comprata e venduta o anche considerata scaduta, come tutte le altre e che, come le altre, è sottoposta ai meccanismi e alle regole del mercato. Fra queste c’è quella, molto attuale in tempi di "licenziamenti per motivi eco- nomici", che si chiama "produttività marginale del lavoro" che è l’accrescimento del prodotto conseguente all’aumento di una unità lavorativa. Nell’attuale economia se questo accrescimento è nullo o insufficiente il lavoratore viene, prima o poi espulso e deve cercarsi un altro posto, se lo trova, dove la sua produttività marginale è remunerativa. Che cosa sarebbe successo nell’economia tradizionale se su un campo sul cui rendimento vivevano dieci persone ci si fosse accorti che il lavoro di due era superfluo essendo sufficiente quello degli altri otto a mantenere tutti? Avrebbero cacciato i due a pedate nel sedere? Proprio no. Si sarebbero divisi il lavoro in dieci, approfittando del maggior tempo a disposizione per andare in osteria, a giocare a birilli, a corteggiare la futura sposa. A quegli uomini premeva soddisfare il fabbisogno una volta assicurato questo tanto meglio se spartendosi il lavoro fra molti, ci si dedicava ad altro. Era gente, in genere legata da vincoli di parentela e comunque da relazioni strettissi- me, che stava insieme sulla base di un progetto esistenzia- le comune dove "l’economico", purché fosse garantita la sussistenza, aveva una valenza secondaria rispetto agli altri elementi della vita (P. Fitoussi, Il dibattito proibito). Oggi siamo degli "schiavi salariati", degli oggetti, delle merci. Non dipendiamo più da uomini ma da imprese che dipendono dalle banche che dipendono dal denaro. E nel complesso dipendiamo tutti, anche le "mosche cocchiere" che si illudono di guidar la carrozza e ne sono al massimo dei profittatori, dalla più spietata delle dittature, un meccanismo anonimo, senza volta che viene chiamato, senza che ciò provochi un qualche trasalimento, mercato, anzi "i mercati". Cortese Sig. Rodolfo Vialba, in democrazia quando non si ha la maggioranza, si sposa anche il diavolo e le sue pentolacce…. Le garantisco che se avessimo avuto o se avremmo nel prossimo futuro la maggioranza del 40%, stia pure certo Sig. Rodolfo Vialba, che come stiamo facendo pulizia all’interno del nostro Partito, la prima cosa sono i tagli di realtà inutili… la nominerò e La chiamerò Barabba…. Cordialità e cerchi di volere bene al nostro Paese Padano…

Postato da CASACCA il 19/04/2012 13:00

Mi sento davvero nauseata avendo sempre amato la politica e avendola seguita con passione... ma adesso si è toccato il fondo! Mi chiedo come faranno adesso a votare lega i miei concittadini del Nord? Chiedo anche a loro di fare un passo indietro per mandare tutti a casa... tutti a a lavorare compreso i figli di Bossi e Bossi padre. Altrimenti non cambierà mai nulla perchè i soldi facili rovinano chiunque anche la persona più virtuosa. carla rosa

Postato da Rodolfo Vialba il 17/04/2012 14:32

La Costituzione Italiana all’art. 21 afferma che “tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero” e ciò non è soltanto, per chi si riconosce in essa, l’affermazione di un diritto ma anche l’indicazione del dovere che tutti hanno di assicurare e difendere questo diritto. Ciò, ovviamente, non può impedire che altri esprimano pensieri diversi, essendo il confronto elemento fondante della democrazia. E’ questa la ragione per la quale intervengo su quanto ha scritto Celso Vassalini che ha il pregio di dirci cosa pensa il popolo leghista di quanto sta succedendo nella Lega e di illustrarci il perché pensa in questo modo. Non intendo riprendere e rispondere a tutti i temi da lui toccati, altri lo hanno fatto e lo fanno ogni giorno, comprese le indagini della magistratura e i fatti inoppugnabili che emergono, ma fare solo due considerazioni e tre domande: l’Italia naviga nel mare dell’emergenza economica e finanziaria dal 2008 e, se non sbaglio, dal maggio 2008 fino al novembre 2011 la Lega era al Governo così come lo è stata dal 2001 al 2006. In tutti questi anni, oltre a votare 56 leggi “ad personam” per difendere e salvare Berlusconi da se stesso, compreso il voto su Ruby nipote di Mubarach, perché la Lega ha permesso che il debito pubblico passasse dai 1.667 miliardi del 2008 ai 1.872 del 2011, cioè 205 miliardi in più mentre il Prodotto interno lordo è passato dai 1.568 miliardi del 2008 ai 1.553 del 2011 con una riduzione di 15 miliardi? Non era il Governo Berlusconi, del quale la Lega ne era parte determinante, che ci diceva che non vi erano problemi e che l’Italia se la stava cavando molto meglio degli altri Paesi? Sarà anche incredibile l’inadeguatezza dei tecnici al Governo, e personalmente nutro qualche perplessità sui provvedimenti adottati, ma la loro responsabilità è sicuramente molto minore di quella di coloro, il Governo con il PdL e la Lega, che hanno portato l’Italia sulla soglia del fallimento. Per quale ragione, se non per questa, PdL e Lega hanno dovuto lasciare il Governo del Paese? Personalmente piuttosto che dei problemi che interessano la Lega, che lascio volentieri alla magistratura, preferisco discutere quelli dell’Italia e delle persone che vi abitano.

