17/10/2013
In Italia i tassi di separazione e divorzio negli ultimi anni sono cresciuti rapidamente e in modo consistente, anche se nel confronto con gli altri paesi europei il fenomeno dell’instabilità coniugale assume ancora oggi nel nostro paese dimensioni relativamente contenute.
Cosa possiamo aspettarci per i prossimi anni? Possiamo ipotizzare che la propensione delle coppie italiane a mettere fine al loro matrimonio tenderà a stabilizzarsi ai livelli attuali, oppure il fenomeno continuerà a crescere fino a raggiungere i livelli di diffusione che caratterizzano realtà di altri paesi, come ad esempio quelli dell’Europa centro orientale e settentrionale?
Fra i diversi fattori che possono incidere sui livelli di stabilità e instabilità coniugale va considerata la storia familiare degli sposi, perché le probabilità che la propria storia matrimoniale finisca con una separazione o undivorzio sono legate alla storia della propria famiglia di origine (Arosio 2008 e Todesco 2009): i matrimoni in cui uno dei coniugi è figlio di genitori separati o divorziati possono più spesso essere interrotti per volontà degli sposi: si tratta del fenomeno della “trasmissione intergenerazionale del divorzio”. La propensione all’instabilità coniugale sarebbe ancora più alta quando entrambi i partner sono figli di genitori separati o divorziati e nei casi in cui la fine del matrimonio è avvenuta quando i figli erano ancora molto giovani.
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laura Arosio, Neodemos