10/08/2010
1989 PRIMO RAPPORTO
L'emergere della famiglia autopoietica
Il Primo Rapporto ha puntato l'attenzione sul fatto che la famiglia, in una società complessa come la nostra, tende sempre più a farsi "norma a se stessa", un messaggio venuto con largo anticipo rispetto al dibattito italiano.
Solo oggi, infatti, a distanza di dodici anni, l’opinione pubblica prende atto e inizia a capire più a fondo che cosa significhi introdurre il concetto di “famiglia autopoietica” e quali implicazioni esso abbia.
1991 SECONDO RAPPORTO L'equità fra le generazioni: un nuovo confronto sulla qualità familiare
Il Secondo Rapporto ha posto il fuoco di analisi sulla crescente mancanza di equità nei rapporti fra le diverse generazioni che convivono nella famiglia e sono legate da una rete parentale. Anche questo messaggio è venuto con grande anticipo rispetto a quanto, negli anni seguenti, è poi diventato un luogo comune del dibattito in Italia: l’esigenza di equità fra le generazioni. Il tema dell’equità fra le generazioni ritornerà anche nel Settimo Rapporto, dato che le varie forme familiari non sono neutrali, né equivalenti, rispetto all’obiettivo di realizzare una maggiore solidarietà e giustizia fra generazioni.
1993 TERZO RAPPORTO
Mediazioni e nuova cittadinanza della famiglia
Il Terzo Rapporto ha lanciato la parola d’ordine della “cittadinanza della famiglia”: la famiglia, in quanto soggetto di mediazione sociale, possiede uno specifico complesso di diritti-doveri di cittadinanza: oggi molti ne parlano come di un concetto positivo e fondamentale, ma in quel momento essa sembrava (e tuttora ad alcuni sembra) un’eresia, dato che la tradizione moderna attribuisce i diritti di cittadinanza soltanto agli individui. Come emerge nel Settimo Rapporto, c’è modo e modo di intendere la cittadinanza della famiglia a seconda che la famiglia - nelle sue diverse forme legittime - venga collocata dentro la cittadinanza neutra della modernità oppure venga intesa come espressione di una nuova cittadinanza societaria.
1995 QUARTO RAPPORTO
La famiglia come reticolo inter-generazionale: un nuovo scenario
Il Quarto Rapporto ha indagato i "nuovi intrecci" fra le generazioni che conseguono ai mutamenti delle forme familiari, e ne ha messo in luce le conseguenze, in termini di nuove vicinanze e solidarietà, ma anche di nuovi malesseri e implosioni che nascono dentro e fuori della famiglia.
E’ emersa la peculiarità del caso italiano, nel fatto che, da noi più che altrove, viene dilazionato nel tempo il momento di formazione della famiglia, il che denuncia la difficoltà di fare famiglia per i giovani nel nostro Paese e, di conseguenza, un vuoto, una discontinuità generazionale che corrisponde a quella dei figli la cui nascita è stata rimandata nel tempo.
1997 QUINTO RAPPORTO
Uomo e donna nella famiglia
Il Quinto Rapporto ha messo a fuoco il tema della famiglia come operatore della differenziazione di gender e ha mostrato come le identità socio-culturali dell’uomo e della donna si stiano modificando nella famiglia e nei suoi dintorni. Anche questo tema verrà ripreso nel Settimo Rapporto, perché è evidente che le nuove forme familiari si costruiscono anche attraverso nuovi “giochi” culturali fra i gender.
1999 SESTO RAPPORTO
Famiglia e società del benessere
Il Sesto Rapporto ha affrontato il tema del “benessere” della famiglia nel contesto di una società proiettata a migliorare la qualità della vita. Anche qui il contributo del Rapporto è stato originale: si è evidenziato che la società attuale si basa sui paradossi di una concezione del benessere la quale, mentre sembra operare a favore della famiglia, in realtà le gioca contro. Ai paradossi dell’individualismo istituzionalizzato abbiamo contrapposto i contro-paradossi dei mondi vitali delle famiglie che indicano la via di una cultura relazionale, la quale fonda il benessere familiare sulle relazioni umane anziché sui meri diritti individuali.
2001 SETTIMO RAPPORTO
Identità e varietà dell’essere famiglia
Il Settimo Rapporto affronta la cosiddetta “pluralizzazione delle forme familiari”. Un numero crescente di stili di vita e di forme di convivenza reclamano oggi il diritto di essere chiamati e trattati come “famiglia”, per il semplice fatto di adottare certe modalità – anche se non tutte, anzi mai in toto – di ciò che tradizionalmente costituisce il codice simbolico della famiglia.
La “pluralizzazione della famiglia”, dalle analisi qui sviluppate, si configura come fenomeno complesso, alimentato da tre principali tendenze: la frammentazione della famiglia nucleare formata dalla coppia sposata con figli, le rivendicazioni di nuovi diritti soggettivi da parte di individui che vivono in “altre” relazioni sociali che sono familiari solamente per analogia o per metafora.
2003 OTTAVO RAPPORTO
Famiglia e capitale sociale nella società italiana
Il capitale sociale è risorsa essenziale per ogni società, anche se scarsa è l‘attenzione ad esso dedicata. Con dati originali e nuove riflessioni, e introducendo una innovativa distinzione tra capitale sociale primario (generato dalle famiglie) e secondario (generato nel sociale), l’Ottavo Rapporto dimostra che la famiglia costituisce un elemento essenziale del capitale sociale, costituendosi come luogo insostituibile di generazione di fiducia e di socialità
2005 NONO RAPPORTO
Famiglia e lavoro: dal conflitto a nuove sinergie
La relazione tra famiglia e lavoro nella società contemporanea vede prevalere nettamente le esigenze del sistema economico, con rigidità e flessibilità che determinano “una famiglia a misura di lavoro”. Occorre invece costruire modelli organizzativi, normativi e culturali che contribuiscano a generare “un lavoro a misura di famiglia”.
2007 DECIMO RAPPORTO
Ri-conoscere la famiglia: quale valore aggiunto per la persona e per la società
Occorre “conoscere nuovamente” la famiglia, nelle sue qualità costitutive (il suo genoma), per poterne comprendere la sua insostituibile funzione per il benessere delle persone e della comunità.