Lo scorso maggio, per la prima volta, abbiamo vissuto la
prima santa comunione nella nostra famiglia! E' stato un evento ricco di
emozioni e di commozione, prima di tutto un momento che ci spinge a vivere
meglio "le nostre comunioni" e a farci sentire ancora più grati per il dono di
questo grande sacramento della fede cristiana.
Abbiamo voluto festeggiare come si deve un momento così
importante.... e non si potrebbe fare altrimenti! Eravamo indecisi se rispettare tutte le consuetudini, ma
nelle ultime settimane, tormentatissime tra ricorrenze e contrattempi vari, tra
i quali all'ultimo si è aggiunto un “piccolo” incidente in bicicletta alla
nostra figlioletta, siamo stati costretti a rinunciare a certi gesti per vera e
propria mancanza di tempo e così il problema si è risolto da solo: alla fine, abbiamo eliminato bomboniere e
ricordini. Un po' forse ci è dispiaciuto, ma abbiamo visto che non erano essenziali.
La Messa, celebrata e vissuta con raccoglimento e sentita partecipazione
di tutti i presenti, è stata il centro della giornata. Poi abbiamo festeggiato!
Avevamo deciso già mesi fa di fare la festa in casa. Con
cinque figli è quasi obbligatorio perché in questo modo si risparmia
notevolmente, anche perché entrambe le nostre famiglie d'origine sono abbastanza
numerose. La celebrazione è stata al mattino e non si poteva chiedere ai
parenti, alcuni con bambini piccoli e che venivano da lontano, di ritornare nel
pomeriggio solo per una fetta di torta. Inoltre l'occasione per stare insieme e
ritrovarsi tutti era così preziosa che bisognava sfruttarla.
Abbiamo preparato un pranzo di poche portate da servire
fredde. Il lavoro è stato comunque notevole e più di una volta, stanca e
dubbiosa sul risultato finale, mi chiedevo se non sarebbe stato meglio offrire
solo un semplice aperitivo. Però cucinare mi piace, e provare a farlo per così tante persone è stata una bella sfida.
Purtroppo non ho mai la tranquillità necessaria per concentrarmi solo a cucinare. Stavolta la tranquillità e la
concentrazione erano indispensabili. I bambini, tranne il più piccolo, erano
stati mandati dai nonni per forza di cose per l'intero pomeriggio di sabato.
Cucinare per quasi trenta persone è una bella responsabilità
e devo dire che l'ho sentita tutta! Non mi sono seduta per cinque ore di fila!
Come primo abbiamo preparato una semplice insalata di riso (visto che abbiamo
due nipotini celiaci) e per secondo un roast-beef, che ho cucinato con
moltissima apprensione, verificandone la cottura in continuazione (perché
occhio non deve essere troppo cotto, è la cosa peggiore, ma guai se è troppo
crudo...!).
Mio marito ed io abbiamo collaborato come non mai: Augusto preparava pomodorini, tonno e olive e io
cuocevo. Fisicamente ai fornelli stavo solo io (di solito se vi si sta in due è
un continuo: “Hai messo abbastanza sale?”, “Ma le dosi saranno sufficienti?”,
“Forse la padella non va bene!”, “Secondo me non avresti dovuto...”... e
finisco col mio caratteraccio per innervosirmi ed arrabbiarmi perché sono
allergica alle critiche!). I consigli di mio marito a distanza sono stati però
molto preziosi. Abbiamo abbondato un po', ma quello che è avanzato adesso viene
goduto per un'intera settimana. Il vantaggio del pranzo in casa! Abbiamo fatto
scorta di vino, bevande e grissin. Il contorno
consisteva in una bella insalata, e per dolce abbiamo servito un
sorbetto al limone.
La torta di pasticceria, finale d'obbligo, invece, è stata
ordinata apposta.
Il momento del riordino, subito alla fine del pranzo, che
pensavo sarebbe gravato quasi interamente sulle mie spalle, si è svolto con
allegria con la collaborazione di alcuni invitati, che si sono messi
volontariamente a lavare e asciugare i piatti!
Abbiamo tenuto il frigo vuoto per tenervi pronte le pietanze
dal sabato e chiesto un frigorifero piccolo supplementare in prestito. Tutta la
settimana precedente era stata dedicata a pulire e riordinare la casa. Per
fortuna, perché la festa della prima comunione è stata una buona scusa per
mettersi finalmente un po' a posto o perlomeno arrivare ad una situazione di
decenza!
Sinceramente non ho ancora fatto il conto preciso delle
spese, ma all'incirca abbiamo speso 300 euro, in questa cifra è però incluso il
consumo normale della settimana.
Alla fine ce l'abbiamo fatta con una notevole dose di
stanchezza ma con tanta gioia e molto contenti per essere riusciti a vivere con
tutti e prima di tutto con il festeggiato una vera giornata di festa che
rimarrà nei nostri ricordi più belli!
Immagine: Parrocchia San Francesco, Carrara (MS)
Pubblicato il 29 giugno 2011 - Commenti (0)