13/03/2013
A differenza di qualsiasi altra specie vivente – tranne che per
alcuni aspetti comuni di allevamento e di cura – l’essere umano è
l’unico che attiva quella serie di comportamenti e modalità
“assistenziali” che prendono il nome di educazione. E a fortiori, è pure
l’unica specie che predispone di pensieri complessi e strutturati su
tale procedura per riflettere criticamente o progettare quando vien
facendo. Cioè, fa pedagogia. E l’ambiente familiare, con tutti i suoi
elementi: dal clima relazionale-affettivo, agli stili educativi, ai
rapporti intrafamiliari, alle caratteristiche personali dei genitori, ai
valori trasmessi, rappresenta un luogo imprescindibile e necessario per
lo svolgersi del processo educativo e si pone anche come condizione
importante – seppur non determinante – per la crescita e la maturità
umana.
Il volume è realizzato a partire dalla forte consapevolezza
dell’imprescindibile esigenza di educare. E di educare in famiglia.
Nella sua stesura abbiano tenuto presenti come in uno sfondo alcune
caratteristiche dell’odierna complessità che ci parevano rilevanti per
la compagine familiare. Nel primo capitolo si fa cenno, quasi in maniera
introduttiva, all’importanza di avere come riferimento epistemologico
la complessità nel trattare le interrelazione tra famiglia, minori e
istituzioni educative. Nel secondo capitolo il riferimento è alla
complessità multireligiosa, nel terzo, invece, alla complessità
multiculturale; nel quarto, alla complessità relazionale all’interno
dello stesso nucleo familiare. Nel quinto capitolo, infine, – proprio a
motivo della società complessa in cui le famiglie si “muovono” per
adempiere il loro fondamentale compito educativo – ci è sembrato utile
delineare qualche considerazione sugli aspetti formativi legati al tema
della promozione delle competenze genitoriali nel mondo contemporaneo.