19/11/2013
        
         
            
        
            
            Come reagisce un uomo alla notizia della gravidanza della donna? 
Perché
la spinge all’aborto o cerca in tutti i modi di convincerla a
tenere il         bambino arrivando a gesti estremi per salvarlo? 
Perché
i maschi di oggi         tacciono, o devono tacere, non riuscendo a
esprimere una posizione forte         sull’aborto? 
L’incapacità di
accogliere la vita nascente è connaturata         alla figura maschile o
è espressione delle tendenze secolarizzate e         abortiste del
nostro modello culturale? 
Quale influenza hanno, nel         ricorso
maschile e femminile all’interruzione di gravidanza, le critiche
condizioni economiche in cui viviamo?
La non conoscenza della crudeltà
delle procedure abortive alimenta il silenzio della coscienza
negli         uomini? 
La legge 194 ha un effetto diseducativo sui
giovani perpetuando         nei maschi il disorientamento verso la vita
concepita? 
L’esperienza         dell’aborto ha un impatto traumatico
sulla psiche maschile? 
Se sì, chi e         come può rispondere al
bisogno di ascolto e comprensione di questi         uomini tormentati?
Fonte: San Paolo