Esperienza della malattia e spiritualità

27/10/2021

Gianpaolo Donzelli (a cura di), Esperienza della malattia e spiritualità, La nave di Teseo-Fondazione Meyer, Milano 2021, p.148, € 17,00

 

La sofferenza della malattia e la prospettiva della morte sono porte strette che gli uomini, qualunque sia il loro sistema di valori o il loro credo, sono chiamati ad affrontare. Di questo argomento si occupano le tante e preziose voci (di medici, docenti, assistenti spirituali, esponenti di diverse fedi) contenute in questo volume curato da Gianpaolo Donzelli, ordinario di pediatria e presidente della Fondazione Meyer. Il filo rosso che lega questa lettura è la ricerca di senso che ogni uomo compie di fronte alla malattia e alla morte, e il sentimento di intollerabile ingiustizia che si prova, in particolare, se questo dolore riguarda un bambino.

All’Ospedale Meyer di Firenze esiste uno Spazio dello Spirito, un luogo fisico in cui raccogliersi ma anche un luogo simbolico in cui sentirsi fratelli e accompagnati nel cammino della sofferenza. E attorno a questa esperienza sono raccolte diverse testimonianze e racconti, tanto emozionanti quanto universali. Cosa significa, ad esempio, dare spazio allo spirito, e come accostarlo al tema della cura e al passaggio attraverso il dolore?

Viviamo oggi un tempo in cui il tema della salute, pur nella sua indubitabile importanza, è accostato a obiettivi irrealistici: eterna bellezza e giovinezza, anche quando il tempo dice il contrario. Da questa impostazione culturale, tipica dei paesi occidentali, nasce la fatica collettiva ad accettare l’idea della morte, a dare un senso alla vita anche attraverso la prospettiva della fine.

Uno dei padri dell’antropologia, Louis-Vincent Thomas, ha scritto che “il fallimento di un mondo ipertecnicizzato genera un bisogno immenso di spiritualità”. E a questo bisogno non sempre si trova risposta, nelle corsie d’ospedale. Eppure molte cose stanno cambiando: il mondo della salute sta acquisendo una sempre maggiore consapevolezza dell’importanza della dimensione spirituale dei malati e dei loro familiari, e le grandi religioni offrono il loro patrimonio di sguardi fortemente convergenti sul tema dell’accompagnare chi soffre. “Non perché, ma ‘per chi’. Più che cercare dei perché, vivere ogni giorno per”, ha detto Papa Francesco nel suo discorso alla comunità dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, nel 2016. Fare un pezzo di cammino insieme, accompagnando e prendendosi cura, è il proposito di ogni assistente spirituale ma anche di chi, nell’ambito del proprio percorso professionale e umano, incontra chi vive questa enorme prova.

In un intreccio di poesie, preghiere, parole ma anche immagini, questo libro rappresenta una preziosa polifonia di riflessioni sull’esistenza e su ciò che significa vivere, lasciandoci con la sensazione che la speranza è anche una scelta che permette di cambiare non il destino, ma il nostro sguardo sui misteri della vita.

(Benedetta Verrini)

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