Benedetto XVI: "Era un gigante"

Una folla enorme, entusiasmo e raccoglimento. La beatificazione nel racconto dell'inviato di Famiglia Cristiana.

01/05/2011
L'arazzo con l'immagine del Beato Giovanni Paolo II.
L'arazzo con l'immagine del Beato Giovanni Paolo II.

La foto, scattata dal Braccio di Carlo Magno, postazione della stampa internazionale, mostra la piazza San Pietro alle 10,30, momento in cui è cominciata la cerimonia di beatificazione di Giovanni Paolo II:

     Il cardinale Vallini chiede al Papa la beatificazione di Giovanni Paolo II e dalla piazza si alza un grande applauso. Un drappo con scritto Deo gratias vola su piazza San Pietro appeso a una manciata di palloncini rossi. Il Papa indossa la mitria e la casula che usava Karol Wojtyla. Risponde al cardinale Vallini e dice: "Con la nostra autorità apostolica concediamo che il venerabile servo di Dio Giovanni Paolo II, papa, d'ora in poi sia chiamato beato e che si possa celebrare la sua festa ogni anno il 22 ottobre".

     Sull'altare suor Marie Simon-Pierre, sulla quale il Papa ha operato il miracolo, insieme a suor Tobiana, che durante tutto il pontificato si è occupata dell'appartamento pontificio, colloca le reliquie di Papa Giovanni Paolo II beato. La folla enorme che occupa la piazza e tutta via della Conciliazione applaude in continuazione. Il Papa ha letto la formula della beatificazione in latino. Viene svelato l' arazzo con l'immagine di Papa Wojtyla. C'e' un applauso interminabile. Applaudono anche i giornalisti che lo hanno accompagnato nei suoi numerosi viaggi. L'applauso non finisce mai.

     Sventolano le bandiere polacche. Uno striscione chiede Quo vadis Polonia? Torna anche la memoria delle grandi preoccupazioni di Karol Wojtyla per la sua patria, rievocate dalla gente che è venuta alla sua beatificazione. Poi la celebrazione continua con le letture in diverse lingue. L'entusiasmo è davvero grande, ma grande è anche il raccoglimento per la liturgia.

     Un milione di persone abbraccia Karol Wojtyla. E Benedetto XVI spiega la ragione della sua santità: "Ha aperto a Cristo la società, la cultura, i sistemi politici ed economici, invertendo con la forza di un gigante – forza che gli veniva da Dio – une tendenza che poteva sembrare irreversibile". Poi aggiunge in polacco che con "la sua testimonianza di fede, di amore e di coraggio, accompagnata da una granbde catica umana, questo figlio della nazione polacca ha aiutato i cristiani di tutto il mondo a non avere paura di dirsi cristiani, di appartenere alla Chiesa, di parlare del Vangelo... In una parola ci ha aiutato a non avere paura della verità, perché la vereità è garanzia di libertà".

     Il Papa ha letto una lunga omelia, ma il cuore del suo ragionamento sta tutto in queste parole. Qui è racchiusta la ragione per cui Chiesa e il Papa ha riconosciuto la santità della vita di Karol Wojtyla. Non si tratta di giudicare il governo di Wojtyla della Chiesa durante quasi 27 anni di pontificato. Non si tratta di stabilire se le sue scelte sono state politicamente corrette. Ciò che conta è che la sua vita sia stata "evangelicamente corretta". Questo interessa alla Chiesa quando riconosce che un uomo ha vissuto in forma di esempio per gli altri il Vangelo. E questo ha detto il Papa questa mattina.

     Ciò non significa che non sia lecito analizzare con le forme dell’indagine critica il pontificato di Karol Wojtyla. Con la beatificazione il Papa polacco non diventà né un mito, né un’ icona, né deve diventare solo un santino da appiccicare al cruscotto dell’auto. Le polemiche sulla brevità della causa, autorizzata da Benedetto XVI, di questi giorni non contano circa la santità di Giovanni Paolo II. Anzi più si approfondirà la sua opera , la sua azione pastorale, politica e geopolitica dentro e fuori la Chiesa cattolica, più si troverano le ragioni della scelta "veloce" di Benedetto XVI.

Alberto Bobbio
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Postato da folgore il 11/05/2011 02:41

Certe volte, leggendo certi scritti, mi viene alla mente quella celebre frase di Ennio Flaiano: HO POCHE IDEE, MA CONFUSE!

