L’immigrazione non comunitaria in Italia

Neodemos: Dal 2007 al 2012 sono invece notevolmente cresciuti i permessi per famiglia (da 86.468 a 116.891), diventando la modalità prevalente di accesso al territorio Italia

12/03/2014

....Nonostante le novità degli ultimi anni, l’immigrazione di cittadini non comunitari continua a essere di grande rilievo, specie in alcune realtà italiane. Al 1° gennaio 2013 i cittadini non comunitari erano più di 3 milioni e settecentomila, poco meno dei tre quarti del totale degli stranieri registrati in Italia.
Si tratta di una presenza composita per caratteristiche e progetti migratori.Should I stay or should I go? recitava una canzone degli anni Ottanta.
Così l’immigrazione da Paesi non comunitari sembra sospesa tra una componente ormai stabile sul territorio e un’altra, invece, ancora instabile e, in alcuni casi, stagionale.
Questo tipo di situazione appare destinato a essere rafforzato dall’attuale indirizzo politico seguito sulle migrazioni di cittadini non comunitari......

....L’immigrazione non comunitaria non deve essere considerata più instabile di quella comunitaria. L’Istat ha diffuso il dato sui soggiornanti di lungo periodo. Ormai oltre la metà dei cittadini non comunitari regolarmente presenti in Italia (circa 2 milioni, il 54% del totale della popolazione non comunitaria regolarmente soggiornante) ha un permesso a tempo indeterminato........




....Durante il 2012 sono stati rilasciati quasi 264 mila nuovi permessi, il 27% in meno rispetto all’anno precedente in cui si registravano 361.690 nuovi ingressi.
La diminuzione ha interessato più gli uomini (-33%) delle donne (-19,5%), per le quali invece tra il 2010 e il 2011 si era registrato un calo più rilevante.
Il rapporto tra i sessi nei nuovi flussi risulta più equilibrato nell’ultimo anno: le donne passano a rappresentare, dal 44,1% del 2011, il 48,7% degli ingressi nel 2012.


.....Sono ancora i nuovi permessi per lavoro a ridursi in maniera più evidente: il 43,1% in meno rispetto al 2011.
Quelli per famiglia sono scesi invece del 17% e quelli per altri motivi del 21%.

All’interno di quest’ultima categoria sono diminuiti soprattutto i permessi per motivi umanitari e asilo per i quali durante il 2011 si era registrato un picco “storico”; i permessi per studio sono invece rimasti sostanzialmente stabili......

.......Se osservati in un periodo più lungo di cinque anni i cambiamenti riguardanti i flussi migratori in ingresso sono ancora più evidenti.
Nel 2007 gli arrivi per lavoro erano nettamente prevalenti e molto più consistenti in valore assoluto: 150.098 rispetto ai 70.892 di oggi.
Dal 2007 al 2012 sono invece notevolmente cresciuti i permessi per famiglia (da 86.468 a 116.891), diventando la modalità prevalente di accesso al territorio Italia; anche i permessi per studio e per asilo e motivi umanitari sono cresciuti tra il 2007 e il 2012.........


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