16/03/2022
Giancarlo Dimaggio, Il Diavolo prenda l’ultimo. La fuga del narcisista, Baldini+Castoldi, Milano 2021, pp. 525, Euro 20,00.
Ci vuole un bel coraggio e molta fiducia per prendere in mano questo volume di oltre 500 pagine, eppure dopo averlo letto quasi dispiace che sia finito! Difficile riassumerlo, e difficile anche catalogarlo in una specifica tipologia: è certamente un romanzo, perché le vicende dei personaggi che vengono qui raccontati sono talmente vive, drammatiche ed appassionanti che ti tirano dentro, ti senti un po’ come loro... è però anche un volume scritto all’interno di un sapere tecnico-professionale ben preciso, quello della psicoterapia, con numerosi riferimenti bibliografici, confronti tra le diverse scuole di pensiero, quadretti particolarmente vivi e realistici del setting dello studio, del dialogo paziente – terapeuta, dei bisogni di aggiornamento e supervisione che ogni terapeuta non può non affrontare. Anzi, il primo grande pregio di questo volume sta proprio nella sapiente miscela tra know how tecnico e impianto narrativo. Le vite quotidiane delle persone e dei professionisti vengono costantemente intrecciate con scelte di metodo, con nuovi autori che vengono scoperti, che così aiutano nelle scelte terapeutiche, nel rendere l’ascolto più vero, e l’aiuto più possibile.
Così, alla fine, anche chi non sa niente di psicoterapia, chi non ha letto i mostri sacri, chi fa un altro mestiere, leggendo questo volume riesce a capire con grande semplicità e chiarezza alcune delle grandi sfide che si giocano quotidianamente nel dialogo tra chi porta la propria sofferenza e chi la ascolta, nei mille studi dove questo dialogo diventa spesso una partita a scacchi, una esplorazione di una foresta impenetrabile, un ping pong drammatico e impegnativo per entrambi i soggetti. Si potrebbe quasi dire – e questo è un altro grande pregio del volume – che chi volesse capire meglio come funziona la psicoterapia, senza averne alcuna conoscenza diretta o di studio, potrebbe benissimo utilizzare questo libro come una introduzione alla comprensione di un metodo di aiuto spesso oscurato dalle stesse narrazioni degli esperti del settore, o banalizzato in troppe fiction televisive o cinematografiche. In questo aiuta molto l’ironia sparsa a piene mani in quasi tutte le pagine del libro, a rendere la lettura (e i drammi stessi che vengono raccontati) più lieve, più leggera, ma mai banalizzata.
Da ultimo, un grande pregio del volume è portare i riflettori sul tema del narcisismo, parola troppo spesso utilizzata a sproposito nel dibattito culturale contemporaneo, che viene qui raccontata nelle sue forti differenziazioni, ripercorrendone la solo recente maggiore consapevolezza e conoscenza tecnico- metodologica, proprio attraverso la storia di Lorenzo, giovane terapeuta trentenne, che con molti errori ed incidenti di percorso piano piano incontra maestri, supervisori, esperti, e lentamente impara “a sbagliare di meno” con le persone che gli chiedono aiuto. Così la sua crescita personale e professionale sul tema, oltre che quasi un viaggio iniziatico personale, diventa anche un esempio e una storia della difficile costruzione di un sapere scientifico, all’interno della community professionale della psicoterapia. In questo è preziosa anche la post-fazione, più tecnica, ma pur sempre leggibile anche per i non addetti ai lavori, una cinquantina di pagine in cui si mette ordine nelle varie teorie oggi prevalenti sul narcisismo, alla ricerca di strumenti per accompagnare meglio le persone ferite da questa specifico disturbo.
In breve: non fatevi spaventare dal numero di pagine o dall’argomento: una volta che inizierete la lettura di questo volume, non riuscirete a smettere!
(Francesco Belletti - recensione da “nonesperto”)