19/12/2022
Il Cisf Family Report2022, Famiglia & Digitale. Costi e opportunità
risponde a una sfida ambiziosa,
ovvero: definire con chiarezza
gli esiti più maturi della pandemia
nei complessi equilibri delle famiglie
italiane.
A partire da un campione
nazionale rappresentativo
delle famiglie con figli conviventi,
sono stati indagati innanzitutto i
costi della pandemia, da un punto
di vista relazionale, economico e
digitale.
Le famiglie coinvolte
dall’indagine Cisf mostrano una
composizione eterogenea, che
comprende in prevalenza coppie
conviventi (65,5%) e coniugate
(54,8%), con un solo figlio (54,8%)
o due figli (40,8%).
A due anni dalla pandemia, le
trasformazioni, le rotture e le continuità
che hanno contrassegnato
vasti ambiti della vita, risultano essere
una chiave di lettura centrale
per comprendere anche le relazioni
familiari.
Rispetto alla qualità
delle relazioni familiari è stato rilevato
come, già prima dell’evento
pandemico, le famiglie coinvolte
nell’indagine godevano di buone
relazioni familiari sorrette da fiducia,
sostegno e aiuto reciproco in
caso di bisogno.
Se le famiglie godevano
di significative risorse relazionali
prima dell’evento pandemico,
gli sconvolgimenti legati alla pandemia come
hanno modificato
il contesto familiare? E come le
famiglie sono riuscite ad affrontare
le crisi e l’instabilità?
Gli effetti della pandemia
sul nucleo familiare
La ricerca condotta dal Cisf
offre un chiaro scenario degli effetti
relazionali della pandemia all’interno
del nucleo familiare, mostrandole
ambivalenze che l’emergenza
ha portato con sé.
Da un lato,
p
er due famiglie su dieci i rapporti
familiari non hanno subìto significative
variazioni o hanno incontrato
un peggioramento delle
relazioni dato da un aumento di
tensioni e discussioni all’interno
della casa, dalla diminuzione della
privacy e dal raffreddamento dei
rapporti.
Dall’altro,
per sei famiglie
su dieci i rapporti familiari sono
migliorati, ovvero, si sono intensificate
le attività svolte insieme
ai propri familiari,
è aumentato
il dialogo, il confronto reciproco,
il coinvolgimento affettivo e si
sono distribuite più equamente le
faccende domestiche.
Il rapporto ha, quindi, riscontrato
una significativa forza dei legami
familiari nel corso del periodo
pandemico, ma è riuscito a
identificare anche
i fattori protettivi
e di resilienza delle famiglie
che hanno consentito di volgere al
meglio gli equilibri domestici.
Tra
questi emergono:
la dimensione
di coppia e le classi generazionali.
La stabilità del legame di coppia
familiare ha sostenuto le famiglie
maggiormente resilienti;
sono le
coppie conviventi e coniugate
quelle che meglio di altre hanno
retto il peso dell’incertezza e le difficoltà
legate alla pandemia.
Allo
stesso modo,
le famiglie più giovani
(per età dei rispondenti e per fase
del ciclo di vita familiare), hanno
risposto meglio all’emergenza
rigenerando i legami familiari, forse
perché
più attrezzate, nel corso
dell’evento pandemico, all’uso
delle tecnologie digitali per sostenere
e supportare la vita in famiglia
e le relazioni extra-familiari.
Da un punto di vista più analitico,
il rapporto ha indagato
le riserve
di capitale sociale familiare nella
sua duplice dimensione esclusiva e inclusiva.
Da un lato, la dimensione esclusiva,
si è riferita alla qualità delle
relazioni interne al nucleo
familiare; dall’altro, la dimensione
inclusiva, ha fatto riferimento alle
relazioni extra-familiari, di amicizia,
vicinato e comunitarie.
Tenendo
conto di entrambe le dimensioni,
i rispondenti hanno mostrato
elevati livelli di capitale sociale nel
40,3% dei casi, seguiti da livelli medi
(10,4%) e bassi (5,3%).
La rilevazione ha, quindi, mostrato
come la qualità delle relazioni
intra ed extra-familiari sono tra
loro strettamente legate,
le famiglie
con più alte disponibilità di capitale
sociale inclusivo e buone relazioni
interne al nucleo familiare
erano anche quelle con una maggiore
disponibilità di reti e relazioni
amicali e comunitarie.
Nel periodo
pandemico tale interrelazione
è apparsa ancor più evidente,
era la casa e la dimensione propriamente
familiare, infatti, il luogo
nel quale tutte le relazioni e le attività
(lavorative, scolastiche, amicali,
sociali, ecc.) hanno trovato
espressione, grazie all’uso degli
strumenti digitali.
Il ruolo delle famiglie
contro crisi e instabilità
I rispondenti hanno, quindi,
potuto contare su significative relazioni
di supporto e sostegno sia interne
che esterne alla famiglia.
Le
alte disponibilità di capitale sociale
hanno consentito alle famiglie di
ricevere con maggiore facilità aiuti
economici, materiali o organizzativi,
sia da realtà informali, come le
reti amicali e di vicinato, sia da realtà più
formali, come le
associazioni
di volontariato e le
realtà religiose.
In questo senso, il capitale sociale nella
sua multidimensionalità
è stato uno dei principali elementi
di protezione a fronte delle incertezze e delle difficoltà che hanno segnato
il periodo pandemico.
Infine, è emersa un’interessante evidenza dalla correlazione tra disponibilità
di capitale sociale familiare
e approccio alle tecnologie digitali,
ovvero,
elevate dotazioni di
capitale sociale sono state associate
a un approccio più positivo all’uso
delle tecnologie digitali per stringere
legami e sostenere le relazioni.
Attraverso il prisma del capitale
sociale è stato possibile affermare
che i beni relazionali interni
ed esterni al nucleo familiare hanno
giocato un ruolo rilevante nel
fronteggiare le difficoltà e hanno
consentito alle famiglie di attrezzarsi,
anche attraverso l’uso degli
strumenti digitali, per sostenere il
benessere familiare.
In definitiva,
dalla ricerca
emerge un quadro delle famiglie
con figli che valorizza e riconosce
il portato generativo del familiare,
per il benessere dei suoi componenti
e della società.
Le famiglie si
sono dimostrate infatti attori sociali
centrali per sostenere la crisi, fornendo
risposte ai problemi individuali
e sociali, proprio attraverso
le qualità delle loro relazioni.
La stabilità di coppia, la disponibilità
di buone relazioni interne
ed esterne al nucleo familiare e, infine,
l’utilizzo degli strumenti digitali
per supportare le relazioni interpersonali
si sono dimostrati
indicatori di
resilienza e potenti strumenti
di risposta all’emergenza.
In un periodo storico ancora
contrassegnato da forti incertezze
e instabilità, vale la pena fare tesoro di
queste evidenze per sostenere
e promuovere le famiglie, poiché,
in ultima analisi, possiamo sostenere che le relazioni,
soprattutto quelle generative di beni non solo individuali,
ma anche sociali, richiedono
cura e impegno.
Le famiglie in tempo
di pandemia si sono fatte portatrici
di un importante patrimonio
di risposte relazionali, il Cisf Family
Report 2022 ci interroga ora su
come valorizzare, per il presente e
il futuro, questo patrimonio sommerso
e spesso invisibile.