Il bambino filosofo

Gopnik Alison, Come i bambini ci insegnano a dire la verità. amare e capire il senso della vita, Bollati Boringhieri, 2010, pp.298

25/10/2010

"E persino i lattanti sono consapevoli della necessità di seguire le regole, le quali tuttavia possono anche essere modificate. Grazie a questa capacità di amore e lealtà, di preoccuparsi del prossimo e seguire le regole, nasce la combinazione tipicamente umana di profondità morale e flessibilità."
Fonte: Bollati Boringhieri

Un libro interessantissimo per tutti coloro che vogliano capire qualcosa dei meccanismi della mente, sia che abbiano dei bambini, che si interessino alla loro psicologia, sia che invece vogliano riuscire a decifrare comportamenti adulti in modo più serio e non per "sentito dire".
Talvolta insomma approfondire certi argomenti serve molto a evitare superficialità nei giudizi e, se si è genitori, ad approcciare nel modo corretto dei comportamenti dei bambini che non riusciamo ad affrontare facilmente.  

 Nell'introduzione del libro viene indicato il percorso compiuto: i primi tre capitoli sono dedicati all'esplorazione del pensiero filosofico e alla ricerca psicologica che permette di capire i meccanismi dell'apprendimento e dell'immaginazione.

Se i bambini dedicano tanto tempo a "fare finta", inventando mondi paralleli, diversi dal reale, forse non danno anche indicazioni su quali alternative sono veramente possibili? Inoltre che cosa permette ai bambini l'agilità di cambiare costantemente la loro visione del mondo e delle possibilità che questo offre?

Due capitoli poi sono dedicati alla coscienza. Nell'adulto esiste una coscienza esterna, la consapevolezza insomma del mondo che ci circonda e che ha meccanismi molto diversi da quelli esistenti nei bambini: eppure i bambini sono molto più consci degli adulti di ciò che accade intorno a loro.

E poi nei grandi c'è una coscienza interna che costituisce l'identità personale, mentre nei piccoli questa coscienza interna è molto differente e non c'è idea di possedere un unico "sé" omogeneo.

Tutto ciò consente quell'elasticità e duttilità ormai spenta nell'adulto.

In successivi capitoli poi l'autrice mostra le conseguenze di quanto detto prima in altri ambiti (le problematiche dell'identità, dell'amore, della moralità...). Verrà esaminato il rapporto tra la propria vita da bambino e quella da adulto, come questa è strettamente relazionata con quella e quali conseguenze hanno avuto esperienze infantili sulle scelte successive.

Verrà poi confutata l'idea che il bambino sia un essere amorale, indicandone invece le doti di altruismo ed empatia.  L'autrice giungerà poi a una conclusione, dopo tante riflessioni e analisi: davvero i bambini rappresentano per il mondo adulto un'esperienza straordinaria, perché sanno mettersi a contatto con la verità, la bellezza e il più profondo senso del vivere. Certamente questa lettura serve a capire meglio il mondo infantile, ma serve ugualmente a capire meglio noi stessi e chi ci circonda, chi insomma bambino non è più.

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