05/04/2013
“Una gravidanza, quando indesiderata o non programmata, può
rappresentare un peso o un intralcio alla propria vita e alla propria
carriera. Può essere una vergogna di cui liberarsi con ogni mezzo, più o
meno traumatico. E dopo? Cosa rimarrà dopo quello strappo così
violento, quando i fantasmi si presenteranno con il volto di un bambino
mai nato? Sono i loro spettri senza volto a tormentare le persone, madri
e padri mancati, e alle quali la vita ha presentato il conto per una
scelta drammatica”. Giuliana Perantoni Savaresi narra l’esperienza di
chi si è rivolto a lei dopo aver sperimentato l’interruzione di
gravidanza. Non un saggio per gli addetti ai lavori, ma una
testimonianza sostenuta dal desiderio di recare conforto a chi è, o
sarà, nella stessa situazione.