La famiglia al centro

Servono azioni concrete, ma anche un serio confronto con la realtà. Il Cisf presente alla settimana sociale di Torino:

18/09/2013

Speranza e futuro: per uscire allo scoperto, nell’Italia di oggi, con un simile binomio, ci vuole un notevole coraggio. Se poi è la famiglia il soggetto che viene individuato come snodo fondamentale perché la nostra disastrata società ritrovi lo slancio per risollevarsi dalla crisi drammatica che sta vivendo, e ripartire a costruire un futuro migliore, il coraggio sembrerebbe rasentare l’azzardo, o addirittura la follia.

Eppure, è ciò che hanno fatto gli organizzatori e gli oltre mille partecipanti alla 47ª Settimana sociale dei cattolici italiani, svoltasi a Torino dal 12 al 15 settembre, fin dal titolo, che recitava “La famiglia: speranza e futuro della società italiana”.

Si è partiti dall’analisi impietosa delle conseguenze sociali e demografiche che sono derivate dall’aver lasciato la famiglia sostanzialmente abbandonata a se stessa, senza che la politica si facesse carico in modo continuativo, promozionale, organico dei riconoscimenti e dei sostegni che la stessa Costituzione italiana prevedeva (e prevede tuttora).
Non ci è fermati però alla sterile  denuncia o alla rabbiosa protesta: sono invece scaturite riflessioni, proposte, appelli comunque rivolti al futuro.
“Grado zero di nostalgia”, ha affermato il professor Luca Diotallevi nelle conclusioni dei lavori; massimo impegno, piuttosto, per un’azione collettiva che non potrà non avere anche un “inequivocabile profilo politico”.

La sfida è grande: si tratta di dare un profilo “politico” all’azione dei cattolici nella società, nella vita quotidiana di città, comunità, parrocchie, per consentire alla famiglia di essere se stessa, cioè il vero motore della ripresa e non la crocerossina che cerca di tamponare  i disastri della crisi.

Per affrontare questa sfida il CISF (Centro Internazionale Studi Famiglia) ritiene indispensabile che la necessaria concretizzazione delle proposte emerse dalla Settimana sociale di Torino sia affiancata da un’attenta opera di “discernimento”, di attenta elaborazione e di capillare diffusione di una cultura della famiglia,  capace di leggere senza pregiudizi il dato di realtà e il mutare delle forme e dei contesti sociali, ma nello stesso tempo fondata su una visione antropologica rispettosa dell’uomo e della sua irriducibile tensione relazionale, fortemente insidiate dall’individualismo esasperato oggi dominante, il cui esito ultimo è la perdita del soggetto stesso, che si vorrebbe talmente “libero”, slegato cioè da ogni limite e da ogni vincolo, che alla fine, invece, rimane tragicamente solo.

È questo il senso dei Rapporti biennali che dal lontano 1989 il CISF predispone, con il prezioso  e ininterrotto coordinamento di Pierpaolo Donati, che con grande anticipo hanno indagato i più importanti fenomeni che via via hanno caratterizzato l’evoluzione della famiglia in Italia: così hanno segnalato il rischio della "famiglia “autopoietica” (1989), cioè che si fa norma  a se stessa e sempre meno si concepisce altro da un affare privato, con la conseguenza di non saper più vedere il suo ruolo sociale; la (mancata) equità tra le generazioni (1991), che ha portato alle attuali drammatiche condizioni di incertezza e precarietà dei nostri giovani, ripetutamente denunciate nel corso dei lavori di Torino; il riconoscimento, purtroppo sempre più flebile, del “valore aggiunto” (2007) che la famiglia solida e basata su un patto tendenzialmente duraturo offre alla società, in quanto prima e indispensabile creatrice del “capitale sociale”, componente essenziale per la costruzione di una società più giusta, dinamica, aperta al futuro.
Non è senza significato, poi, che il Rapporto Cisf 2009 abbia messo a tema ”il costo dei figli”, variabile strettamente connessa al crollo della natalità, e che l’ultimo Rapporto Cisf, nel 2011, abbia incentrato la propria attenzione sulla “relazione di coppia”, prima e decisiva risorsa relazionale per la tenuta e la coesione della famiglia e per la sua capacità di essere risorsa solidaristica.

Nei prossimi mesi il CISF pubblicherà il Rapporto 2013 (il tredicesimo della serie), che sarà dedicato al fenomeno dell’immigrazione e all’impatto che esso ha e sempre di più avrà sulle famiglie italiane, nella convinzione che, come ha affermato Luca Diotallevi concludendo i lavori di Torino, anche nei confronti della società interculturale «l’architettura della famiglia è una parte essenziale, ineliminabile, della architettura della civitas, e, più precisamente, di una civitas in grado di interpretare al meglio le opportunità e le sfide di una società globale».

Francesco Belletti e Pietro Boffi – Cisf
(partecipanti alla Settimana Sociale di Torino)

Francesco Belletti, Pietro Boffi
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