30/05/2025
La mostra fotografica del Centro Internazionale Studi Famiglia arriva a Roma in occasione del Giubileo delle famiglie e del Family Networks for the Future of the Church, che si terrà domani all’Università Lumsa.
Per l’occasione è stata lanciata la versione online in lingua inglese: www.we-home.it
«Desideriamo raccontare la bellezza che si ritrova nelle relazioni e nei gesti della cura colti nella dimensione intima e autentica delle famiglie», spiega il direttore del Cisf, Francesco Belletti.
A pochi giorni dalla pubblicazione degli ultimi dati Istat che fotografano lo stato di salute demografico dell’Italia e raccontano il calo di nascite, la diminuzione della popolazione e la crescente quota di anziani, il direttore del Centro Internazionale Studi Famiglia, Francesco Belletti, in un intervento su Famiglia Cristiana, ha comunque voluto proporre un accento ottimistico: «Anche quest’anno, “nonostante tutto”, oltre 370.000 giovani donne e giovani coppie hanno avuto il coraggio di osare la speranza, accogliendo un figlio. Chi resiste e scommette ancora sulla bellezza del diventare genitori merita di essere ricordato».
Ed è su questa “bellezza” che ruota il significato della mostra fotografica We, Home, in arrivo domani a Roma, all’Università Lumsa, dove resterà fino all’11 giugno. Il contesto è il Giubileo delle famiglie, bambini, nonni, anziani, e l’occasione è il seminario internazionale Family Networks for the Future of the Church, organizzato dal Forum delle Associazioni Familiari e dalla Federation of Catholic Family Associations in Europe.
Oltre che in esposizione nella loro versione “fisica”, tutti i pannelli sono da ora disponibili sul web con la traduzione in inglese, in maniera tale da intercettare anche il pubblico internazionale. «We, Home nasce per esplorare le relazioni, gli affetti, i luoghi della cura in famiglia – spiega il direttore del CISF Belletti –. Il tema centrale? Le “parole chiave” che accomunano tutte le famiglie, come mangiare, riposare, ritrovarsi, accogliere. Ne sono state selezionate dieci e rappresentano il percorso della mostra».
L’idea alla base di We, Home, che in Italia è già stata esposta in oltre venti location, è una panoramica di interni familiari in cui le famiglie sono colte nel loro protagonismo.
In questa dimensione intima e autentica, i gesti della cura e della relazione affettiva sono al centro dei momenti che si trascorrono in casa con i propri cari. Sono state selezionate dieci famiglie da diverse città d’Italia, abitanti in dimore diverse (appartamenti, villette, cascine, case di campagna…).
Sono famiglie molto differenti tra loro: giovani che stanno costruendo il loro futuro, ma anche anziani accuditi dai figli; famiglie numerose e accoglienti ma anche famiglie piccole e appena formate; famiglie intergenerazionali e famiglie monogenitoriali; famiglie italiane e famiglie miste o straniere.
Per “entrare” nelle case di queste famiglie, scoprendo – grazie a contenuti transmediali – che «le parole della relazione ci accomunano tutti» basta collegarsi all’url: www.we-home.it
Dal prossimo mese di settembre We, Home sarà disponibile allo stesso indirizzo anche in italiano.