Postato da Celso Vassalini il 14/04/2012 14:56

"L'umiltà è l'anticamera di tutte le perfezioni e senza di essa tutte le virtù sono vizi." Questa è la grande e straordinaria lezione di Vita che il Presidente On. Umberto Bossi. "L'umiltà è l'anticamera di tutte le perfezioni e senza di essa tutte le virtù sono vizi." Questa è la grande e straordinaria lezione di Vita che il Presidente On. Umberto Bossi. A differenza di altri partiti la Lega a subito iniziato a fare pulizia. Nei momenti difficili si mostra il carattere. Questa massima di saggezza popolare può valere per gli individui singoli e per le società. L´Italia naviga da mesi ormai in un mare di emergenza economica e finanziaria. Questo stato di difficoltà ha confermato lo stato di incredibile inadeguatezza della sua classe di tecnici al Governo e una strana maggioranza che li sostiene Non è la velocità delle scorciatoie a suscitare scandalo nel paese delle raccomandazioni o segnalazioni, come vuole chiamarle un certo linguaggio perbene. Stupisce e indigna, semmai, l’ostentata facciata moraleggiante che questo governo si è autoassegnato, ma che ha già perso di fronte ad un paese che peraltro - non l’ha mai autorizzato a governare dalle urne, come si conviene in una democrazia. Da stasera noi ripartiamo con le nostre straordinarie battaglie. La Lega non è morta, non morirà mai. Riparte da qui, da questa meravigliosa platea. Armati di scopa, simbolo del repulisti di primavera tanto invocata. Eravamo in tanti circa quattromila, donne e uomini e molti giovani, fieri a testimoniare quel passaggio storico. «Sono giorni di passione, di dolore ma anche di rabbia per l'umiliazione, l'onta subita di essere considerati un partito di corrotti». Ma Pasqua è anche sinonimo di resurrezione: «Penso che quando ci presenteremo davanti al Padreterno ci chiederà quante volte siamo stati capaci di ripartire. Questo vuol dire Pasqua: ripartenza. Ma è ovvio che siamo vittime di un complotto». A noi il Presidente On. Bosi ha chiarito così l'intricata situazione famigliare. Del resto «Sono cresciuti da sempre nell'ambiente leghista». Ma l'idea di farli scendere in politica è stata un errore, errore.. Chiudere subito e con coraggio con quel modello di partito e di politica può agevolare l´emergere di una leadership che sappia cogliere appieno il messaggio che i cittadini e militanti hanno lanciato ieri sera a Bergamo, che non dissipi un patrimonio etico e politico che a fatica, e con una ammirevole tenacia, gli italiani della del Nord hanno saputo difendere in questi anni di egemonia Romana. Chi sbaglia paga, ma nessuna caccia alle streghe. Però dobbiamo finirla con complotti e cerchi magici, Bossi non c'entra, ma ha fatto un gesto di grande dignità, da leghista, dimettendosi. Il pubblico ha dimostrato di apprezzare. Anche Renzo ha dato l'esempio andandosene dalla Regione. Dobbiamo anticipare entro giugno il congresso federale per dare una guida salda alla Lega. Sistemate le mele marce, è tempo di pensare al futuro. Da Bergamo noi ripartiamo con le nostre straordinarie battaglie. La Lega non è morta, non morirà mai. Riparte da Bergamo, da questa meravigliosa platea di uomini e donne e soprattutto di tanti di tanti giovani. Oggi il tempo è nuvoloso ma presto sulla Lega tornerà il sereno. Celso Vassalini. Brescia

Postato da folgore il 12/04/2012 14:59

Spettabile Famiglia Cristiana, vedete di non confondere le vostre speranze (uscita di scena del Senatur) colle reali situazioni che ci riserverà il futuro. In quanto alle accuse della Procura della Repubblica (tra l'altro non mi sembra che Umberto Bossi sia indagato) sono (come sempre a norma dell'articolo 27 della Costituzione) tutte da dimostrare. A meno che non esistano i processi....mediatici.

