13/03/2014
l fascismo, storicamente, è morto nel 1945. Ma è morto definitivamente?
Si può sostenere che le nostre democrazie occidentali siano al riparo da
qualunque tentazione autoritaria? Come interpretare certe derive
contemporanee, le politiche securitarie, la demonizzazione dell’Altro,
la cancellazione dello spazio pubblico o, ancora, l’irruzione dei media
nella nostra vita privata e la colonizzazione o peggio la
cannibalizzazione che effettuano dei nostri desideri più autentici?
Certo,
i nostri regimi restano democratici, ma ciò che ha reso possibile il
fascismo è la sua ideologia dell’amalgama: una mescolanza di tradizione e
modernità. E non è forse quel che sta avvenendo oggi sotto i nostri
occhi? Come potremmo astenerci, di fronte a una simile minaccia, dal
rimettere in discussione l’attualità del fascismo?
Prendendo le
mosse dal pensiero critico di Adorno e Pasolini, l’autrice ripercorre la
stagione del fascismo e disvela le modalità manipolatorie attraverso
cui l’Italia intera, con poche eccezioni, subì la fascinazione di un
potere sommamente incoerente che, con una sorta di doppio legame che
coniugava la retorica più conservatrice e borghese con la propulsione,
la velocità e la bellicosità celebrate dal futurismo, riuscì a
ipnotizzare un popolo intero. Gli scenari odierni vedono all’opera
artifici diversi e però altrettanto pericolosi e disabilitanti, come
hanno evidenziato le due figure di Berlusconi e Sarkozy.
Un libro
appassionante, dalle forti valenze pedagogiche, che dovrebbero leggere
non solo i nostri giovani, che si affacciano alla maggiore età per
sviluppare le capacità di pensiero e riflessione senza le quali è fin
troppo facile scivolare in nuove voragini individuali e collettive, ma
anche i loro genitori.
Fonte: Erickson