10/06/2024
Il convegno "La famiglia abita la casa, la città, il Creato" è stato uno degli eventi tecnici che ha animato, dal 15 al 30 maggio, la mostra WE, HOME ospitata presso la Fondazione Ambrosianeum di Milano.
Vi proponiamo qui la riflessione di apertura del convegno proposta da don Simone Bruno, direttore editoriale San Paolo.
“Ciascuno/a di noi conserva ricordi nitidi legati alla propria casa e alla propria città. I luoghi in cui siamo cresciuti restano impressi nella nostra memoria e, spesso, sono connotati da affetti ed emozioni intensi di qualsiasi tipo (immaginiamo tutti i pasti con la nostra famiglia, i compleanni festeggiati nella sala da pranzo, oppure lo svolgimento dei compiti nella cameretta le cui pareti erano tappezzate di poster dei nostri idoli, o quando assaporavamo la gioia di camminare scalzi, i primi giochi e gli spazi, etc.). Lo stesso può dirsi in merito agli angoli delle città in cui siamo vissuti (o in cui viviamo ancora oggi) e a cui siamo particolarmente affezionati (dai parchi ai monumenti, alle zone dei negozi, alle strade trafficate, alle panchine o ai muretti dove ci incontravamo con i nostri amici, le strade che percorrevamo in bici o con i motorini, l’oratorio della parrocchia, etc.), su molti dei quali abbiamo lasciato le nostre gioie e le nostre sofferenze. Non da ultimo, lo spazio oltre la casa e le strutture cittadine: la natura, il creato attorno a noi, con le sue bellezze incontaminate e a volte da noi trascurate (penso al mare o alla montagna, ai prati, ai ruscelli e ai fiumi, alle gite in famiglia, allo sport e alla pesca, etc.).
Come vedete, attingendo con curiosità e stupore al bagaglio delle nostre memorie, ci rendiamo conto che famiglia, casa, città e creato sono strettamente intrecciate e richiamano con limpidezza la nostra identità, i nostri legami più stretti e profondi e, perché no, gli stili di vita che i nostri familiari ci hanno trasmesso. Questo intreccio è profondamente spirituale, radicato nel nostro essere persone credenti e non. Ci mette in collegamento diretto con Dio.
E oggi ci interroga: come viviamo nelle nostre case, nelle nostre città e negli spazi naturali che, biblicamente, ci sono affidati? Che legami e che cura garantiamo? Che rispetto abbiamo dei luoghi? Che esempio e testimonianza possiamo garantire ai figli/alle figlie?
Papa Francesco, sia nella Enciclica Laudato sì sia in alcune catechesi delle udienze generali del mercoledì ha ribadito con forza: Chi non sa contemplare la natura e il creato, non sa contemplare le persone nella propria ricchezza […] Chi sa contemplare, più facilmente si metterà all’opera per cambiare ciò che produce degrado e danni alla salute. Si impegnerà a educare e promuovere nuove abitudini di produzione e consumo, a contribuire ad un nuovo modello di crescita economica che garantisca il rispetto per la casa comune, il rispetto per le persone. Il contemplativo in azione tende a diventare custode dell’ambiente, cercando di coniugare saperi di culture millenarie con le nuove conoscenze tecniche, affinché il nostro stile di vita sia sostenibile.
E io aggiungo: profondamente familiare e spirituale.
Che atteggiamento possiamo assumere oggi verso la casa, la città e il creato? Contemplativo? Oppure indifferente? Come essere animati dalla cura e dall’attenzione pastorale? Questa mostra offre ottimi spunti. Godiamocela tutta e lasciamoci interrogare…”
***
Potrete anche approfondire con alcuni libri ad hoc:
L’alfabeto verde di Papa Francesco e Custodi del creato di Franca Giansoldati
Questione di futuro. Guida per famiglie eco-logiche di Linda Maggiori
Dipende da noi di Adriano Sella
Guida galattica per nonne e nonni del terzo millennio. Come affrontare le sfide del futuro insieme ai nipoti di Mattia Mascher