Postato da Rodolfo Vialba il 10/04/2012 19:39

Visto quanto sta succedendo in politica, e in particolare nella Lega, non si può non ritenere avessero ragione coloro che al momento della nascita del Governo Monti avevano affermato, si potrebbe dire “profetizzato” se il termine non fosse troppo impegnativo, che sul piano della rappresentanza politica nulla sarebbe più stato come prima. Infatti la Lega è entrata in coma, il PdL è attraversato da forti tensioni, l’alleanza di centro destra non esiste più, non meno in difficoltà è il PD nel suo rapporto con IDV e SEL e anche le forze di centro non navigano in acque tranquille. I leghisti ancora non si sono resi conto che in politica, o meglio in democrazia, è un errore riporre tutte le speranze, le attese e i desideri della vita e del vivere, le ragioni di un impegno gratuito in una persona, sia pure percepita come un leader, perché come tutte le realtà umane non è immune da condizionamenti, debolezze, limiti e contraddizioni. Per loro l’adesione alla Lega è stata soprattutto un atto di fiducia prima nella persona di Bossi e poi nel suo movimento, fiducia che ha sempre giustificato ogni scelta e decisione ma che quando crolla assieme al leader trascina con sé un mondo e tutto appare uniforme, senza alcuna luce o via di uscita. Si può dunque comprendere lo smarrimento, la tristezza, la frustrazione e lo sconforto che vivono dinnanzi a quanto ogni giorno emerge dalle indagini della magistratura, anzitutto per ciò che appare sempre più come la sanzione storica del declino di Bossi, del suo “cerchio magico” e della Lega, ma anche dell’alleanza con il PdL di Berlusconi che ha governato l’Italia per ben 8 degli ultimi 10 anni. Resta però difficile comprendere quando questi sentimenti sono vissuti ed espressi da cattolici che si dichiarano militanti o votanti della Lega in quanto, come cattolici, dovrebbero avere ben altre ragioni valoriali, culturali, politiche e morali e dovrebbero convenire con Padre Bartolomeo Sorge quando afferma “che la politica nata dalla confluenza del berlusconismo con il leghismo è in aperto contrasto con punti sostanziali della visione cristiana e della dottrina sociale della Chiesa”. Se “nulla sarà più come prima” allora conviene “lasciare che i morti seppelliscano i loro morti” per guardare al futuro. Da cattolico credo che questo è il momento di ritrovare le ragioni dell’impegno in politica dei cattolici, è questa l’occasione di abbandonare, o quanto meno accantonare, le divisioni di questi anni per ricercare e convenire sulle ragioni che li uniscono cioè, e ancora, quelle indicate dalla Dottrina Sociale della Chiesa.

Postato da luciocroce il 09/04/2012 11:11

Certo che sarà molto difficile spiegare tra qualche anno, a quelli che non hanno avuto il piacere di conoscerli, come è stato possibile che questo povero Paese avesse Ministri (!!) che per esprimere il loro pensiero si servivano del dito medio,dei rutti e delle pernacchie. E' vero che non c'è limite al peggio, è però motivo di speranza pensare che ora il fondo dovremmo averlo finalmente raggiunto!

Postato da flegreolive il 08/04/2012 16:03

bhe, non ci crederete ma ho avuto una visione, vi sembrerà un'altra bolla, ma è la verità! Il primo cittadino di via del Paridiso, 1 città- Cielo Terso mi è apparso e mia ha dato un suggerimento da passare a chi gli è stato assegnato il gregge(euro) e dorme, come Benito(quello del presepe) nella grotta e di cantargli questa serenata, perchè Lui è troppo stanco per queste cose. A Bossi leggi il messaggio che forse ti rinsavirà e si potra rendere conto delle sue responsabilità che si è assunto nel momento in cui si è autoproclamato, l'Unto di Dio in terra (già c'era stato il Berlusca prima di lui) dei senza anima: Te c’hanno mai mandato a quer paese? Sapessi quanto gente che ce sta’… er Primo Cittadino e’ amico mio tu dije che te c’ho mannato io… … e va….. va avanti tu che adesso c’ho da fa’ sarai la mia meta’ ma si nun parti diventi n’artro po’ la mia tre quarti E va…e va… nun poi sape’ er piacere che me fa’ magari quarche amico te consola, cosi’ tu fai la scarpa e lui te sola, io te ce manno sola sola senza de me. Gia’ che ce so’ me levo st’artro peso co’ te, che fai er capoccia e stai piu’ su te sei allargato troppo.. senti…’a coso… mica t’offenni se te do’ der tu? Te c’hanno mai mannato a quer paese? Sapessi quanta gente che ce sta’ a te te danno la medaja d’oro e noi te ce mannamo tutti in coro. E va… e va….. chi va co’ la corente e’ ‘n’baccala’ io so’ salmone e nun me mporta gnente a me me piace anna’ contro corente…. E va….. e va….. che piu’ sei grosso e piu’ ce devi anna’ e t’aritroverai ner posto giusto e prima o poi vedrai ce provi gusto…. Solo scherzando, sto solo cantando, Sto solo a scherzà, Pardon, pardon, pardon. 'n mpar de... scarpe nove e un cervello che ti funziona mejo...

