01/02/2013
Viviamo oggi un periodo di grande disorientamento, anche in ambito
educativo. Le preoccupazioni che le grandi istituzioni esprimono
riguardano la situazione di "emergenza educativa", e chi accoglie
volentieri questa tesi prima o poi finisce per puntare il dito sulle
famiglie.
Fonte: Franco Angeli
Dall'università alle scuole superiori, passando per la primaria fino
alla scuola dell'infanzia, il verbo dell'emergenza concentra le sue
prediche sui genitori, considerati l'anello debole! Mentre i talk-show
televisivi scaricano sulle famiglie una quantità di prescrizioni ad
opera di psichiatri, medici e psicologi, tra genitori ci incarichiamo
spesso di trasmettere ai nostri conoscenti il verbo dell'inquietudine.
L'educazione non è in crisi da oggi! Forse solo oggi ci accorgiamo della
gravità della situazione; è peraltro un fatto che a fronte di tutti
questi appelli non registriamo un sostanziale cambiamento di rotta:
occorrerebbe investire in educazione, eppure si persevera
nell'"imperativo categorico" di tagliare, condividendo solo a parole la
necessità di rendere prioritari gli interventi educativi! Si preferisce
puntare il dito sui genitori, ma l'anello debole è costituito piuttosto
da una riflessione pedagogica ancora insufficiente, per non parlare
dello smantellamento progressivo delle politiche sociali.
Denso di esempi pratici e frutto dell'esperienza di anni dedicati alla
formazione e alla ricerca con i genitori, questo punto di vista
rappresenta il carattere particolare di un testo che si svolge nella
forma di itinerario, sostenendo la riflessione di chi quotidianamente
interpreta la "parte" di genitore. La metafora della "scena educativa"
accompagna così lo svolgimento del percorso, consentendo a chiunque di
riflettere sull'esperienza genitoriale; non si chiede ai genitori di
diventare dei professionisti o degli studiosi di educazione, ma si
valorizza la loro esperienza affascinante e complessa assicurandole la
comprensione e il rispetto che merita.
In questo testo i genitori - ma anche chi si occupa di educazione
famigliare e di educazione in genere - troveranno un'occasione di
confronto; anziché porre ancora una volta l'accento sul "dover essere",
esso illumina infatti cosa accade effettivamente "sulla scena educativa
familiare", nel tentativo di sostenere ciascuno nel compito
appassionante e tremendo di "tirar grandi" i figli.