15/06/2022
Francesco Pesce, Alta Fedeltà. Il matrimonio cristiano e la coppia felice e generativa, San Paolo, Cinisello B. (MI), 2022, pp.128, € 10,00
Un libro che parla di cura della relazione coniugale è una sfida in sé, particolarmente in un tempo che sembra dare importanza solo all’individuo e ai suoi bisogni. Don Francesco Pesce lo ammette fin dall’introduzione: “Nessuno sembra fare il tifo per la coppia”, al giorno d’oggi. Eppure, tanti spazi d’incontro, di ascolto, di parola esistono, anche nella Chiesa, e offrono ai fidanzati e agli sposi che si trovano in tempi differenti della vita di famiglia (e quanto sono importanti anche i tempi, nella cura reciproca!) l’occasione per rimettere tutto a fuoco.
Perché questo discorso è importante? Perché, come scrive l’autore, che è presidente del Centro della Famiglia di Treviso, le relazioni durano se sono davvero tali, e non semplici “connessioni” in cui dar spazio ai propri bisogni personali e poi facilmente “disconnettersi” se non funzionano.
Il libro si dipana attraverso tre macro-temi: luoghi comuni, spazi comuni e beni comuni. All’interno si trova tutta la vivacità delle voci e delle testimonianze raccolte da don Francesco nella sua attività di accompagnamento delle famiglie, ma anche importanti spunti di riflessione che arrivano dal Magistero della Chiesa, dalla ricerca scientifica e accademica, dalla cultura. Serve il poeta Rilke, infatti, per spiegare il paradosso dello stare insieme: “due infiniti che si incontrano con due limiti”, laddove gli infiniti sono il reciproco bisogno di essere amati e i limiti sono la reciproca, limitata, umana, capacità di amare. Questo piccolo e prezioso libro offre un itinerario per imparare a esserci, spiega plasticamente cosa significa essere generativi per sé e per gli altri, restituisce speranza e buon umore in ogni pagina.
Con un viatico finale: gli sposi “artigiani della fedeltà”, scrive don Francesco Pesce, non si limitino a essere esperti di wifi, connessioni e reti complesse, ma anche appassionati di hifi, “che, anche se non va più di moda e forse non è conosciuto dalle generazioni più giovani, offre ancora una qualità superiore. In alta fedeltà l’amore è un’altra musica”.
(Benedetta Verrini)