Postato da Franco Salis il 07/04/2012 17:26

Dici “I bresciani pronti a scendere in piazza”, con o senza i fucili? Poi calchi la mano e dici: Mi definisco “maroniano”. Cioè sei tu che ti definisci “maroniano”, e non provi vergogna? Ti ricordi quando Maroni per farsi bello con la “sua gente” diceva “con i clandestini bisogna essere cattivissimi", quello che ha istituito le ronde, quello che ha fatto morire in mare i migranti o nel deserto sotto il sole da Gheddafi pagato per questo con i soldi degli italiani? Hai imparato bene dal fuggitivo la rivoltante tesi del “complotto”, da parte delle procure. La Lega non è e non mai stata un partito. Un partito può sbagliare, ma è sempre portatore di interessi generali. La lega è sempre stata una miserabile fazione con l’unico obiettivo sfruttare i più deboli per arricchire se stessa: Non essere smemorato, non dimenticare che assieme al fuggitivo, in cambio di salvargli il fondo schiena, avete vessato il popolo italiano. Ma come vedi il popolo italiano ha i suoi antidoti e ,purtroppo solo nei momenti di estremo pericolo, ha saputo affidarsi a chi lo ha già portato su e adesso lo porterà a veleggiare su acque più tranquille. Altro che Lega ladrona, si potrebbe dire. A buon rendere.

Postato da LucianoT il 07/04/2012 14:34

Una domanda: Il signor Bossi è al corrente che, qualora le accuse dei Magistrati si rivelassero veritiere, non si tratterà più di un semplice "passo indietro e tenere unito il carroccio" (Agenzie di oggi, 7 aprile) ma di un reato di cui rispondere? Qualcuno (se sarà provato l'impianto accusatorio) dovrà spiegarlo, prima o poi, a lui ed ai suoi familiari; anche i sostenitori della lega, eventualmente, dovranno farsene una ragione, anzichè parlare di complotti e difendere l'indifendibile, se veramente tangono alla moralità nella politica.

Postato da Celso Vassalini il 06/04/2012 15:02

I bresciani pronti a scendere in piazza: barra ferma su Bossi <<Il Senatore non c'entra ma basta la gestione familiare>> Con il Segretario Fabio Rolfi: subito il rilancio. Puzza, puzza … di regime e con aiutino di qualche bottega di Partito ”quando indagano tre Procure una certa preoccupazione ci può essere”. Mi definisco ”maroniano”, non sono l’unico a pensare che ”un po’ di ordine e di pulizia sia il caso di farlo”. ”Voterò sempre e comunque Lega”, “ma è ora di fare, di farsi un esame di coscienza e ricominciare da capo con la militanza”. ”Io la penso come Maroni e come il Segretario della mia Provincia di Brescia Fabio Rolfi”. Un passo indietro tutti e non giudichiamo.. andiamo presto al Congresso e subito lavorare tra la nostra gente per le Amministrative.. poi vedremo se tutto quello che viene sbandierato dai Giornali come scadenze ben studiate “veleni ad Arte” sono veri..? Nel massimo rispetto della Magistratura. Ho la sensazione che l’inizio dell’inchiesta al presunto mancato incontro tra Bossi e Monti e in generale al fatto che la Lega sia all’opposizione, mentre altri parlano di ”travaso della persecuzione berlusconiana ai nostri danni”. ”Non accettiamo le critiche”, “perchè la Lega è l’unico partito onesto rimasto. Pd e Pdl hanno centinaia e forse migliaia di indagati e centinaia e forse migliaia di condannati”. Buona Santa Pasqua.Celso Vassalini di Brescia.

Postato da nicolas il 06/04/2012 14:57

Non ci sono parole per lo squallore che ne esce. Credo che tutto ciò che si legge sia vero e mi spiego così anche la nipote di Mubarak e ci permettiamo di criticare Monti, mi terrorizza il ritorno alla politica con queste non-persone.

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