Postato da bruna spagnuolo il 06/05/2011 12:31

Gentile dottor Scaglione, condivido tutto ciò che lei scrive, pienamente, ma... i miei occhi preferirebbero non posarsi su ciò che è aberrante e che potrebbe offendere-ferire-fuorviare l'ingenuità degli animi ancora immersi nell'età evolutiva (e ancora aperti alle strane vie contorte dei semi del male). Encomiabile e ammirevole è la libertà di parola e di espressione del pensiero concessa a tutti, ma... mi domando se concederla a chi non la meriti sia davvero un dovere (in fondo, a chi commette il male la libertà viene tolta anche fisicamente, per proteggere la parte sana della società).Perdoni le mie riflessioni, ma, spesso, non riesco a evitare di pensare che la nostra società, per illudersi di non cadere nelle imposizioni, finisca per confondere le acque (mostrando grano e oglio a braccetto). Le confesso che, vedendo quel commento in pole position, così, senza alcuno "sbarramento"-griglia, sono rimasta come trasecolata:aveva quasi l'aria di un proclama con pretesa di "diritto" a una posizione di prestigio. Ciò mi ha fatto riflettere (e reagire): se io, con una ragguardevole età e un passato tutto con-nella Chiesa, avevo avuto un attimo di percezione così "perniciosa", quale avrebbe potuto essere la percezione di menti meno avanti negli anni e nella formazione? Ecco il perché del mio commento veemente. Grazie della risposta, comunque (e delle intenzioni cristiane-ecumeniche che guidano il suo operato).
Bruna Spagnuolo

Postato da bruna spagnuolo il 05/05/2011 00:07

Ma come si fa a esporre al pubblico un commento dissacrante come quello di Salvatore Giovanni? Solo perché si aspettava che non venisse pubblicato? faceva bene ad aspettarselo, perché, oltre a essere blasfemo, è terribilmente limitato e offensivo nei confronti della scintilla divina che abita l'intelligenza umana. E' vero che lo stesso Santo Padre ha ammesso che il male è persino dentro la Chiesa, ma giungere a demonizzare tutto il papato e gli stessi Santi è davvero troppo...
Bruna S.

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice direttore FC)

Cara Bruna,

mi sono preso la responsabilità di pubblicare il commento a cui Lei si riferisce, per diverse ragioni.
Noi, qui, non censuriamo nessuno. A qualcuno piacerebbe che lo facessimo, per poter gridare allo scandalo. E ogni tanto qualcuno ci prova: il commento non arriva ma un'ora dopo arriva già la protesta e la lamentela sulla "censura". Se il commento è nei limiti tollerabili della correttezza e della buona educazione, la nostra tendenza è di pubblicare.
Secondo: se pubblicassimo solo ciò che condividiamo o che ci piace o che corrisponde alla nostra linea editoriale, un bel po' dei commenti dei lettori non verrebbero mai pubblicati. ci facciamo un vanto di essere aperti alla libera discussione.
Terzo, ma più importante: abbiamo capito da tempo che le assurdità si commentano (e quindi si annullano) da sole. Mi creda.

Cordialmente

Postato da Salvatore Giovanni il 02/05/2011 12:45

Anche se, al 99%, non pubblicherete questo mio commento, esprimo comunque la mia opinione che - poi - è quella del vangelo: "hanno onorato e servito la creatura anzichè il Creatore" (Romani 1:25)! Il grande evento di ieri a Roma è stato una mistificazione del Vaticano, il quale ha estromesso Gesù dalle sue priorità "innalzando" l'uomo, ancor più se cadavere (.); tuttavia, i rischi per quanto pomposamente celebrato in piazza san pietro non sono irrilevanti perchè èvocare gli spiriti dei morti ha infauste conseguenze (Deuter. 18,10-11). Che nel cattolicesimo si celano parecchie verità bibliche non giustifica nessuno, ma Dio vede tutto e registra... nel Libro della Vita, dove scriverà SOLO il nome dei salvati: chissà quanti illustri prelati si sveglieranno nello stagno di fuoco, allorchè Gesù richiamerà in vita ogni defunto (Giovanni 5,24-29)! Roma papale dovrebbe vergognarsi per questo atto antiscritturale, perciò smettete di dire che "venerare" non vuol dire "adorare": per Cristo non c'è differenza alcuna, poichè prostrarsi dinanzi a un morto è un abominio! Pertanto, poichè la seduzione di questi tempi dimostra quanto efficace sia l'azione di satana cui il papato è sottomesso (leggere scritti di padre Amorth), mi rammarico per i milioni di devoti che han sprecato tempo nel chiedere "grazie" a chi non può far nulla: Cristo è forse incapace, malgrado siate bravi a dire che poi Egli è risorto (Ebrei 7,25)? Sacerdoti, leggete Ezechiele 3,18 e poi riflettete.

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