Oscar Luigi Scalfaro: genitori e figli adolescenti

Come Ministro degli Interni è intervenuto al Convegno CISF "La famiglia di fronte alla droga", giugno 1984. Un messaggio attuale...

30/01/2012

…… Loro non si meraviglieranno, se io traggo ragioni di meditazione da qualche accenno evangelico che mi ha sempre colpito profondamente.
"Andavano i genitori a Gerusalemme e a un certo punto si accorsero che il figliolo Gesù dodicenne non era con loro”.
Non se ne accorsero subito.
Erano due genitori di lusso: la Signora incantevole era trasparente in ogni modo, unica creatura al mondo.
Lo sposo anche se non era padre ma sposo sul biglietto da visita aveva scritto “Vir Iustus”. Credo che non ci sia stato mai più un altro biglietto da visita così ed era scritto in modo per cui era inutile fare quel trattino sopra che noi mettiamo su tutti i titoli, affinché il destinatario dia un occhio benevolo a quello che la freccia cerca di indicare.
Non se ne accorsero subito neppure loro. Ma c’è un momento che mi emoziona, perché quando se ne accorsero lo cercarono immediatamente e avendolo cercato da tutti i parenti e non avendolo trovato – attenzione signori – tornarono indietro. Rifecero la strada come  molti genitori devono fare in umiltà, per constatare che cosa c'è stato di mancanza, di assenza, di lacuna. 
Tornarono indietro. Trovatolo nacque un colloquio del quale il notaio dell'epoca scrisse: “ Tuo padre ed io angosciati ti cercavamo”.   “Perché mi cercavate?”. Mi piace molto leggere questa battuta perché mi pare interpreti con vivacità il tono dell'adolescente che ha un pizzico di provocazione.
Quando noi tornavamo da scuola impiegando  più tempo del necessario e la mamma preoccupata diceva: “ma dove sei stato?”
“Perché ti preoccupi?” che era quello che faceva scattare in genere uno scapaccione con indulgenza annessa. E’ molto bello vero? con quella aggiunta formidabile:  “non sapevate che devo pensare alle cose del Padre mio?” , ma il notaio scrisse: ”Ed essi non capirono”.
Questo mi ha sempre fatto venire un certo desiderio di un po’ di protesta dicendo: ma caro Signore Ti sei scelto una mamma così e poi l’hai messa  in   condizione di non capire. Com’é come questo fatto? mi sembrava di fare una rivendicazione sindacale . ..
Poi il balzo che esiste tra la creatura più alta e il creatore, balzo irraggiungibile. Essi non capirono. Non c’é scritto che il padre putativo non capì, ma la madre capì qualcosa.
Non capirono: non c'è pietà su questo verbo, su questa negazione. Non capirono.
Ma vi è un segreto risolutivo che mi emoziona, perché l'evangelista prosegue: “E poi scesero insieme”.
Nell'incapacità del risorgere del dialogo di comprensibilità in questa fatica di genitori che non arrivano, surroga questo fatto di amore della famiglia che si ricompone, poiché di amore c'è bisogno come unica strada di salvezza, di riempimento di vuoti.

Assolvano il Ministro degli Interni se per salvare se stesso si aggancia al Vangelo, ma mi sembra che abbia qualcosa da dire anche al Ministro dell'Interno questo Vangelo, senza contare poi che Domine Iddio è veramente il Ministro dell'Interno … è vero ?  quindi non è che io voglia cercare colleganze, però non c'è dubbio che sia così. 
Ci troviamo talvolta di fronte alla famiglia che quando si accorge di un figlio che si sta drogando, spesso se ne vergogna.  Gli uomini della mia generazione bambini ricorderanno la piaga della tubercolosi e ricorderanno che nelle famiglie di povera gente o di gente semplice si curavano in fondo con più semplicità che non nelle famiglie in cui si temeva per la propria reputazione.

Brano tratto dal discorso di OSCAR LUIGI SCALFARO Ministro degli Interni al Congresso Internazionale “La famiglia di fronte alla droga”  organizzato dal CISF, Milano nel 1984

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