02/12/2012
A differenza di qualsiasi altra specie vivente – tranne che per alcuni
aspetti comuni di allevamento e di cura – l’essere umano è l’unico che
attiva quella serie di comportamenti e modalità “assistenziali” che
prendono il nome di educazione. E a fortiori, è pure l’unica specie che
predispone di pensieri complessi e strutturati su tale procedura per
riflettere criticamente o progettare quando vien facendo. Cioè, fa
pedagogia. E l’ambiente familiare, con tutti i suoi elementi: dal clima
relazionale-affettivo, agli stili educativi, ai rapporti intrafamiliari,
alle caratteristiche personali dei genitori, ai valori trasmessi,
rappresenta un luogo imprescindibile e necessario per lo svolgersi del
processo educativo e si pone anche come condizione importante – seppur
non determinante – per la crescita e la maturità umana.
Il volume è
realizzato a partire dalla forte consapevolezza dell’imprescindibile
esigenza di educare. E di educare in famiglia. Nella sua stesura abbiano
tenuto presenti come in uno sfondo alcune caratteristiche dell’odierna
complessità che ci parevano rilevanti per la compagine familiare. Nel
primo capitolo si fa cenno, quasi in maniera introduttiva,
all’importanza di avere come riferimento epistemologico la complessità
nel trattare le interrelazione tra famiglia, minori e istituzioni
educative. Nel secondo capitolo il riferimento è alla complessità
multireligiosa, nel terzo, invece, alla complessità multiculturale; nel
quarto, alla complessità relazionale all’interno dello stesso nucleo
familiare. Nel quinto capitolo, infine, – proprio a motivo della società
complessa in cui le famiglie si “muovono” per adempiere il loro
fondamentale compito educativo – ci è sembrato utile delineare qualche
considerazione sugli aspetti formativi legati al tema della promozione
delle competenze genitoriali nel mondo contemporaneo.