24/03/2012
Mai come in questo periodo la politica e l'economia si sono occupati, almeno a parole, dei giovani.
Eppure mai come in questo periodo i giovani si sono trovati a fare i conti con una situazione difficilissima, al punto da farli dubitare di quello che proprio loro dovrebbero possedere più degli altri: la fiducia nel futuro.
Negli anni che hanno preceduto la crisi globale, tra il 2000 e il 2007, in Italia il tasso di occupazione giovanile - l'età di riferimento è quella compresa tra i 15 e i 29 anni - era aumentato soltanto di mezzo punto percentuale, meno che negli altri paesi europei.
La differenza rimaneva molto elevata: 39,6% il tasso di occupazione nel nostro paese contro il 53,5% nella media dell'Europa dei Quindici.
Con la crisi, il peggioramento delle condizioni dei giovani nel mercato del lavoro in Italia è stato forte e il tasso di occupazione è sceso di oltre 5 punti, ben più della media europea: si calcola che siano circa 2 milioni coloro che restano fuori sia dall'occupazione che dai processi di istruzione e formazione.
È arrivato il momento di una nuova politica. I curatori di questo volume analizzano le migliori pratiche europee per occupare i giovani, dando voce a protagonisti e referenti a tutto campo, nello sforzo di individuare un percorso che cambi davvero l'approccio, fin qui parcellizzato, a uno dei principali problemi del nostro tempo.
Fonte: Il Mulino