12/03/2014
....Nonostante le novità degli ultimi anni,
l’immigrazione di cittadini non comunitari continua a essere di grande
rilievo, specie in alcune realtà italiane. Al 1° gennaio 2013 i cittadini
non comunitari erano più di 3 milioni e settecentomila, poco meno dei
tre quarti del totale degli stranieri registrati in Italia.
Si tratta di
una presenza composita per caratteristiche e progetti migratori. “Should I stay or should I go?”
recitava una canzone degli anni Ottanta.
Così l’immigrazione da Paesi
non comunitari sembra sospesa tra una componente ormai stabile sul
territorio e un’altra, invece, ancora instabile e, in alcuni casi,
stagionale.
Questo tipo di situazione appare destinato a essere
rafforzato dall’attuale indirizzo politico seguito sulle migrazioni di
cittadini non comunitari......
....L’immigrazione non comunitaria non deve essere
considerata più instabile di quella comunitaria. L’Istat ha diffuso il
dato sui soggiornanti di lungo periodo. Ormai oltre la metà dei
cittadini non comunitari regolarmente presenti in Italia (circa 2
milioni, il 54% del totale della popolazione non comunitaria regolarmente soggiornante) ha un permesso a tempo indeterminato........
....Durante il 2012 sono stati rilasciati quasi 264
mila nuovi permessi, il 27% in meno rispetto all’anno precedente in cui
si registravano 361.690 nuovi ingressi.
La diminuzione ha interessato
più gli uomini (-33%) delle donne (-19,5%), per le quali invece tra il
2010 e il 2011 si era registrato un calo più rilevante.
Il rapporto tra i
sessi nei nuovi flussi risulta più equilibrato nell’ultimo anno: le
donne passano a rappresentare, dal 44,1% del 2011, il 48,7% degli
ingressi nel 2012.
.....Sono ancora i nuovi permessi per lavoro a ridursi in maniera più evidente: il 43,1% in meno rispetto al 2011.
Quelli per famiglia
sono scesi invece del 17% e quelli per altri motivi del 21%.
All’interno di quest’ultima categoria sono diminuiti soprattutto i
permessi per motivi umanitari e asilo per i quali durante il 2011 si era
registrato un picco “storico”; i permessi per studio sono invece
rimasti sostanzialmente stabili......
.......Se osservati in un periodo più
lungo di cinque anni i cambiamenti riguardanti i flussi migratori in
ingresso sono ancora più evidenti.
Nel 2007 gli arrivi per lavoro erano
nettamente prevalenti e molto più consistenti in valore assoluto:
150.098 rispetto ai 70.892 di oggi.
Dal 2007 al 2012 sono invece
notevolmente cresciuti i permessi per famiglia
(da 86.468 a 116.891), diventando la modalità prevalente di accesso al
territorio Italia; anche i permessi per studio e per asilo e motivi
umanitari sono cresciuti tra il 2007 e il 2012.........
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