23/02/2022
Silvano Petrosino, Piccola metafisica della luce. Una teoria dello sguardo, Vita e Pensiero, Milano 2021, p. 160, € 16,00
Una ricerca sulla natura dello sguardo, sull’uomo, sul suo essere e apparire: è questo – e molto di più – il campo lungo in cui si cimenta la “Piccola metafisica della luce”. Espressione privilegiata della vita, del calore, anche del divino, la luce è una chiave di lettura della realtà, un mezzo di conoscenza, da sempre in contrapposizione con la tenebra. Ma serve la metafisica, non la fisica, avverte Petrosino, per parlare di luce in questi termini, per uscire dall’universo semantico definito da onde e campi, ed entrare in quello - certamente non classificabile - dell’umano.
Cosa succede alla luce quando attraversa l’uomo, e all’uomo quando contempla la luce? Cos’è alla fine lo sguardo degli esseri umani, ovvero l’attenzione che abbiamo l’uno sull’altro? “Il soggetto umano non è solo illuminato, come il semplice oggetto, ma è egli stesso luce, è egli stesso illuminante”, scrive l’autore, “Lo sguardo è la luce con la quale egli illumina e va incontro alla realtà che gli viene incontro”.
Lo sguardo “risponde” alla stimolazione luminosa che gli va incontro: e il rispondere, ci viene ricordato, è un prestare attenzione, un prendersi cura; dunque lo sguardo stabilisce una relazione. Fuori dal rigore (e dalla raffinatezza) del linguaggio filosofico, possiamo allora riflettere, attraverso questo libro, su questo tacito dialogo che avviene tra esseri umani, alla sua complessità (laddove si fa intrico di riflessioni, pulsioni, speculazioni, visioni, fantasie, persino zone d’ombra e punti ciechi). E’ la seconda parte del libro che ci spalanca le porte a questa eccedenza, a queste diverse possibilità e prospettive: la luce illumina lo stupore e l’invidia, la brama, l’appropriazione e l’idolatria, fino alla tenebra, l’abisso della non risposta, il buco nero che mangia la luce, dove la relazione non esiste.
(Benedetta Verrini)