Giovani, Europa, il mondo

Gli studenti italiani fruitori di un Erasmus sono stati poco più di 21.000, quelli spagnoli diecimila in più. Uno studente universitario su 100 fa questa esperienza.

23/12/2011

………Un paese che vuole stare al passo con i tempi dovrebbe porsi traguardi ambiziosi, per quanto riguarda la formazione, da raggiungere in un ragionevole lasso di tempo (in ipotesi, tra i dieci e i venti anni).
Questo obbiettivi si potrebbero così riassumere:
- Che sia normale che il conseguimento della laurea di primo livello entro i 23 anni;
- Che sia normale che a questa età si sia trascorso un anno di studio (o di studio/lavoro) all’estero;
- Che sia normale che a questa età si abbia una buona padronanza di due lingue;
- Che sia stata acquisita una competenza informatica al passo con i tempi; 
- Che sia sperimentata la capacità di vivere autonomamente dalla famiglia.
 
…………Obbiettivi, questi, che oggi appaiono fantascientifici ma che rimpiangeremo, tra vent’anni, se per ignavia collettiva non li avremo perseguiti. Per la verità questi sono traguardi già oggi normalmente raggiunti da un numero crescente di ragazze e ragazzi del mondo più sviluppato. Per ciascuno di questi obbiettivi il ritardo dei giovani italiani è notevole ed è una causa non secondaria del ristagno dell’ultimo ventennio…………

Leggi articolo pubblicato su Neodemos: 
Massimo Livi Bacci, Luciano Segreto, Più apertura internazionale per gli studenti italiani (in attesa di un Erasmus universale) 

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