25/11/2025
Una riflessione del direttore CISF sul caso della famiglia nel bosco, dalle pagine di Famiglia Cristiana: “Quando è in gioco la tutela dei bambini, tra famiglia e intervento dei servizi sociali e giudiziari, ciclicamente nel nostro Paese si innescano feroci scontri ideologici tra posizioni contrapposte, che troppo spesso diventano dialoghi tra sordi, spesso strumentalizzati dallo scontro politico-partitico. Così non interessa tanto capire i valori in gioco e le ragioni dei vari attori, ma semplicemente urlare in modo aggressivo, sempre più forte, i propri argomenti contro quelli degli altri”, scrive Belletti.
“Qui sembra essere in gioco molto più “la forma della cura”, non la sua assenza, non un esplicito maltrattamento o abbandono; sembra quasi che il nostro sistema giudiziario non sia stato in grado di riconoscere una differente forma di esercizio della genitorialità”, prosegue il direttore CISF, “giocata sul rapporto con la natura, su un progetto di vita alternativo, sull’abbandono di alcune risorse e dotazioni che per la stragrande maggioranza degli italiani devono far parte del pacchetto minimo di diritti di cittadinanza, ma che per questa famiglia non erano indispensabili: le utenze di luce e gas, l’acqua corrente, l’adesione a protocolli sociali consolidati (inclusa la tutela della salute tramite le vaccinazioni, per dirla tutta). Siamo in una “zona grigia”, dove la responsabilità genitoriale è indiscutibilmente presente, ma viene esercitata in modi che a molti sembrano discutibili (talmente discutibili fino al punto di cancellarla)”.
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