03/09/2024
E' stata grandemente partecipata, al Meeting di Rimini, la tavola rotonda “Il grande tradimento”, dedicata alla sfida educativa generazionale che ha messo a confronto Francesco Belletti, direttore CISF; Maria Teresa Bellucci, viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali; Silvio Cattarina, presidente Cooperativa sociale L’Imprevisto; Elio Cesari, presidente CNOS (Centro Nazionale Opere Salesiane) e Dario Odifreddi, presidente Consorzio Scuole Lavoro.
Dopo aver offerto una rapida carrellata di numeri che mostrano i diversi volti del disagio, delle fatiche e delle ferite nell’essere ragazzi oggi, Francesco Belletti ha offerto nella sua relazione alcuni spunti di riflessione dedicati al tema dell’educare (“l’educazione del bambino è il primo banco di prova della sussidiarietà tra famiglia e società, intesa come un giusto equilibrio tra la centralità delle relazioni primarie di cura che si sperimentano in famiglia e il doveroso sostegno che la società deve attribuire ai nuovi nati: perché ogni nuovo nato, oltre che una libera scelta d’amore dei genitori, è anche un bene dell’intera società”) e alla relazione tra famiglia e società. “Dal punto di vista della famiglia”, scrive Belletti nel suo intervento, “i ragazzi di oggi sono immersi in una cultura delle relazioni familiari che privilegia prima di tutto autonomia e individualismo: Pierpaolo Donati la chiama “società post-familiare”, e la descrive come una cultura delle relazioni deboli, in cui gli altri sono interferenze alla mia libertà, limiti alla mia autorealizzazione, e così, anche in famiglia, le relazioni non sono la promessa di cura reciproca ma sono al massimo una compresenza debole”.
E la società? “La società, dal canto proprio, mette sui giovani pesi spesso insostenibili. Da un lato propone modelli performativi e di successo, spesso spersonalizzati e digitalizzati (non quanti amici ho, ma quanti like ricevo con i miei post o con i miei video…); dall’altro, scarica sulle nuove generazioni ansia, angoscia e incertezza sul futuro, che peraltro sono “ragionevolmente confermati” dalla situazione mondiale, dove guerre ed emergenza climatica dominano la scena raccontando di un futuro impossibile”.
Di cosa hanno bisogno, allora, oggi, i nostri ragazzi, per non sentirsi traditi? “Certamente ci vorrebbero politiche più mirate”, ha concluso Belletti, “una maggiore attenzione a scuola e lavoro, una diversa gestione dei tempi e degli spazi delle città, una più semplice transizione abitativa fuori delle case dei propri genitori, che rimangono per ora i soli “rifugi sicuri in un mondo senza cuore”. Ma sicuramente ai nostri ragazzi servono speranza, fiducia e spazi di responsabilità e protagonismo: e soprattutto servono legami di senso, adulti e contesti in cui e da cui sentirsi accolti, ascoltati e non giudicati: in una parola, “guardàti”.
Il testo integrale dell’intervento del direttore CISF è scaricabile in pdf nel link su questa pagina.
Sui temi affrontati è uscito un approfondimento a firma di Belletti su Il Sussidiario, e l'evento è integralmente disponibile sulla pagina YouTube del Meeting.