UNO SGUARDO ALLA FAMIGLIA/I risparmi degli anziani

La loro quota è superiore a quella del resto degli italiani; spesso è finalizzata ad aiutare figli e nipoti

01/10/2025

A fine luglio è stata presentata La Silver age e il risparmio: welfare familiare, protezione e nuovi orizzonti, indagine sul risparmio degli italiani promossa da Intesa Sanpaolo e dal Centro Einaudi. I dati sono molto interessanti per il contesto italiano. Il risparmio delle famiglie costituisce da decenni, molto più che in altre nazioni, un elemento di stabilità economica per il sistema Paese: «Nel 2025 il peso dei risparmiatori sul totale degli intervistati continua a risalire: sono il 58% del campione. Si tratta del valore più elevato degli ultimi vent'anni, in aumento rispetto sia al 2023 (52%) che al 2024 (56%)».
Ovviamente la propensione al risparmio dipende direttamente dal livello di reddito,e per le famiglie con redditi bassi risulta più difficile riuscire ad accantonare qualcosa per il futuro. Ma rimane molto rilevante la quota di famiglie che, pur potendo spendere di più oggi, preferisce accantonare per il futuro una buona parte del proprio reddito disponibile. Nel 36% dei casi si tratta di un prevedibile "risparmio precauzionale", un margine di sicurezza contro l'incertezza della vita. Ma questa percentuale è in calo, mentre aumentano opzioni finalizzate di "risparmio intenzionale": per la pensione e la vecchiaia (29,0%), per la casa (17,8%), per i figli (11,7%).
Se poi si considera il comportamento delle generazioni più anziane (la cosiddetta Silver age, dai 61 anni in su), la capacità di risparmio si presenta ancora maggiore: quasi due anziani su tre «continuano ad accantonare una quota delle proprie entrate, con una propensione al risparmio analoga alle fasce di età precedenti (cioè tra il 10 e il 13%)». Non va, peraltro, dimenticato che anche tra gli anziani esiste una quota non marginale di soggetti e coppie con redditi bassi, che non riescono ad accantonare alcunché: se due terzi degli anziani riescono a risparmiare, il rimanente terzo non risparmia, in parte perché «sceglie di spendere tutto ciò che guadagna», in parte perché «non riesce proprio» a risparmiare.
Nel complesso si conferma, anche da questi dati, una complessiva maggiore sicurezza economica delle generazioni più anziane, rispetto ai più giovani, che segnala la perdurante difficoltà, nel nostro Paese, per chi si deve affacciare al proprio progetto di vita lavorativa, personale e familiare. Tuttavia il risparmio degli anziani è spesso dedicato a scopi solidaristici intergenerazionali, e in particolare a proteggere e sostenere i propri figli e nipoti. Infatti se pure «il risparmio precauzionale resta dominante [...] cresce significativamente con l'età il risparmio ereditario e, soprattutto, quello finalizzato ad aiutare i figli e i nipoti [...]. Il 70% ritiene che «bisogna lasciare almeno la casa ai figli»; la metà circa reputa che «l'eredità sia un dovere morale». Interessante notare che circa il 43% dichiari che «gli eredi debbano meritare l'eredità» e che solo meno del 20% sostenga che «prima dell'eredità bisogna godersi i frutti [del risparmio]». È un welfare familiare anziano intergenerazionale che comincia a non essere più scontato.

Francesco Belletti
Preferiti
Condividi questo articolo:
Delicious MySpace

I vostri commenti

Commenta

Per poter scrivere un'opinione è necessario effettuare il login

Se non sei registrato clicca qui

Pubblicita


Questo sito utilizza esclusivamente cookie tecnici o analytics anonimizzati, informativa cookie policy

Periodici San Paolo S.r.l. Sede legale: Piazza San Paolo, 14 - 12051 Alba (CN)
Cod. fisc./P.Iva e iscrizione al Registro Imprese di Cuneo n. 00980500045 Capitale sociale € 2.050.412,00 i.v.
Copyright © Periodici San Paolo S.r.l. - Tutti i diritti riservati